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Il caso di Jet Fuel, dieci domande all'AD di SAT

IL CASO DI JET FUEL. DIECI DOMANDE ALL’AD DI SAT (Società Aeroportuale di Pisa)

Come Segreteria Regionale Fit/Cisl Toscana in questi giorni siamo stati informati dalla Cisle dalla Fit di Pisa sulla situazione della Gestione non chiara della società Jet Fuel, che, dal2009, anno in cui è nata, non è mai entrata in funzione ma comunque è costata circa 224.000,00 euro alla proprietà Sat, la quale è partecipata principalmente da Enti Pubblici.

«L’amministratore delegato di Sat (Società Aeroportuale di Pisa) e il presidente del Cda della stessa, ricostruiscano storia e prospettive di Jet Fuel, la società sorta nel 2009, per la gestione del deposito carburanti all’interno dello scalo aeroportuale Galileo Galilei di Pisa e, dopo 44 mesi, non ancora operativa»: così il Segretario Generale della Fit/Cisl Toscana Stefano Boni.

A questo punto viene spontaneo fare alcune domande per capire la situazione e sopratutto anche perché nessuno si può permettere di sprecare risorse pubbliche.

Stefano Boni pone dieci domande ai due amministratori:

  1. Con quali fondi è stato realizzato il nuovo deposito?
  2. E’ stato costruito secondo le vigenti normative?
  3. Ha una capienza sufficiente per soddisfare le esigenze delle compagnie che si servono del Galilei?
  4. Quali sono le osservazioni mosse dall’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac)?
  5. Per quale motivo è sorta una controversia con Art, una delle due società (l’altra è la Q8) che attualmente servono gli aerei in partenza dal Galilei, approvvigionandosi da altri depositi?
  6. Come si intende dirimerla?
  7. Come intende gestire in futuro il rapporto con Art e Q8?
  8. Per quale motivo l’azienda, che risulta inattiva, continua a registrare perdite?
  9. A quanto ammonta il mancato introito che sarebbe dovuto arrivare dal canone per la gestione del deposito?
  10. Come si giustifica la voce dei ‘compensi spettanti agli amministratori’ registrata nel bilancio 2010 ed ammontante a 55.246 euro?

E conclude: 23.996 euro di perdita di esercizio nel 2009, 148.271 euro di perdita di esercizio nel 2010 (quando sono stati accesi anche 4 leasing per acquisto di autobotti e motrici), 52.272 euro di perdita di esercizio nel 2011. In tre anni la Jet Fuel Co. ha totalizzato perdite di esercizio per un totale di 224. 539 euro, pur essendo inattiva.

«Nel frattempo, però, molti dipendenti, troppo a lungo precari, non sono stati stabilizzati. Per loro i soldi non si trovano».

Firenze 06 ottobre 2012

Stefano Boni

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