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Nodo Tav di Firenze: serve un ‘coordinatore’

Cisl e Fit tornano a chiedere un intervento straordinario per sbloccare un’opera indispensabile ma che si continua a rinviare

COMUNICATO STAMPA

 

“Creare un apposito ‘ufficio’ pubblico, snello, con alcuni tecnici del settore e a capo un coordinatore, che conoscano il territorio, per monitorare il progetto TAV su Firenze e intervenire, nel caso di imprevisti, risolvendo in anticipo il problema in modo da non lasciare sole le ditte costruttrici.” E’ la proposta che il segretario generale aggiunto della Cisl Toscana, Ciro Recce e il segretario generale della Fit-Cisl Toscana, Stefano Boni avanzano agli Enti pubblici interessati, chiedendo loro di “assumere insieme questa decisione, dando un segnale di unità d’intenti, segnando una volontà anche fattiva di superare i problemi e realizzare quest’opera importantissima anche per la viabilità della Toscana e della città di Firenze.”

L’accordo sul nodo TAV di Firenze del 25 gennaio 2017 fra comune di Firenze, Regione Toscana, Ferrovie e Ministero dei Trasporti – ricordano Recce e Boni – vede al centro dell’intero progetto sia i viaggiatori dell’AV sia quelli dei treni regionali. Un progetto che, come sindacato, abbiamo giudicato favorevolmente: finalmente si voltava pagina dando respiro ai lavoratori attualmente occupati (50 nell’area macelli-stazione Foster, altri 150 diretti e circa 100 nell’indotto per la realizzazione del tunnel), creando le premesse per una rivoluzione in senso positivo per la mobilità dei cittadini e per una maggiore occupazione  stabile derivante dalla nuova stazione Foster.”

“Nei progetti presentati – continuano i due esponenti Cisl – i lavori del tunnel dovevano iniziare nel mese di ottobre 2017, ma in questi giorni, dai media abbiamo appreso che ancora una volta è tutto fermo. Il ministero dell’Ambiente ha chiesto al consorzio di imprese controllato da Condotte spa ulteriori integrazioni ed informazioni in merito al piano di smaltimento delle terre di scavo. Sembra un gioco dell’oca: nel momento in cui sembra di aver vinto, il ministero ti rispedisce al punto di partenza. La cosa strana è che si aspetta sempre l’ultimo minuto per chiedere ulteriori informazioni, prendendo alla sprovvista le ditte costruttrici, come se, dopo quasi 20 anni, la volontà fosse quella di non concludere l’opera ma di continuare con i rinvii.”

“La gravità della situazione aumenta alla luce delle indicazioni di Fs di questi giorni, per privilegiare i treni TAV rispetto ai regionali. Non è una novità e come sindacato lo abbiamo denunciato molte volte, ma oggi, con il blocco TAV, rappresenta la condanna dei pendolari e dei viaggiatori del trasporto regionale.”

La Cisl intende invece riaffermare la necessità di realizzare il tunnel e la stazione Foster, in primo luogo perché non ci possiamo permettere di sprecare soldi pubblici già spesi (circa 800 milioni di euro) lasciando una voragine di 400×20 metri aperta, e poi perché dobbiamo superare le criticità del nodo fiorentino mandando i treni Av in sotterranea e liberare così la stazione di Firenze SMN per la regolarità dei treni del trasporto regionale. Solo così si può mettere al centro il territorio e la mobilità di pendolari e viaggiatori, con la stazione di Firenze Smn che, anche con la tranvia, può diventare il fulcro della mobilità regionale.”

 

Firenze, 25 Ottobre 2017   –   Ufficio stampa Cisl Toscana, Alberto Campaioli

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