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DOCUMENTO COMITATO ESECUTIVO FIT CISL/TOSCANA DEL 17 SETTEMBRE 2020

Il giorno 17 settembre si è riunito il Comitato Esecutivo della Fit/Cisl Toscana in presenza, presso il salone della Cisl Toscana in via B, Dei n°2 Firenze, per fare punto della situazione sulle questioni di carattere generale e di quelle più attinenti al territorio toscano. Sentita la relazione del Segretario generale Stefano Boni, la approva insieme ai contenuti scaturiti nel corso del dibattito.

Il C.E. mette in evidenza come la situazione/emergenza Covid-19 sia ancora molto presente e che i provvedimenti presi dal Governo fino al 15 ottobre potrebbero essere prorogati ulteriormente tenendo conto appunto anche dei riscontri dell’apertura delle scuole.  Pertanto si ribadisce la necessità di continuare nel rispetto delle regole ed in particolare di mantenere la distanza di almeno di un metro, di indossare sempre la mascherina, di lavarsi spesso le mani soprattutto nei luoghi di lavoro insieme a tutti gli altri dispositivi previsti. Inoltre si raccomanda il rispetto delle norme previste dal “Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid – 19 nel settore del trasporto e della logistica” firmato il 20 /03/2020 dalle OO.SS nazionali Fit-Cisl, Filt-Cgil e Uiltrasporti, dal Ministero dei Trasporti e dalle associazioni datoriali. Pertanto dobbiamo continuare a lavorare e convivere con questa situazione senza abbassare la guardia, con responsabilità stare in mezzo alla nostra “gente” cercando, nel possibile di dare tutto il nostro sostegno e aiuto.

Il C.E. proprio in questa direzione ritiene utile intensificare la nostra azione di presenza e proselitismo nel campo della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso il Punto Salute e Sicurezza Fit Cisl Toscana, di intensificare le iniziative formative tese a sensibilizzare i lavoratori anche con compagna on-line di prevenzione/sensibilizzazione in tutte le aziende della nostra regione coinvolgendo i territori e gli attivisti/delegati.

Il C.E. sottolinea una certa preoccupazione e respinge il clima che si sta radicando in alcune aree del Paese fatto di qualunquismo, egoismo, odio verso il prossimo che, abbinato all’emarginazione e ad un malessere sociale aggravato anche dall’emergenza Covid, sta degenerando e porta a fatti estremi come quelli successi negli ultimi fatti di cronaca. Fatti che non bisogna minimizzare in quanto la vita e la dignità delle persone viene prima di tutto, non ci sono vite di serie A e di serie B e noi anche nel nostro piccolo dobbiamo tenere alti i valori quali quelli della solidarietà, della coesione sociale, dell’assistenza e dell’inclusione nella società come anche nei posti lavoro. Un minuto di silenzio per ricordare questi fatti ma anche per riflettere e trasmettere la vicinanza e solidarietà alle parti offese. Piena fiducia nella magistratura affinché sia fatta chiarezza e assicuri i responsabili alla giustizia.

Il C.E in questa fase difficile soprattutto per il lavoro che manca, ritiene positivo il provvedimento del Governo del blocco dei licenziamenti fino a novembre, ma non risolutivo. Bisogna creare lavoro e questo non può che ripartire dalla realizzazione delle infrastrutture, dallo sblocco dei cantieri, dall’innovazione tecnologica; insomma investire soldi pubblici per rimettere in moto il Paese e creare lavoro. Abbiamo una grande opportunità, finalmente l’Europa fa un passo in avanti in tema di attenzione ai popoli e ai lavoratori, lasciando da parte la finanza e il capitale, e non possiamo lasciarci sfuggire questa opportunità. Stiamo parlando   dei  circa 209 miliardi, di cui una parte a fondo perduto, del Recovery Fund nel 2021, e anche i soldi del Mes circa 38 miliardi, questi un po’ prima, da  dedicare alla sanità, oppure quelli del Sure, Fondo europeo contro la disoccupazione dei quali l’Italia potrebbe essere interessata per circa 20 miliardi, oppure i fondi  BEI per l’emergenza piccole e medie imprese per i quali l’Italia potrebbe ricevere fino a circa 40 miliardi. Risorse europee che vanno prese ed utilizzate bene. Per questo oggi bisogna programmare e fare i progetti in modo da farsi trovare pronti e avere quindi capacità di spesa e investimento. Il C.E. condivide e sostiene la manifestazione unitaria del 18 settembre a livello nazionale e territoriale organizzata da Cgil Cisl, Uil nazionali, che per la Toscana si terrà in Piazza Ognissanti dalle 10,00 alle 12,00, proprio per richiamare il Governo sui temi del lavoro ed in particolare per aprire una nuova fase per un reale coinvolgimento/concertazione con le parti sociali. E’ in questo contesto che si incastrano i rinnovi contrattuali. Tanti contratti scaduti da anni, dove senza un intervento autorevole del Governo, anche finanziario, si rischia di relegare interi settori alla povertà e all’emarginazione in quanto, le controparti datoriali, devono essere aiutate e sostenute, perché in questa fase non hanno capacità di spesa e investimento.  Il governo è chiamato a batter un colpo perché rinnovare i contratti significa anche distribuire ricchezza, far crescere i consumi, rilanciare l’economia nel Paese.

