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Aggressioni ai ferrovieri della Toscana

3808_bigQuello delle aggressioni al personale impegnato nei trasporti ed in particolare in quello ferroviario è un triste fenomeno che sembra non avere mai fine, anzi al contrario, assistiamo ad un aumento degli episodi e della recrudescenza.

Negli incontri avuti con l’azienda e con il prefetto di Firenze, abbiamo contribuito con le nostre proposte per cercare di combattere questo stato di cose;

  • monitoraggio e maggiore presenza di ferrovieri sui treni considerati a rischio;
  • interfaccia più attiva con la Polfer e il personale, oltre a corsi di formazione e aggiornamenti specifici;
  • maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio e in tutte quelle stazioni che nel corso del tempo sono state abbondonate e sono diventate ricettacoli di disadattati e delinquenti;
  • maggiore attenzione e manutenzione del materiale rotabile che è la fonte primaria, insieme alla puntualità, del malcontento degli utenti.

Insomma, sono molti gli aspetti su cui è possibile e doveroso intervenire per cercare di mitigare questo pericoloso fenomeno.

“Aggressioni ai ferrovieri della Toscana” perché interessa tutto il personale e non solo il personale mobile di Trenitalia (Capo Treno e Macchinisti), in quanto il fenomeno si è esteso a macchia d’olio anche ad altri settori. Infatti proprio in questi giorni due ferrovieri della società RFI appartenenti alla struttura “Protezione Aziendale” in servizio nella stazione di Firenze SMN, sono stati aggrediti fisicamente a distanza di una settimana l’uno dall’altro mentre stavano facendo il proprio di contrasto ad un agguerrito gruppo di “grassatori”. A nulla sono serviti i provvedimenti tampone messi in atto dalla società Trenitalia (in questo caso l’attenzione è d’obbligo, si tratta di clientela delle Frecce), come la chiusura dei sottopassaggi o l’aver fatto arrivare da altre parti d’Italia personale aggiuntivo.

Il problema è più ampio, e secondo noi, l’onere maggiore spetta alle forze dell’ordine, che hanno la capacità e l’autorità per affrontare in maniera diversa e più incisiva questo fenomeno. Ed è in questo contesto che apprendiamo, con viva preoccupazione, la notizia che si sta procedendo alla chiusura di diversi presidi Polfer nella nostra regione, solo per citarne alcuni; Pistoia, Pontassieve ecc. ecc., se a questo poi sommiamo che il Dirigente Responsabile Polfer è stato unificato fra la Toscana e la Liguria e che quest’ultimo ha sede a Genova, le nostre perplessità e preoccupazione non possono che aumentare.

In questo momento così difficile va tutta la nostra vicinanza e solidarietà ai ferrovieri che sono stati coinvolti in questi gravi episodi mentre erano al lavoro per la sicurezza loro e dei cittadini.

Firenze 24 marzo 2014

La Segreteria Regionale

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