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Porto di Piombino: rilanciare le attività portuali e fare le infrastrutture

Si è svolto stamani il convegno organizzato dalla Fit-Cisl Regionale insieme alla Fit-Cisl di Livorno su “Prospettive e Sviluppo del Porto di Piombino” nella sala della Compagnia Portuale di Piombino al fine di rilanciare le attività portuali e le infrastrutture. Sono intervenuti il Presidente dell’Autorità Portuale di Piombino, un rappresentante della Regione Toscana, l’Assessore ai Trasporti Comune di Piombino, un rappresentante della Confindustria, il Presidente della Compagnia Portuale, il Presidente della Toremar e l’Amministratore dell’ASIU oltre naturalmente al Segretario Fit-Cisl di Livorno, il Segretario Generale della Cisl di Livorno, il Segretario Generale Fit-Cisl Toscana e il Segretario Generale della Fit-Cisl Nazionale.

La Fit e la Cisl hanno rilanciato il sistema portuale partendo dalle infrastrutture e dagli accordi per gli investimenti, ribadendo che bisogna accelerare e non perdere più tempo. Gli investimenti sul porto vanno legati alla logistica: recependo le nuove esigenze dell’industria siderurgica di Piombino e con infrastrutture ferroviarie e viarie efficienti, si può creare un volano, che partendo proprio da Piombino, coinvolga tutto il territorio Toscano creando occupazione e prospettive di crescita anche per le Imprese. Apre i lavori il Segretario Fit-Cisl di Livorno Dario Pierfederici che mette al centro lo sviluppo del porto e le potenzialità di futuro del territorio; serve a poco prevedere di tutto di più nei documenti programmatici: nel piano regionale integrato infrastrutture e mobilità 2012- 2015 non manca nulla, ma a questo punto servono fatti, non più parole. Il Porto deve diventare un “gate” commerciale e logistico, funzionale all’economia del territorio. La Toscana vive una fase di profonda crisi, come dimostrano i dati illustrati dal segretario Cisl di Livorno Giovanni Pardini; le merci transitate nel porto di Piombino sono passate dai 9 milioni di tonnellata del 2007 ai circa 6,5 milioni del 2013 (-28%) e i passeggeri dai circa 3,7 milioni del 2007 ai circa 2,5 milioni del 2013 (-32%); in Toscana si registrano segnali negativi anche nell’occupazione: nel 2013 –6% di imprese, -7% gli occupati, -9,9% le ore lavorate. Sul fronte occupazionale anche il segretario della Fit-Cisl Toscana Stefano Boni ha lanciato un allarme, legato al taglio delle risorse destinate al trasporto pubblico locale ferro e gomma. In Toscana abbiamo degli accordi come sulla gara tpl che devo essere rispettati e non è possibile fare alcuna riduzione di finanziamenti. Altra preoccupazione deriva anche dall’incertezza legislativa dove, dopo circa 3 anni, il Consiglio di Stato ha stabilito che deve essere la compagnia Toscana Navigazioni e non Moby a gestire i collegamenti dell’arcipelago toscano; sentenza che dopo tanto tempo crea preoccupazione ed incertezza lavorativa sul futuro delle persone della Toremar. Il Referente della Fit-Cisl porti Toscana ha messo in evidenza come il Governo intenda intervenire sulla legge 84/94 senza coinvolgere il sindacato con provvedimenti di liberalizzazione selvaggia partendo dalla cancellazione delle ex compagnie portuali, fino a mettere in discussione servizi di interesse generale volti alla sicurezza , come i servizi tecnico nautici». Inoltre, in quest’ambito va ricordata la grave situazione dei dipendenti delle autorità portuali che da una parte sono dipendenti pubblici e dall’altra privati a seconda delle esigenze con la conseguenza di incertezza lavorativa ma soprattutto senza poter adeguare lo stipendio al costo della vita perché impossibile rinnovare il CCNL.

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