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Manutenzione rotabili in Toscana, quale futuro?

Il giorno 8 marzo 2013 si è riunito l’attivo dei delegati RSU della manutenzione rotabili congiuntamente alle Segreterie Regionali per affrontare la grave crisi in cui versa l’intero settore Manutentivo, questo in ogni divisione/direzione, e a ogni livello.

La volontà societaria di persistere nell’esternalizzazione di attività lavorative, anche pregiate, non solo disattende l’accordo nazionale del maggio 2009, ma vanifica anche gli accordi sottoscritti in regione Toscana con le varie Divisioni di Trenitalia. Accordi che a fronte di una maggiore flessibilità nell’utilizzo del personale con l’attivazione di turni di lavoro (in 2^ e in 3^), l’apertura delle officine nei giorni festivi etc., dovevano garantire assunzioni (35 per la DTAI di cui solo 14 effettuate), l’attivazione del turn over e, se non la internalizzazione, almeno il blocco di nuove eternalizzazioni.

L’aver disatteso questi accordi non solo non ha portato nuova forza lavoro all’interno delle officine ma non consente neanche il trasferimento di competenze dalla vecchia alla nuova generazione di ferrovieri.

Ad esempio, con l’esternalizzazione del ciclo completo di manutenzione dei Minuetti alla società Alstom, oltre a perdere lavorazioni pregiate, la divisone Trasporto Regionale cerca di affermare una logica perversa per la quale, in caso di inconveniente o guasto di quei materiali/veicoli, le responsabilità e le eventuali sanzioni della Regione verrebbero addebitate all’azienda di manutenzione. Tutto questo a nostro avviso con il solo scopo di scaricare le responsabilità dimenticando l’obiettivo principale: treni efficienti, puliti e puntuali.

Dal nostro confronto interno è emerso che a breve scadranno i periodi di garanzia di Locomotori 464 e carrozze Vivalto. Temiamo che anche queste manutenzioni possano essere assegnate a ditte esterne a Trenitalia, producendo gravi ricadute occupazionali sul personale Ferroviario.

Tutto questo avviene con la solita e incomprensibile gestione della cosa pubblica, dove le ditte esterne non solo utilizzano pezzi di ricambio del magazzino di Trenitalia ma anche attrezzature, muletti etc. avvalendosi anche delle competenze del nostro personale. Sul processo di approvvigionamento dei ricambi è necessaria una riflessione particolare. Infatti, tale attività risulta assolutamente inadeguata e costringe, viste le continue mancanze di pezzi di ricambio, i lavoratori a cannibalizzare carrozze e locomotori in sosta nei parchi ferroviari, per approntare le riparazioni urgenti, causando l’aumento dei tempi di fermo del materiale rotabile e uno spreco di tempo e di risorse che gravano sulla collettività.

La manutenzione rotabili è un processo industriale fondamentale e non può essere gestito con la sola logica di economicità di breve periodo, o con gare al massimo ribasso. E’ impensabile trovare fuori dal Gruppo FS, soprattutto ai prezzi proposti, professionalità tali da consentire una manutenzione di qualità sui nostri mezzi. Difatti, sempre più spesso i ferrovieri devono intervenire su mezzi già “riparati” da aziende esterne (che operano a comparti stagni senza una visione generale del processo) per porre rimedio a lavori non eseguiti a regola d’arte, con conseguente aggravio dei costi.

La manutenzione dei rotabili è fondamentale per garantire la massima sicurezza ed è fondamentale per il buon funzionamento del trasporto su ferro. E’ il cuore, insieme al personale mobile, del servizio offerto. Tutti noi possiamo giornalmente verificare il buon funzionamento delle porte, del riscaldamento o dell’aria condizionata, la pulizia, i bagni o la puntualità, sapendo ad esempio che l’Agenzia Nazionale della Sicurezza Ferroviaria ha emesso una nuova direttiva, che dal prossimo aprile modifica l’operato del Capo Treno. Il nuovo regolamento a fronte di tutta una nuova serie di procedure da adottare può obbligare, in alcuni casi, Trenitalia alla soppressione del treno che presenti problemi di porte inutilizzabili.

Vi lasciamo immaginare cosa potrà succedere sui nostri treni, dal momento che non abbiamo personale sufficiente nemmeno per affrontare la parte ordinaria della manutenzione.

Non va meglio nel trasporto merci, dove la grave crisi della Divisione CARGO e il progetto di ristrutturazione della stessa senza obbiettivi di ripresa, produce una trasformazione al ribasso dell’officina di Livorno in realtà monotematica (carri) disperdendo tutte le professionalità tipiche delle locomotive.

Vista la volontà della Società Trenitalia di aumentare le attività e le quantità delle ore esternalizzate, scaricando tutti i costi in termini economici e occupazionali sui lavoratori e tutti i disagi e i disservizi sull’utenza e sui pendolari, le Segreterie Regionali e i delegati del settore ritengono improcrastinabile formalizzare la vertenza attraverso atti concreti, iniziando con l’apertura delle procedure di raffreddamento nei confronti dell’azienda per affermare con decisione che per le officine di Trenitalia servono scelte lungimiranti e politiche industriali adeguate, serve personale per far fronte al lavoro e la copertura del turn-over per dare un futuro a questi impianti.

Si ritiene inoltre fondamentale portare a conoscenza delle istituzioni e della cittadinanza la nostra vertenza sulla manutenzione rotabili e questo non solo per denunciare ciò che non va, ma anche per dare appartenenza e posizionare le responsabilità. Sempre più spesso si assiste a utenti che accusano il personale sui treni o i manutentori di tutti i problemi che giornalmente vivono, non comprendendo che tale personale è a sua volta vittima di un sistema che non funziona.

Da sempre ci battiamo per una buona manutenzione in sicurezza dei mezzi, eseguita da chi ha le competenze e la professionalità per farla perché convinti che ciò possa produrre un ritorno positivo per tutti, dai cittadini che giornalmente prendono il treno, ai ferrovieri che ci lavorano e che lottano per avere la possibilità di una nuova, utile e stabile occupazione in FS in Toscana.

Le Segreterie Regionali Toscana

Filt/Cgil – Fit/Cisl – Uilt/Uil

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