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Lettera all'On. Serracchiani (Parlamento Europeo) sulla liberalizzazione ferroviaria

Le scriventi Segreterie Nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, in previsione del voto del Parlamento Europeo sull’argomento in oggetto, previsto per i giorni 15 e 16 novembre 2011, ritengono necessario evidenziare alla relatrice del provvedimento legislativo alcune considerazioni unitarie del Sindacato italiano dei trasporti:

– in relazione agli emendamenti approvati sul testo del Recast dalla Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo in data 11 ottobre 2011, riguardanti l’art. 6 – Separazione contabile trasparente e l’art. 7 – Separazione totale delle funzioni essenziali del gestore di infrastrutture dall’impresa ferroviaria facente parte di una stessa Holding.

Le scriventi ribadiscono che allo stato attuale e futuro l’esperienza italiana con le due Società, una che gestisce l’infrastruttura e l’altra che funge da impresa ferroviaria, appartenenti allo stesso gruppo integrato rimane una risposta positiva al dettato comunitario, e che una loro totale separazione non ha alcun senso se l’obiettivo è promuovere l’efficienza delle ferrovie in un unico mercato europeo.

Le difficoltà esistenti nel Gruppo FS, non originano dall’assetto della Holding, e non possono essere utilizzate per mettere in discussione l’intero sistema ferroviario italiano.

Non ci sono prove del fatto che la totale separazione migliori il funzionamento del sistema ferroviario in un Paese. Essa, al contrario, accresce i costi amministrativi e, di conseguenza, rende il sistema ferroviario più costoso.

La separazione totale cancella tutti i benefici effetti delle sinergie sul piani della sicurezza, dell’innovazione, del miglioramento della qualità infrastrutturale, degli investimenti senza evidenti effetti positivi dal punto di vista dell’efficienza del sistema ferroviario.

Questo quadro sin qui rappresentato è ulteriormente complicato dal calo di risorse disponibile nel settore in Italia, l’ultima manovra di agosto del Governo ha previsto un taglio di trasferimento verso il gestore delle infrastrutture e l’impresa ferroviaria di circa

1.800.000.ooo euro, i cui effetti naturalmente si andranno a scaricare nel servizio reso ai cittadini di questo Paese e sui lavoratori del settore.

Per le ragioni sopra esposte, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti chiedono alla relatrice una pausa di riflessione, rispetto agli orientamenti sin qui tenuti dalla stessa e dalla Commissione T.T., in modo che le scelte che si dovranno compiere in questo settore abbiamo la possibilità di confrontarsi da una parte con uno scenario economico auspicabilmente migliore, e dall’altro da ulteriori elementi di approfondimento che sono già stati messi in campo dal Parlamento Europeo.

Distinti saluti

I Segretari Generali

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