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Gara Regionale su ferro: il rimedio è peggiore della situazione attuale

OLYMPUS DIGITAL CAMERACome O.S abbiamo appreso, dai mass media, dello studio elaborato dalla Commissione Trasporti del Consiglio Regionale della Toscana, per eliminare o diminuire i disservizi provocati della società Trenitalia; viene previsto lo spacchettamento in più lotti del territorio toscano favorendo così, con più gare, l’ingresso di altri operatori ferroviari. Insomma si vuole dare l’idea, nell’immaginario collettivo, che il cittadino la mattina recandosi in stazione può decidere quale compagnia ferroviaria prendere per recarsi nella destinazione voluta.

Le cose non stanno proprio così ma analizziamole con ordine.

Da diverso tempo, la scrivente, più volte ha denunciato sia all’Assessorato ai Trasporti che alla Commissione Regionale le mancanze della società Trenitalia a partire dal malfunzionamento del sistema di riscaldamento/condizionamento dei treni, dalla scarsa manutenzione che si evince in particolare dalle porte guaste e dalla scarsa pulizia delle vetture, dai ritardi cronici che affligono migliaia e migliaia di viaggiatori ogni giorno, per non parlare complessivamente delle carrozze ormai con 25/30 anni di vita sulle spalle, che non rispondono più ai parametri di qualità ed efficienza, e, non per ultimo, alle forti carenze di personale sia nella società Trenitalia che in RFI. Nonostante vari documenti di denuncia non è successo niente, ma anzi si è continuato così anche perché, le eventuali multe inflitte dalla Regione a Trenitalia, per violazione del contratto di servizio, si sono rivelate inefficaci.

Quello che oggi sorprende è che la Commissione Trasporti della Regione per risolvere i problemi di cui sopra pensa ad uno spacchettamento del territorio regionale senza invece analizzare ed individuare le cause per cui succedono certe cose per poi intervenire e rimuovere le mancanze.

Noi pensiamo che non sia utile fare solo delle multe ma, per esempio, attraverso il decentramento dei poteri, dal Governo alle Regioni, in materia di trasporti ed infrastrutture (legge Bassanini n°422/97 attuata nel 2000) prevedere per norma regionale alcuni impegni quali:

  • obbligare Trenitalia ed RFI a programmi manutentivi certi ed esigibili sia nelle officine toscane che sulle linee ferroviarie;
  • obbligare Trenitalia ad effettuare piani di pulizia integrale sui treni riscontrabili ed esigibili;
  • obbligare Trenitalia ad accantonare una certa somma economica annuale per comprare i nuovi treni;
  • obbligare RFI ad ammodernare e potenziare le linee regionali attraverso la rimozione dei passaggi a livello, a levare le strozzature sui nodi, a riqualificare le stazioni;
  • obbligare RFI, ad attuare piani manutentivi condivisi e conosciuti anche nel caso di calamità come neve, acqua, ecc. e, stessa cosa per gli investimenti infrastrutturali, rispettando gli impegni presi, che devono essere eseguiti nei tempi previsti.

Le risorse possono venire in parte dalle ferrovie che devono essere obbligate a spendere in Toscana rispetto a parametri nazionali derivanti dai costi standard e dai servizi erogati, ma anche da fondi Europei purché accompagnati da progetti certi ed esigibili. Un’altra iniziativa che si potrebbe fare è quella di un intervento diretto della Commissione Regionale, affinché non si permetta che i treni AV abbiano sempre la precedenza sui treni regionali; non è possibile che i treni locali che arrivano dal Valdarno, così come quelli che arrivano dall’Empolese o da Viareggio, siano sistematicamente fermati al segnale prima di entrare a Firenze SMN perché si deve dare la precedenza ai freccia bianca, ai freccia rossa, ai treni NTV, ecc,. Perlomeno si dovrebbe consentire di poter entrare a Firenze SMN in maniera alternata, un treno AV e un treno regionale.

Inoltre crediamo che la Commissione farebbe bene a promuovere alcune iniziative, come:

  • convocare appositi incontri congiunti tra la Regione, le OO.SS, le ferrovie (Trenitalia e RFI), i comitati dei pendolari, etc., per fare valutazioni periodiche sulla situazione del trasporto;
  • promuovere specifici sopralluoghi sia nelle officine di riparazione del materiale rotabile, sia negli impianti manutentivi dell’infrastruttura;
  • iprendere in mano i progetti infrastrutturali, almeno quelli già deliberati alfine di accelerarne la realizzazione come il raddoppio della Pistoia – Montecatini Terme e il potenziamento fino a Lucca, la realizzazione di tutti i raccordi fra il porto di Livorno e l’interporto di Guasticce con i collegamenti della darsena toscana direttamente alla direttrice Roma/Genova lato Pisa, la realizzazione della ferrovia Osmannoro-Campi prevista negli accordi per il sottoattraversamento dell’AV di Firenze.

Infine per entrare nel merito della gara, facciamo presente che la concorrenza esiste solo nel momento in cui fai la gara, dopodiché la concorrenza viene meno perché l’assegnazione dura circa 12 anni. Inoltre avendo poi più operatori diversi, con vetture anche diverse, si incrementeranno i costi generali e soprattutto l’incomunicabilità fra una impresa e un’altra, e questo genererà orari e partenze non conciliabili. Operatori ferroviari che cercheranno di accaparrarsi solo le linee più redditizie, lasciando indietro tutte le altre tratte, senza considerare poi che se non si interviene sulle infrastrutture e sui binari, i treni arriveranno sempre in ritardo perché la “strada” non è efficiente.

Premesso quanto sopra, si precisa che la scrivente non è contraria a liberalizzare e a fare la gara sul ferro attraverso un progetto mirato ed integrato con la gomma, si ritiene che non sia sufficiente uno studio, senza prima un confronto serio anche con le OO.SS e con esperti di settore, e senza aver perlomeno cercato/provato ad intervenire come abbiamo evidenziato sopra.

Inoltre, è necessario dimostrare che le scelte fatte portano ad un risparmio e ad un servizio migliore, senza penalizzare le linee secondarie della Regione. Sarà difficile che la scrivente possa condividere un progetto che crea precarietà, che mette in pericolo centinaia di posti di lavoro, che non porta benefici ai cittadini pendolari ma che alla fine invece favorisce solo i poteri forti di questa Regione.

Firenze 18 febbraio 2013

Il Segretario Generale

Stefano Boni

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