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Completato il Polo Tecnologico Ferroviario di Osmannoro: ora è il tempo della Gestione, del Coordinamento e dello Sviluppo

Il Polo Tecnologico Ferroviario del comprensorio fiorentino (Osmannoro) è diventato una realtà unica e completa per quanto riguarda il ciclo del materiale rotabile.

Infatti, ormai da tempo esistono l’officina Trenitalia dedicata alla manutenzione corrente dei treni per il trasporto regionale toscano che occupa circa 200 addetti, l’officina Trenitalia per la manutenzione ciclica delle carrozze per i treni nazionali che occupa circa 200 addetti, i capannoni di supporto e le varie attrezzature di completamento delle lavorazioni e, non per ultimo, il CDS (Centro Dinamica Sperimentale) di Rete Ferroviaria Italiana.Tre edifici specifici e dedicati alla sperimentazione e ricerca sui rotabili con camera anecoica, circa 40 banchi laboratorio per l’ingegneria e qualità del software, banchi prova per componenti, sia elettronici, che meccanici e per sistemi frenanti, laboratori di metrologia, oltre ad apparecchiature (ed un banco dedicato) per le prove dinamiche/armoniche fino a 400 km/h delle locomotive che a regime, dovrà occupare circa 150 addetti con un alta professionalità e specificità. In quest’ottica, proprio per mettere a punto gli ultimi dettagli, é stata predisposta, alla fine del mese di gennaio 2012, con ordine di servizio di RFI, la “Costituzione della Task Force per la Messa in servizio del Centro di Dinamica Sperimentale di Firenze Osmannoro” e contemporaneamente sono stati individuati una ventina di specialisti di Trenitalia i quali sono stati distaccati presso la società Italcertifer con l’obiettivo di lavorare e “mettere in moto/ provare le attrezzature” per cominciare ad operare nel CDS.

La società Italcertifer (Ente Notificato) con sede a Firenze e da sempre nell’orbita del Gruppo FS ha avuto l’incarico da RFI, di mettere in moto e gestire per i prossimi anni il CDS di Osmannoro. Siamo convinti che questa scelta sia quella giusta anche perché accoglie una nostra proposta lanciata a gennaio del 2011 con la quale avevamo individuato la via per sviluppare l’impianto costato circa 85 milioni di euro.

A questi impianti vanno aggiunte le strutture dell’ingegneria della manutenzione e del materiale nuovo dei treni, circa 300 addetti situati in Viale Lavagnini, della società Trenitalia; L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria (ANSF) del Ministero dei Trasporti collocata in piazza Adua a Firenze attualmente conta circa 90 addetti; all’inizio dell’anno 2012, è stato firmato il decreto, da parte del Presidente della Repubblica, sia per rendere operativa e indipendente l’Agenzia sul piano finanziario che per il reclutamento del personale che a regime deve essere di circa 300 addetti.

Non dobbiamo farci ingannare dal fatto che alcune strutture appartengono a società diverse e che altre sono emanazione diretta del Ministero dei Trasporti, ma sono una evoluzione naturale di alcune funzioni/attività e strutture delle ex Ferrovie dello Stato; tutte si sommano e si completano a vicenda, perché direttamente collegate tramite il lavoro, la sicurezza, le professionalità e sopratutto per il ciclo del materiale rotabile. Tutte insieme costituiscono un “Polo Tecnologico Ferroviario” con potenzialità sia occupazionali che di “Sapere unico” in tutta l’Europa occidentale.

Un progetto che la Fit/Cisl insegue fin dai primi anni novanta del secolo scorso e che ha fortemente voluto e portato avanti, tanto è che in quegli anni avevamo denominato il progetto “Toscana Capitale del Treno”.

Siamo soddisfatti di trovare, nel piano di sviluppo regionale (PRS) approvato dalla Regione Toscana nel dicembre del 2010, un capitolo dedicato agli impianti e alle strutture Ferroviarie del territorio toscano tracciando anche un progetto di sviluppo sia tecnologico che occupazionale. Ora è necessario fare un ulteriore sforzo e concretizzare una partecipazione pubblica toscana nella società Italcertifer alfine di garantire un presenziamento ed un radicamento nel territorio in modo da consentire al Polo ferroviario fiorentino di andare avanti, svilupparsi e creare occupazione nelle ferrovie e nelle industrie dell’indotto. Si tratta di mantenere, sviluppare e sopratutto coordinare fra loro le strutture che rappresentano un’opportunità di crescita in un mercato che cambia. Per le Istituzioni, ed in particolare per la Regione, la quale più volte ha dichiarato che “nessun finanziamento deve essere sprecato”, questa diventa l’occasione per dimostrare che si fa sul serio anche con delle proposte di partecipazione diretta. In questo progetto, è impegnato anche il mondo universitario ed in particolare le Università di Firenze, di Pisa, di Napoli con il Politecnico di Milano attraverso una partecipazione diretta nella società Italcertifer; questo ci permette di allargare l’orizzonte anche con sinergie tipiche del mondo privato come ad esempio la vicina società Ansaldo Breda di Pistoia che, in questo momento, potrebbe trarre delle opportunità di consolidamento industriale, in considerazione anche della costruzione del nuovo treno veloce (ETR 100).

A proposito dell’occupazione ricordiamo che gli accordi fra Istituzioni Toscane e Ferrovie dello Stato, nell’ambito della Conferenza dei Servizi per l’AV, e sottoattraversamento di Firenze, prevedevano circa 900 posti di lavoro nel solo sito di Osmannoro e quindi chiediamo con forza che tali impegni vengano onorati.

La Fit/Cisl esprime una cauta soddisfazione e coglie l’occasione non solo per ringraziare i lavoratori che ci hanno sempre creduto, ma fa un appello a non mollare e continuare a vigilare affinché tutto sia rispettato e realizzato. Da una parte un ringraziamento e dall’altra una raccomandazione alle Istituzioni fiorentine e in particolare alla Regione Toscana a spingere per lo sviluppo del territorio e per l’occupazione del comparto ferroviario.

Firenze 16/02/2012

Il Segretario Generale Stefano Boni

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