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Interventi per la famiglia 2018

La Legge di Bilancio 2018 ha individuato una serie di interventi a sostegno delle famiglie:

Il Congedo per i papà
Per il 2018 sono previsti 4 giorni di congedo obbligatorio per il padre lavoratore dipendente, che possono essere goduti anche in via non continuativa, entro e non oltre il quinto mese di vita del bambino o dalla data di adozione/affidamento, e quindi durante il congedo di maternità della lavoratrice madre o anche successivamente, purché entro il limite temporale dei cinque mesi dalla nascita del figlio. Tale congedo si configura come un diritto autonomo e pertanto è aggiuntivo a quello della madre e spetta comunque indipendentemente dal diritto della madre al proprio congedo di maternità.
Il congedo obbligatorio è riconosciuto anche al padre che fruisce del congedo di paternità, previsto ai sensi dell’articolo 28 del D.lgs. n.151/2001. Questi congedi non possono essere frazionati ad ore ed il padre lavoratore ha diritto a un’indennità giornaliera, a carico dell’INPS, pari al 100% della retribuzione. Per usufruire dei giorni di congedo obbligatorio il padre lavoratore dipendente deve comunicare, al proprio datore di lavoro, per iscritto e con un anticipo di almeno 15 giorni, le date in cui intende utilizzare il congedo. Se richiesto in concomitanza dell’evento nascita, il preavviso dei 15 giorni si calcola sulla data presunta del parto. Il datore di lavoro, una volta ricevuta la richiesta scritta, comunica all’INPS le giornate di congedo fruite attraverso il flusso UniEmens. In caso di pagamento diretto dell’INPS, la domanda si presenta on-line, all’Ente Previdenziale, attraverso il servizio dedicato. In alternativa, si può fare la domanda tramite: Contact center al numero 803 156 oppure 06 164 164 da rete mobile; Enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
Oltre al congedo obbligatorio, per l’anno 2018, il padre lavoratore dipendente potrà astenersi per un periodo ulteriore di 1 giorno previo accordo con la madre e in sua sostituzione in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest’ultima. Per tale giorno, il padre lavoratore ha diritto a un’indennità giornaliera, a carico dell’INPS, pari al 100% della retribuzione. Anche in questo caso il lavoratore deve comunicare la fruizione del giorno con un preavviso di 15 giorni ed allegare alla richiesta una dichiarazione della madre di non fruizione del congedo di maternità a lei spettante il giorno equivalente a quello richiesto dal padre.

Bonus Bebè
La Legge di Bilancio 2018 ha riconosciuto la proroga per un anno del bonus bebé con le stesse condizioni previste dalla norma che lo ha introdotto (articolo 1, comma125, della legge 23 dicembre 2014, n. 190). In sintesi il bonus è riconosciuto anche per ogni figlio nato o adottato, dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018,quindi è corrisposto esclusivamente fino al compimento del primo anno di età ovvero del primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione.
La misura è destinata alle famiglie con reddito da modello ISEE non superiore a 25.000 euro annui e prevede un assegno che va da 80 a 160 euro al mese, a seconda dell’ISEE familiare, per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo, fino ad un anno di vita del bambino o dal suo ingresso in famiglia.
L’assegno è corrisposto,per i figli di cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea o di cittadini di Stati extracomunitari con permesso di soggiorno residenti in Italia, a condizione che il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente l’assegno sia in una condizione economica corrispondente a un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), non superiore a 25.000 euro annui. L’assegno è corrisposto, a domanda, dall’INPS.
Qualora il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente l’assegno sia in una condizione economica corrispondente a un valore dell’ISEE, non superiore a 7.000 euro annui, l’importo dell’assegno è raddoppiato.

Voucher baby sitter 2018: contributo mensile per pagare la baby sitter nel caso in cui la neo mamma, dopo il periodo di maternità, rinunci al congedo parentale. L’importo del contributo è erogato per un periodo massimo di 6 mesi, che scendono a 3 se la mamma è iscritta alla gestione separata o autonoma non subordinata. Per ogni mese di rinuncia al congedo parentale spettano quindi 600 euro. La stessa agevolazione è riconosciuta anche alle mamme lavoratrici part time, ma in misura riproporzionata all’orario ridotto da contratto.

Buono asilo nido 2018: voucher fino a 1.000 euro all’anno per 3 anni, da utilizzare per pagare la retta dell’asilo nido, pubblico o privato, indipendentemente dal reddito ISEE della famiglia. L’importo massimo rimborsabile è di 1.000 euro su un totale di 11 mensilità, per un importo mensile di 90,91€. Il contributo viene erogato su base annua per massimo tre anni di iscrizione al nido. Possono presentare la domanda anche i genitori di bambini con meno di 3 anni che non possono frequentare gli asili perché affetti da gravi patologie croniche, in questo caso l’utilizzo delle risorse è previsto come sostegno alle cure domiciliari.

Premio alla nascita
Il premio di 800 euro viene corrisposto dall’INPS per la nascita o l’adozione di un minore su domanda della futura madre al compimento del settimo mese di gravidanza (inizio dell’ottavo mese di gravidanza) o alla nascita, adozione o affido. La prestazione, altrimenti detta bonus mamma domani, è rivolta alle donne in gravidanza o alle madri per uno dei seguenti eventi verificatisi dal 1° gennaio 2017: compimento del settimo mese di gravidanza; parto, anche se antecedente all’inizio dell’ottavo mese di gravidanza; adozione nazionale o internazionale del minore; affidamento preadottivo nazionale. La domanda può essere presentata online all’INPS con il PIN attraverso il servizio dedicato. In alternativa, si può fare la domanda tramite: Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile; enti di patronato e intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi. La domanda va presentata dopo il compimento del settimo mese di gravidanza corredata della certificazione sanitaria rilasciata dal medico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) attestante la data presunta del parto. Nel caso si tratti di parto plurimo, la domanda se già presentata al compimento del settimo mese di gravidanza andrà presentata anche alla nascita con l’inserimento delle informazioni di tutti i minori necessarie per l’integrazione del premio già richiesto, rispetto al numero dei nati. La domanda può essere presentata anche nell’ipotesi in cui la richiedente, pur avendo maturato i sette mesi di gravidanza alla data del 1 gennaio 2017, non abbia portato a termine la gravidanza a causa di un’interruzione della stessa. In questo caso, la domanda dovrà essere corredata della documentazione comprovante l’evento.

 

Estratto dal notiziario “donne in Movimento” n°1, 2018 Coordinamento Nazionale Donne Fit Cisl 

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