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Attivazione Procedure di raffreddamento nei confronti di Trenitalia

Il 3 ottobre scorso le Segreterie Nazionali Filt, Fit, Uiltrasporti, UGL Trasporti, Fast Ferrovie hanno chiesto all’A.D. di Trenitalia un incontro urgente a seguito delle ripetute e gravi violazioni alle regole ed agli accordi convenuti .

Sulla base di quella richiesta si è definito un calendario di incontri, riguardante le attività della Società Trenitalia, che sono iniziati nei giorni successivi.

Le vicende che hanno segnato le ultime settimane hanno evidenziato gli effetti della cronica incomunicabilità tra le diverse strutture produttive di Trenitalia ed una grave assenza di coordinamento che produce, ormai da troppo tempo, disparità gravi tra i ferrovieri, dovute in particolar modo alla preoccupante superficialità con la quale si affrontano i problemi.

Soprattutto nel Trasporto Regionale e nella Manutenzione dei Rotabili, le decisioni aziendali producono effetti devastanti sull’occupazione, prim’ancora che una rottura profonda nei rapporti con il Sindacato.

In queste due realtà, in particolare, si assiste quotidianamente a prese di posizione prive di ogni riferimento contrattuale, decise quasi a dispetto della parte sindacale più responsabile, quella parte che ha fatto del confronto costruttivo la ragione fondamentale di tutela del lavoro e dei lavoratori.

Sembra, infatti, che ad ogni tentativo di imbastire un confronto sul sistema di gestione degli equipaggi o sulla necessità di reinternalizzare attività di manutenzione, si mettano in moto meccanismi incomprensibili ed unilaterali di ritorsione nei confronti dei lavoratori, dovuti probabilmente alla preoccupazione di aver assicurato ingenti risparmi da un prodotto che al contrario moltiplica i costi e non produce miglioramenti al servizio ferroviario.

Prima la sperimentazione e poi l’introduzione definitiva del nuovo sistema di gestione degli equipaggi ha determinato scontri e iniziative di sciopero in diverse regioni del paese oltre che una netta presa di posizione delle Istituzioni Regionali che continuano ancora oggi ad avversare gli effetti catastrofici prodotti al trasporto locale.

A ciò si aggiunge il fatto che a soli 4 mesi dalla firma del contratto di lavoro, il sindacato è costretto a confrontarsi nelle diverse regioni con proposte di turni così indigeribili che con un eufemismo si potrebbero definire “avanzate” che determinano numerose e ricorrenti azioni di sciopero territoriali.

Certamente la fiducia dei ferrovieri non si conquista con le forzature e l’atteggiamento di chiusura di alcuni Dirigenti non produce effetti benefici per Trenitalia, sempre più esposta ad ogni tipo di contestazione, di reclamo, per le continue vessazioni, i ricatti e le minacce che si producono quotidianamente nei confronti dei lavoratori.

Nel frattempo, nei prossimi mesi qualche migliaio di ferrovieri potrebbe trovarsi in esubero, espulso dai processi produttivi, per le evidenti difficoltà di alcune strutture operative di Trenitalia e per gli effetti devastanti che il ridimensionamento del reticolo produttivo disegnato sulle esigenze di maggior risparmio produrrà sin dai prossimi mesi.

In assenza di novità significative, le officine della DT di Bologna e Messina, diversi impianti di Vendita e Assistenza ed alcuni impianti della produzione potrebbero essere chiusi con gravi ripercussioni sull’occupazione.

La certezza occupazionale nelle officine della Manutenzione dei Rotabili così come dichiarato dall’A.D. di Trenitalia, se non sostenuta da significativi rientri di attività esternalizzate rischia di diventare una chimera.

Mentre il vero rilancio della Manutenzione dei Rotabili passa necessariamente attraverso una necessaria ed urgente specializzazione sulle nuove tecnologie ed un efficace turn-over per cui ulteriori ricorsi al Fondo di sostegno al reddito non sarebbero interpretati come un segnale di discontinuità rispetto al passato ma una conferma pericolosa del disimpegno rispetto a tali attività.

Per tali ragioni, nel ritenere pericolosa e irriguardosa la strada intrapresa da Trenitalia, le scriventi aprono le procedure di raffreddamento ai sensi della Legge 146/90 e successive modificazioni /integrazioni e dichiarano la propria indisponibilità a proseguire il confronto nelle modalità e negli attuali termini inconcludenti.

In conclusione, le scriventi chiedono che, per l’eventuale ripresa del confronto, dovrà essere garantita la presenza al tavolo del Direttore del Personale del Gruppo FS e dall’A.D. di Trenitalia.

Distinti saluti

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