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Accordo interconfederale fra CONFINDUSTRIA e CGIL, CISL e UIL del 28 giugno 2011

Le parti premesso che

  • è interesse comune definire pattiziamente le regole in materia di rappresenta­ tività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori;
  • è obiettivo comune l’impegno per realizzare un sistema di relazioni industriali che crei condizioni di competitività e produttività tali da rafforzare il sistema produttivo, l’occupazione e le retribuzioni;
  • la contrattazione deve esaltare la centralità del valore del lavoro anche con­ siderando che sempre più è la conoscenza, patrimonio del lavoratore , a favo­ rire le diversità della qualità del prodotto e quindi la competitività dell’impresa ;
  • la contrattazione collettiva rappresenta un valore e deve raggiungere risultati funzionali all’attività delle imprese ed alla crescita di un’occupazione stabile e tutelata e deve essere orientata ad una politica di sviluppo adeguata alle dif­ ferenti necessità produttive da conciliare con il rispetto dei diritti e delle esi­ genze delle persone;
  • è essenziale un sistema di relazioni sindacali e contrattuali regolato e quindi in grado di dare certezze non solo riguardo ai soggetti , ai livelli, ai tempi e ai contenuti della contrattazione collettiva ma anche sull’affidabilità ed il rispetto delle regole stabilite;
  • fermo restando il ruolo del contratto collettivo nazionale di lavoro, è comune l’obiettivo di favorire lo sviluppo e la diffusione della contrattazione collettiva di secondo livello per cui vi è la necessità di promuoverne l’effettività e di ga­ rantire una maggiore certezza alle scelte operate d’intesa fra aziende e rap­ presentanze sindacali dei lavoratori,

