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La situazione degli appalti ferroviari in Toscana

appalti-ferroviari-pulizia-treni-generica_528517L’attivo unitario Regionale delle delegate e dei delegati del settore appalti ferroviari della Toscana, svoltosi in data 14 Giugno 2013 a Firenze, evidenzia le criticità che oggi mettono in serio pericolo il settore degli appalti ferroviari, per le quali ritiene necessario aprire una vertenza Regionale che coinvolga tutti i soggetti che ricoprono un ruolo nella gestione del settore e che cerchi di elaborare soluzioni positive ai tre temi sotto elencati.

1) APPLICAZIONE CONTRATTUALE:

Ad oggi alcune Aziende anche afferenti a FISE-UNIFERR (che di fatto hanno comunicato la loro adesione al CCNL della Mobilità/area Attività ferroviarie) non riconoscono l’applicazione del contratto suddetto con la chiara complicità delle committenti che di fatto non danno seguito all’impegno preso alla firma del Contratto di pretendere l’applicazione integrale, da parte delle ditte in appalto, del CCNL per svolgere le attività loro assegnate:

  • L’Operosa
  • EuroGlobal Service
  • Eurocoop 2010

A queste aziende negli ultimi giorni abbiamo comunicato la proclamazione di una terza azione di sciopero regionale per tutelare un diritto fondamentale dei loro dipendenti.

Inoltre anche molte delle Aziende che hanno applicato il CCNL, per la parte degli aumenti contrattuali, non hanno ancora pagato Una Tantum e arretrati previsti dal Contratto stesso.

Infine si registra che molte delle Aziende committenti del Gruppo FS non mettono a gara risorse sufficienti a coprire economicamente i costi di gestione dell’appalto nel rispetto del CCNL suddetto.

2) TENUTA OCCUPAZIONALE E AMMORTIZZATORI SOCIALI:

Nel settore degli appalti Ferroviari in Toscana si registrano delle difficoltà sulla tenuta delle aziende in appalto derivanti anche da continui tagli di attività e risorse, oggi di circa il 20% di quanto assegnato con la gara e già molto meno di quanto messo a gara.

Rispetto a questo però intendiamo puntualizzare due aspetti da tenere in considerazione:

  • Gli introiti per il gruppo FSI, derivanti dal Contratto di Servizio stipulato con la Regione Toscana per le attività di pulizia sono costanti.
  • L’ulteriore abbattimento del fatturato che le Aziende committenti applicano tramite il taglio delle attività e le multe.

In particolare il taglio delle attività determina un peggioramento costante dei servizi resi, che si attestano su uno standard di qualità più basso, ampliando di fatto il problema della tenuta occupazionale (negli ultimi due anni il personale in tutta la Regione è passato da circa 820 del 2011 a circa 770 di oggi) ed il ricorso agli ammortizzatori sociali con conseguenti ripercussioni economiche, pesanti ed evitabili, sui lavoratori e sulla collettività.

3) POLITICHE DEL GRUPPO FSI:

Le rivendicazioni di queste OO.SS. Verso le Società del Gruppo FSI hanno sempre

denunciato la necessità di reinternalizzare il più possibile attività troppo facilmente cedute a terzi, privilegiando le attività pregiate e non quelle di basso valore aggiunto.

  • La risposta del gruppo FSI a queste nostre sollecitazioni rischia di orientarsi verso una internalizzazione di attività di basso valore aggiunto aggravando di fatto il problema della tenuta dei livelli occupazionali nel settore appalti FS.
  • L’ipotesi che pare stia prendendo campo nel Gruppo Fsi è quella di preparare nuove gare come sempre al massimo ribasso che non prevedono né la clausola sociale e neanche la clausola contrattuale
  • Lo spezzettamento delle attività in lotti sempre più piccoli, da noi sempre osteggiato, ma praticato negli ultimi anni dalle Aziende committenti, ha peggiorato l’efficienza, la qualità e la sostenibilità economica e occupazionale del settore.

Considerazioni finali:

In questa specifica situazione che vede un impegno economico importante e costante di risorse pubbliche nazionali e della Regione Toscana riteniamo non sia più tollerabile assistere ad una riduzione delle attività e dei lotti che producono soltanto un peggioramento dei servizi ai cittadini, un peggioramento delle condizioni dei lavoratori e dell’occupazione.

Riteniamo necessario aprire un confronto serio con Istituzioni Nazionali e Territoriali, Aziende Committenti ed aziende in Appalto in cui si definisca una volta per tutte un quadro realistico di regole entro le quali queste attività si devono svolgere definendo i costi, i livelli di attività e di qualità che permetta al settore di recuperare una stabilità necessaria e non permetta alle Committenti di produrre ricadute pesanti sui livelli occupazionali con conseguente aggravio di costi per la collettività, ed alle Aziende in appalto di non effettuare un disastroso dumping contrattuale sui lavoratori.

Il settore è oggi attraversato da una profonda incertezza che si ripercuote inevitabilmente sui lavoratori e si trasforma in una tensione che risulta sempre più difficile da gestire se non con la mobilitazione di tutto il personale interessato.

A tal fine si ritiene utile ripensare ad una gestione del settore che riparta da un modello basato su:

  • Abbandono della logica delle gare al massimo ribasso.
  • Piena e totale tenuta occupazionale del settore.
  • Applicazione corretta ed integrale del CCNL della Mobilità/Area AF del 20 Luglio 2012 così come previsto dal contratto stesso a partire dalla pubblicazione delle gare.
  • Unificazione dei lotti che ad oggi risultano estremamente frammentati con inevitabile aumento dei costi di gestione ed un effettivo peggioramento dei servizi
  • Ruolo attivo delle aziende del gruppo FSI nella costruzione di regole chiare e in una ottica di sistema che non scarichi le criticità sempre e soltanto sugli appalti ferroviari anche in situazioni emergenziali e di criticità nell’ottica di gestire con la necessaria efficacia il prodotto da offrire all’utenza.

Per tutto quanto sopra l’attivo dei delegati della Regione Toscana settore appalti ferroviari ribadisce la necessità di aprire una vertenza Regionale per tutto il settore anche al fine di dare una risposta unitaria, complessiva e compatta anche a iniziative che tendano ad isolare e colpire anche un singolo lotto o una singola attività.

Firenze 14 Giugno 2013

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