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Problematiche dei lavoratori RFI del DCO di Firenze Campo Marte

La scrivente OS è con la presente a descrivere una situazione di notevole disagio che stanno vivendo i lavoratori della società RFI Direzione Circolazione DCO di Firenze Campo Marte.

Negli ultimi mesi dell’anno scorso, la Dirigenza locale di RFI ha presentato una serie di piani riorganizzativi in ambito circolazione, con l’introduzione di nuovi sistemi tecnologici che hanno comportato la chiusura di diversi impianti nella Regione Toscana concentrando il lavoro e il personale nella sala GEPO/DCO di Firenze Campo Marte.

Come sindacato fin dall’inizio abbiamo contrastato questo tipo di soluzione imperativa, non tanto per rallentare la tecnologia, ma soprattutto perché la società RFI non ha voluto intraprendere nessun percorso per cercare di gestire la situazione del personale con gradualità e oculatezza. Oggi abbiamo una situazione, sul piano organizzativo molto fragile e precaria, che rischia di aggravare la situazione generando una situazione di allarme sul piano sociale.

Infatti facciamo presente quanto segue:

  • Chiusura, in maniera unilaterale da parte aziendale dell’impianto DCO/CTC di Siena, con relativo trasferimento coatto di 7 persone più altre 4 entro la fine dell’anno al DCO di Campo Marte;
  • Chiusura in maniera unilaterale dell’impianto di Orvieto, con relativo trasferimento coatto di 2 persone al DCO di Campo Marte;
  • progetto di chiusura dell’impianto di Terontola, con relativo probabile trasferimento di circa 3 persone al DCO di Campo Marte.

Un’altra serie di lavoratori, un po’ da tutta la Toscana, sono state trasferite al DCO di Campo Marte, senza prendere in considerazione che l’impianto non è in questo momento idoneo sia dal punto dei servizi igienici (molte donne con un solo bagno) e che le postazioni da utilizzare non sono sufficienti in quanto vi sono ancora i lavori in corso da parte della ditta esterna incaricata. A tutto questo c’è da aggiungere che non esiste un servizio mensa serale, costringendo tutto il personale del palazzo a recarsi al primo ristorante convenzionato distante circa Km. 2 attraverso un percorso non assolutamente illuminato e poco sicuro.

Le nostre richieste, volte ad avere un locale attrezzato come dormitorio, sono state vane. Avevamo individuato i locali da utilizzare, già attrezzati e predisposti, nella stazione di Firenze Rifredi, ma la Dirigenza del COER ha risposto che gli stessi erano della Direzione Territoriale Produzione e pertanto non disponibili. Anche l’ufficio Personale Organizzazione, il vero regista indiscusso ed intransigente nel chiudere gli impianti e trasferire il personale, non ha valutato fino in fondo la situazione, riversando la responsabilità prima alla circolazione e poi alla produzione. Risultato: una trentina di persone, provenienti dalle più dispare località toscane sono costrette ad arrangiarsi, a dormire in locali provvisori, creando le condizioni che vanno ad incidere sulla tranquillità e sull’efficienza del lavoro, con problematiche psico-fisiche delle persone, il tutto è fonte di STRESS DA LAVORO CORRELATO.

Insomma una situazione che può implodere in qualsiasi momento con gravi ripercussioni sul lavoro e sulla circolazione dei treni, il gruppo dirigente FS non può nascondersi richiamando le regole contrattuali solo quando fanno comodo.

Si chiede pertanto un incontro urgente per affrontare nel merito i problemi e trovare una soluzione positiva per il personale, in presenza dell’RSPP e RLS:

In attesa distinti saluti .

Il Segretario Regionale – FIT CISL- Franco Fratini –

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