DonneGeneraliIMPORTANTISalute e Sicurezza

Campagna Informativa contro le Mutilazioni Genitali Femminili

Nella giornata internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili, pensiamo che sia giusto esprimere chiaramente la propria posizione contro pratiche che ledono profondamente la dignità ed i diritti fondamentali di donne e bambine.

Sosteniamo dunque la campagna permanente Cisl  “MGF – Mutilazioni Giunte alla Fine” perché riteniamo che informazione ed educazione siano importanti strumenti di prevenzione.

Una maggiore consapevolezza delle reali dimensioni del fenomeno, anche nel nostro Paese, e delle  gravi conseguenze che queste pratiche comportano per la salute psico-fisica della donna, può aiutare a valutarne correttamente la gravità e spingere ad attivarsi per la messa al bando delle MGF.

Cosa sono le MGF

Le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) comprendono una serie di antiche quanto violente pratiche che consistono nell’asportazione totale o parziale dell’apparato genitale femminile.Esse vengono effettuate sulle bambine nella fascia d’età compresa tra i 3 mesi e la pubertà. Qualsiasi forma di MGF costituisce una grave violazione dei diritti fondamentali di donne e bambine, in particolare del diritto alla salute ed all’integrità psico-fisica.Le MGF non hanno alcuna finalità terapeutica, ma vengono effettuate solo per ragioni culturali e tradizionali.

I danni causati da queste pratiche alla salute sessuale e riproduttiva delle donne sono accertati e denunciati da numerosi rapporti di agenzie internazionali. Le conseguenze, che possono essere immediate e a lungo termine, sono drammatiche e vanno dall’insorgenza di patologie dell’apparato genito urinario, alla perdita del piacere sessuale e a gravi complicazioni durante il parto.

Diffusione

Secondo l’UNICEF e l’UNFPA, le MGF sono diffuse in circa 30 Paesi. Pur essendo concentrata principalmente in Africa, l’utilizzo di questa pratica avviene anche in alcune comunità dell’Asia, dell’America Latina e degli Stati arabi. Nel mondo sono oltre 200 milioni le donne che hanno subito nella loro vita una qualche forma di MGF, 8000 sono a rischio ogni giorno e 3 milioni ogni anno. I flussi migratori hanno “esportato” il fenomeno anche in Europa e nel Nord America. Secondo il Parlamento Europeo, nell’UE sono circa 500 mila le donne e le bambine che sono state sottoposte a MGF e 180 mila a rischio annualmente. Ogni anno, inoltre, circa 20 mila di esse, originarie di paesi in cui la pratica è maggiormente diffusa, fanno richiesta di asilo nel vecchio continente.

In Italia, un’indagine condotta nell’ambito del progetto Daphne MGF-Prev, coordinato in Italia dall’Università degli Studi di Milano- Bicocca, stima che nelle comunità migranti, le donne straniere maggiorenni con mutilazioni genitali femminili siano tra le 46 mila e le 57 mila, a cui si aggiungono le nuove cittadine italiane e le richiedenti asilo. Il nostro Paese è oggi, per la particolare tipologia di flussi migratori, la nazione europea più a rischio.

Risultati ad oggi

Le diverse campagne internazionali hanno prodotto negli anni risultati considerevoli. Dal 2008 a oggi, oltre 15.000 comunità locali in 20 Stati hanno dichiarato pubblicamente l’abbandono delle MGF, oltre 2.000 comunità solamente nel 2015. Inoltre, 5 Stati hanno varato leggi nazionali per la messa al bando della pratica. Il tasso di abbandono però procede con troppa lentezza rispetto alla crescita della popolazione e pertanto resta difficile invertire la tendenza alla crescita di questo triste fenomeno. L’Italia sostiene la campagna internazionale per l’eliminazione delle MGF attraverso una legislazione mirata che ha introdotto un reato specifico per le MGF. Trattasi della legge Consolo 9 Gennaio 2006, n. 7, recante “Disposizioni concernenti la prevenzione ed il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile”. L’eliminazione di queste pratiche ancestrali però necessita anche di un adeguato intervento di tipo culturale

Informazioni utili:

  • numero verde telefonico anti-violenza  1522
  • Toscana – Centro di Riferimento Regionale per la prevenzione
    e cura delle complicanze legate alle MGF presso Dipartimento ad Attività Integrata
    (DAI) materno-infantile, Careggi, Largo Brambilla 3, Firenze

Approfondimenti:

Linee guida per il riconoscimento precoce delle vittime di
mutilazioni genitali femminili (MGF) o altre pratiche dannose” , SCARICABILE QUI

 

 

 

 

 

 

 

Privacy Policy Cookie Policy