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Comunicato del 3 dicembre 2010 CCNL della Mobilità

Il Ministro dei Trasporti ha convocato la preannunciata riunione tecnica per approfondire gli aspetti economici relativi alla vacanza contrattuale 2009/2010, fissando la data al giorno 9 novembre prossimo, ore 12.00.

Se si stesse svolgendo una trattativa “normale”, quest’incontro potrebbe essere visto come un appuntamento, se non risolutivo, almeno stringente per la definizione della vertenza. Insomma, sarebbe il momento della verità, quello nel quale si “pesano” i vari elementi che compongono un accordo e si stabiliscono le compensazioni fra flessibilità e salario; sarebbe il momento nel quale si misura la coerenza delle parti rispetto agli accordi interconfederali sottoscritti; sarebbe il momento nel quale il Governo assume impegni per dare l’impulso finale alla mediazione e favorire l’accordo.

Ma questa non è una trattativa “normale”. Non lo è per come si è svolta, per l’esasperato tatticismo che l’ha contraddistinta e che ha fatto sprecare troppo tempo, con le difficili complicazioni esterne che sono sopraggiunte. Ed allora Asstra/Anav sostengono che non vi siano spazi per avviare un discorso economico (il loro problema non è neppure il “quantum”, bensì il tema in sé), Federtrasporto pare offrire qualche apertura in più al riguardo (tutta da verificare) ed il Governo non è in grado di mettere in campo null’altro che l’impegno a non far “saltare il tavolo”, mentre da una parte impone i tagli alle Regioni e dall’altra non riesce ad emanare provvedimenti che possano attenuarne gli effetti sul trasporto pubblico locale. La promessa di svolgere “ogni azione utile” per introdurre tali provvedimenti nelle deliberazioni governative immediatamente successive alla emanazione della Legge di Stabilità (leggasi decreto milleproroghe) e la sollecitazione, fatta dal ministro Matteoli al collega Tremonti , per destinare esclusivamente alla copertura delle spese per il TPL le risorse rivenienti dalla compartecipazione all’accisa per il gasolio da autotrazione (onde evitare che si ripeta la distrazione dei fondi come avvenuto per la “Finanziaria Prodi”), non costituiscono elementi sufficientemente concreti per prefigurare un esito positivo del negoziato contrattuale.

Naturalmente abbiamo già riscontrato la convocazione comunicando la nostra partecipazione all’incontro del 9 dicembre, ma esprimendo tuttavia le nostre perplessità circa la collocazione della data in vista dello sciopero. Inoltre, allo scopo di “portarci avanti” con il lavoro (visto che l’argomento è anch’esso contenuto nel Protocollo Ministeriale), abbiamo espresso la necessità di utilizzare l’occasione per procedere ad una verifica sullo stato di elaborazione del provvedimento di sostegno sulle “clausole sociali” che il Ministero si era impegnato a proporre in sede governativa.

Allo stato, pertanto, non vi sono elementi per riconsiderare la proclamazione dello sciopero nazionale di 24 ore per il giorni 9 e 10 dicembre, che resta confermato secondo le modalità indicate. Al riguardo ci sarà audizione presso la Commissione di Garanzia lunedì 6 dicembre alle ore 16.30 per chiarire gli aspetti di concomitanza e rarefazione che sono stati segnalati dalla Commissione stessa. Vi informeremo tempestivamente circa gli esiti.

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