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Incontro con l'AD di Trenitalia

trenitaliaSi è svolto il 16 giugno l’incontro richiesto dalle Segreterie Nazionali con l’Amministratore Delegato di Trenitalia per chiarire lo stato dell’arte rispetto al rinnovo del contratto di servizio universale per i treni a lunga percorrenza.

L’AD ha sostanzialmente confermato le notizie fornite dal Direttore di divisione alle organizzazioni sindacali durante l’incontro svolto il 9 giugno:

  • Per gli anni 2015 e 2016 gli incontri con MEF e MIT hanno confermato lo stesso numero di collegamenti previsti nel contratto 2009 ‐ 2014 e lo stesso valore, quindi, in assenza di ricorsi da parte di terzi, l’atto di affidamento del servizio resta confermato a Trenitalia, quindi anche il pagamento dei corrispettivi relativi;
  • Il contratto 2017– 2021 è invece ancora in fase di negoziazione con il Ministero dei trasporti, quindi è ancora da definire il reticolo dei servizi, che potrebbe variare dall’attuale per richiesta del committente.

Secondo la società il valore corrispondente a 243 milioni comprensivo di Iva non sarebbe più sufficiente a coprire le perdite che ammontano a circa 30 milioni l’anno. A ciò si aggiungerebbe, a partire dal primo gennaio 2016, il maggior costo di 20 milioni annui determinato dall’aumento dei pedaggi conseguente alla delibera dell’Autorità di regolazione dei trasporti 96/2015. Tale aumento graverebbe per oltre 60 milioni anche sul segmento Frecciabianca, mentre non avrebbe impatti sugli altri prodotti in quanto esclusi o avvantaggiati, come avviene per tutti gli operatori che utilizzano l’alta velocità.

Per questi motivi, e per l’evidente inopportunità di richiedere un aumento tariffario, Trenitalia avrebbe richiesto al ministero dei trasporti di aumentare il corrispettivo in misura tale da compensare i costi e permettere nuovi investimenti su questo segmento ad alto valore sociale.

L’aumento dei pedaggi del servizio universale a lunghe percorrenze, unito al rischio di aumento dei costi dell’energia conseguente alla possibile rivisitazione delle agevolazioni tariffarie al settore ferroviario messe in discussione a livello comunitario, andrebbe in netta controtendenza rispetto alle dichiarazioni del Mit che individuano nel trasporto ferroviario il vettore su cui puntare per il rilancio della mobilità sostenibile in Italia.

Le organizzazioni sindacali restano pertanto in attesa delle determinazioni del Ministero dei trasporti, previste per il primo di luglio, sul rinnovo del contratto di servizio universale, per valutare se tali dichiarazioni corrisponderanno alle azioni concrete messe in campo, o se ancora una volta, ci troveremo di fronte alla politica degli annunci.

Roma, 17 giugno 2016

Le Segreterie Nazionali

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