tutto ciò premesso le parti convengono che

  1. ai fini della certificazione della rappresentatività delle organizzazioni sindaca­ li per la contrattazione collettiva nazionale di categoria, si assumono come base i dati associativi riferiti alle deleghe relative ai contributi sindacali confe­ rite dai lavoratori. Il numero delle deleghe viene certificato dall’INPS tramite un’apposita sezione nelle dichiarazioni aziendali (Uniemens) che verrà pre­ disposta a seguito di convenzione fra INPS e le parti stipulanti il presente ac­ cordo interconfederale. I dati così raccolti e certificati, trasmessi complessi­ vamente al CNEL , saranno da ponderare con i consensi ottenuti nelle eIe­ zioni periodiche delle rappresentanze sindacali unitarie da rinnovare ogni tre anni, e trasmessi dalle Confederazioni sindacali al CNEL. Sono ammesse alla contrattazione collettiva nazionale le organizzazioni sindacali che abbia­ no nel settore una rappresentatività non inferiore al 5% considerando a tal fi­ ne la media tra il dato associativo (iscrizioni certificate) e il dato elettorale (percentuale voti ottenuti su voti espressi);
  2. il contratto collettivo nazionale di lavoro ha la funzione di garantire la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori del settore ovunque impiegati nel territorio nazionale;
  3. la contrattazione collettiva aziendale si esercita per le materie delegate, in tutto o in parte, dal contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria o dalla legge;
  4. i contratti collettivi aziendali per le parti economiche e normative sono efficaci per tutto il personale in forza e vincolano tutte le associazioni sindacali, e­ spressione delle Confederazioni sindacali firmatarie del presente accordo in­ terconfederale , operanti all’interno dell’azienda se approvati dalla maggio­ ranza dei componenti delle rappresentanze sindacali unitarie elette secondo le regole interconfederali vigenti;
  5. in caso di presenza delle rappresentanze sindacali aziendali costituite ex art. 19 della legge n. 300/70, i suddetti contratti collettivi aziendali esplicano pari efficacia se approvati dalle rappresentanze sindacali aziendali costituite nell’ambito delle associazioni sindacali che, singolarmente o insieme ad al­ tre, risultino destinatarie della maggioranza delle deleghe relative ai contribu­ ti sindacali conferite dai lavoratori dell’azienda nell’anno precedente a quello in cui avviene la stipulazione, rilevati e comunicati direttamente dall’azienda . Ai fini di garantire analoga funzionalità alle forme di rappresentanza dei lavo­ ratori nei luoghi di lavoro , come previsto per le rappresentanze sindacali uni­ tarie anche le rappresentanze sindacali aziendali di cui all’articolo 19 della legge 20 maggio 1970, n. 300, quando presenti, durano in carica tre anni. Inoltre, i contratti collettivi aziendali approvati dalle rappresentanze sindacali aziendali con le modalità sopra indicate devono essere sottoposti al voto dei lavoratori promosso dalle rappresentanze sindacali aziendali a seguito di una richiesta avanzata, entro 10 giorni dalla conclusione del contratto , da almeno una organizzazione sindacale espressione di una delle Confederazioni sin­ dacali firmatarie del presente accordo o almeno dal 30% dei lavoratori dell’impresa. Per la validità della consultazione è necessaria la partecipazio­ ne del 50% più uno degli aventi diritto al voto. L’intesa è respinta con il voto espresso dalla maggioranza semplice dei votanti;
  6. i contratti collettivi aziendali, approvati alle condizioni di cui sopra , che defini­ scono clausole di tregua sindacale finalizzate a garantire l’esigibilità degli impegni assunti con la contrattazione collettiva, hanno effetto vincolante e­ sclusivamente per tutte le rappresentanze sindacali dei lavoratori ed asso­ ciazioni sindacali espressione delle Confederazioni sindacali firmatarie del presente accordo interconfederale operanti all’interno dell’azienda e non per i singoli lavoratori;
  7. i contratti collettivi aziendali possono attivare strumenti di articolazione con­ trattuale mirati ad assicurare la capacità di aderire alle esigenze degli speci­ fici contesti produttivi. I contratti collettivi aziendali possono pertanto definire, anche in via sperimentale e temporanea, specifiche intese modificative delle regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro nei limiti e con le procedure previste dagli stessi contratti collettivi nazionali di lavoro. Ove non previste ed in attesa che i rinnovi definiscano la materia nel con­ tratto collettivo nazionale di lavoro applicato nell’azienda, i contratti collettivi aziendali conclusi con le rappresentanze sindacali operanti in azienda d’intesa con le organizzazioni sindacali territoriali di categoria espressione delle Confederazioni sindacali firmatarie del presente accordo interconfede­ rale, al fine di gestire situazioni di crisi o in presenza di investimenti significa­ tivi per favorire lo sviluppo economico ed occupazionale dell’impresa, posso­ no definire intese modificative con riferimento agli istituti del contratto colletti­ vo nazionale che disciplinano la prestazione lavorativa, gli orari e l’organizzazione del lavoro. Le intese modificative così definite esplicano l’efficacia generale come disciplinata nel presente accordo;
  8. le parti con il presente accordo intendono dare ulteriore sostegno allo svilup­ po della contrattazione collettiva aziendale per cui confermano la necessità che il Governo decida di incrementare, rendere strutturali, certe e facilmente accessibili tutte le misure – che già hanno dimostrato reale efficacia – volte ad incentivare, in termini di riduzione di tasse e contributi , la contrattazione di secondo livello che collega aumenti di retribuzione al raggiungimento di o­ biettivi di produttività, redditività, qualità, efficienza, efficacia ed altri elementi rilevanti ai fini del miglioramento della competitività nonché ai risultati legati all’andamento economico delle imprese, concordati fra le parti in sede a­ ziendale.

martedì 28 giugno 2011

Confindustria, Cgil, Cisl e Uil concordano che le materie delle relazioni industriali e della contrattazione sono affidate all’autonoma determinazione delle parti. Conse­ guentemente, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil si impegnano ad attenersi all’Accordo Interconfederale del 28 giugno, applicandone compiutamente le norme e a far sì che le rispettive strutture, a tutti i livelli, si attengano a quanto concordato nel sud­ detto Accordo Interconfederale.

mercoledì 21 settembre 2011

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