GeneraliSenza categoria

25 novembre: Giornata internazionale contro la violenza sulle donne Fit Donne

«Necessario creare una catena di vigilanza che parta dalle donne stesse» Oggi ricorre la «Giornata internazionale contro la violenza sulle donne», istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, per sensibilizzare governi, organizzazioni governative, società civile e mezzi di informazione su questo drammatico fenomeno.

I militanti in favore dei diritti delle donne hanno scelto il 25 novembre come giornata di lotta contro la violenza in ricordo del massacro delle sorelle Mirabal, Patria, Minerva e María Teresa, assassinate durante il regime domenicano di Rafael Leonidas Trujillo.

La lotta per l’affermazione dei diritti delle donne e per la parità, se da un lato ha avvicinato i due generi, almeno formalmente dal punto di vista giuridico, dall’altro sembra aver aumentato la frattura tra i due sessi. I ruoli tradizionali si sono confusi. La consapevolezza dell’indipendenza conquistata dalle donne ha destabilizzato gli uomini provocandoli nel pubblico e rendendoli insicuri nel privato.

Ciò ha prodotto l’effetto di mettere in discussione la stereotipata superiorità di appartenere al sesso forte. Una figura messa in discussione che troppo spesso degenera in violenza ai danni delle donne. L’uso degradante del corpo della donna voluto dal modello consumistico non fa che allargare la frattura.

Quel corpo in grado di generare la vita viene ridotto ad oggetto e svuotato della sua essenza per rispondere solamente alla legge del mercato. Secondo dati dell’Onu, si stima che nel mondo intero, una donna su cinque è vittima di violenza o tentativo di violenza nel corso della sua vita.

Le violenze sono di ogni genere e spesso vengono consumate tra le mura domestiche. Gli episodi eclatanti sono sempre più frequenti ma sappiamo che oltre a quelli ufficiali, “trasmessi in TV”, ne accadono quotidianamente, in ogni angolo del pianeta. Una società che si definisce civile non può e non deve permettersi di tollerare questo stato di cose. Le leggi sono insufficienti, inadeguate, inapplicate.

Cosa possiamo fare per arrestare questo processo degenerativo che sembra sempre più senza ritorno?

Come possono le donne mettere in campo la loro forza? La risposta sta nella necessità di mettere in campo azioni e strategie concrete creando un “cordone di attenzione e sensibilità” intorno a tutte le donne che conosciamo e frequentiamo. In questa giornata come ogni giorno non dobbiamo abbassare la guardia.

Le violenze accadono proprio vicino a noi e neanche ci facciamo caso, o preferiamo “non capire”. Dobbiamo dare voce al silenzio. Occorre a volte far da sé. Nel senso di “vigila su chi hai vicino”, creando una catena di attenzione e solidarietà che abbracci e difenda la salute e la dignità di tutte le donne e le bambine che sono in continuo potenziale pericolo!

Francesca Di Felice

Responsabile Coordinamento nazionale donne Fit-Cisl

Privacy Policy Cookie Policy