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Don Milani era per gli ultimi: il Sindacato deve fare altrettanto

Sindacalisti della Fit/Cisl Toscana a Barbiana nei luoghi di Don Milani

La Fit/Cisl Toscana ha organizzato il 17 giugno 2011 una visita con una propria delegazione di circa 25 sindacalisti/attivisti nella località di Barbiana, nel Comune di Vicchio in provincia di Firenze, per un approfondimento e studio sulla Vita di Don Lorenzo Milani, per ripercorrere la vita e l’esperienza dei valori fondanti del suo operato applicati al mestiere di sindacalista.

Stefano Boni Segretario Generale della Fit/Cisl Toscana ha fatto una breve introduzione mettendo al centro l’agire del sindacato e come quel luogo portasse ad una riflessione sui valori e sulla dignità della persona, da imitare e prendere ad esempio tutti i giorni nel modo di fare del sindacalista. Dopo, Boni ha presentato, per chi non lo conoscesse, Michele Gesualdi, presidente della fondazione Don Milani, nonché allievo giovanissimo del prete di Barbiana.

In primo luogo, Gesualdi ha detto di sentirsi uno di noi, in quanto lui stesso è stato Segretario Confederale della Cisl per la provincia di Firenze, prima di guidare la stessa come presidente per due mandati (1995-2004). In secondo luogo, Gesualdi ha testimoniato la sua esperienza di allievo della scuola di Barbiana: una scuola dove i figli della povera gente avevano l’occasione di riscattarsi dall’ignoranza con lo studio e con la presa di coscienza dei propri diritti. Per un giorno, i Cislini dei Trasporti Toscani si sono seduti davanti agli stessi banchi dove il prelato aveva insegnato (1954 – 1967) ed hanno sentito l’importanza di conoscere il diritto, l’educazione civica e i valori di Amore e di Impegno verso i più deboli. Don Milani ha combattuto tenacemente la povertà e l’ignoranza e la sua azione di uomo e di sacerdote è sempre stata mirata a difendere i più deboli. Con il suo operato egli è stato un esempio anche per i sindacalisti, soprattutto per quelli che si ispirano ai principi del “Vangelo”.

Un’esperienza – quella della visita a Barbiana – che indubbiamente arricchisce chi opera nella CISL. Sono passati quasi cinquanta anni da quell’Italia, che ha visto Don Milani lottare contro i “poteri forti” di quel tempo, ma molte idee e il modo di come affrontare i problemi sono ancora attuali: i giovani faticano a trovare lavoro, la politica è miope verso le famiglie e verso le fasce sociali più deboli, mentre i giovani stessi – per motivi diversi – sono spesso privi di una guida spirituale e morale. Nel XXI secolo fare politica e fare sindacato è combattere contro l’indifferenza, il qualunquismo e l’individualismo. A tal proposito, in “Lettere a una professoressa”, Don Milani scrisse: “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia”.

La visita, iniziata nella stanza dove gli scolari ascoltavano il loro prete-maestro nei periodi invernali, è proseguita prima nella sala dove i giovani imparavano a lavorare il legno e il ferro, poi nella canonica e nella cucina, per concludersi con la visita alla chiesa, al cimitero e al percorso della Costituzione (il “faro laico”). Su pannelli di legno posti ai bordi del sentiero del paese, si trovano scritti e raffigurati gli articoli fondanti della Costituzione Italiana. Un ulteriore modo per i sindacalisti di riflettere sui valori del lavoro, dei diritti, sullo sciopero, sulla giustizia sociale e sull’equità del sistema fiscale. Principi costituzionali ispirati al sostegno dei più deboli e alla solidarietà, che per il sindacato della Fit/Cisl insieme all’autonomia da tutti i poteri, rappresentano la via da seguire rispetto ai bisogni dei lavoratori e nei rapporti con la politica e la controparte datoriale, nonché nelle battaglie quotidiane del mondo del lavoro.

La segreteria

 

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