Il C.E. ritiene positivi gli accordi sottoscritti e l’azione portata avanti dal sindacato in materia di TPL, in particolare nella difesa dei posti di lavoro e nella salvaguardia del reddito. E’ necessario incalzare la Regione Toscana, per quanto di loro competenza, affinché si adoperi per uscire dall’incertezza dei ricorsi amministrativi e dalle pastoie burocratiche che hanno avvolto la gara regionale ancora valida.  E’ necessario e urgente avere dei riferimenti certi rispetto al futuro del TPL in modo che si possano prendere decisioni che mettano al centro i cittadini, il servizio e gli investimenti. E’ necessario mantenere e incrementare le risorse finanziarie, sia per il servizio sia per il rinnovo del parco mezzi, garantire il reddito e il lavoro a tutto il comparto come del resto ha garantito e sostenuto fino ad oggi (il cappello dalla gara TPL).  L’Esecutivo auspica di poter tornare quanto prima ad avere degli interlocutori reali per aprire una nuova fase di contrattazione nell’azienda per nuove opportunità di crescita, cambiare alcune storture esistenti, aumentare il reddito ai lavoratori interessati e creare futuro.

Il C.E rispetto alle procedure messe in atto nel settore dell’Igiene Ambiente nell’ATO Costa attraverso la reale realizzazione della nuova società RETI AMBIENTE che dovrebbe fondere tutte le società attualmente esistenti nelle province di Pisa, Lucca, Livorno, Massa, impegna tutto il gruppo dirigente in particole quello delle Province interessate, per creare le migliori  condizioni di  scambio di informazioni e di partecipazione in modo da essere informati e preparati ai tavoli di contrattazione. Importante definire un piano industriale, obbiettivi e finalità, dove al centro deve essere messo il lavoro e l’occupazione, così come anche quello del reddito e delle residenze. La raccolta rifiuti è un asse principale di questa Regione e deve anche diventare un nodo fondamentale della Giunta Regionale dove va messo al centro la raccolta e lo smaltimento, abbinata alla sostenibilità ambientale, all’economia circolare con il miglior risultato possibile. Raccolta differenziata e riutilizzo delle materie nonché l’autonomia e l’autosufficienza regionale, anche per abbassare le tariffe. Superare i confini campanilisti e avere una visione di prospettiva e di gestione condivisa in ambito regionale con al centro il lavoro e il futuro dei lavoratori nonché il benessere dei cittadini.

Il C.E. ritiene positiva l’azione intrapresa dal sindacato unitario ed in particolare dalla Fit/Toscana per il sostegno e la difesa dei lavoratori dell’Anas Toscana rispetto ai modelli organizzativi messi in campo dalla dirigenza in maniera unilaterale e anche delle iniziative promosse a sostegno degli investimenti in materia di miglioramento/realizzazione delle strade, ponti etc. che devono diventare un asse dello sviluppo e opportunità di nuove assunzioni sul territorio.

IL C.E. impegna tutto il gruppo dirigente per il pieno sostegno alla Fit/Nazionale per una forte azione/spinta finalizzata a rinnovare i contratti di lavoro ormai scaduti da anni che in Toscana interessano complessivamente circa 90.000 lavoratori (Autoferro, Ferrovieri, Merci e logistica, Igiene Ambiente, Porti, Marittimi e altri).

Inoltre invita la Fit/Nazionale a vigilare sugli aspetti generali sulla nuova governance della Società Autostrade; mettere in evidenza la difesa dei lavoratori e del loro futuro.

Il C.E. impegna la segreteria regionale ad attivare tutti i canali possibili, per sensibilizzare i soggetti interessati,  in modo da promuovere le azioni necessarie sul territorio per raggiungere gli obiettivi condivisi riferiti alle questioni ancora aperte in Toscana.

Firenze 17 settembre 2020                                                                                                                                                                                                                                                                       Approvato all’ unanimità

 

 

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