Mobilità

Quale futuro per il Trasporto Pubblico Locale a Siena?

Quale futuro per il Trasporto Pubblico Locale? Questo interrogativo – assai attuale vista la situazione dei finanziamenti e delle difficoltà nel reperire risorse – è stato il titolo di un incontro che si è tenuto a Siena, il 04/03/2011 ed organizzato dall’Associazione “Confronti” a cui hanno partecipato importanti addetti ai lavori quali l’Assessore Regionale alla mobilità e alle Infrastrutture Luca Ceccobao e il Segretario Generale Aggiunto CISL Toscana Ciro Recce ed Alberto Monaci Presidente Consiglio Regionale, a cui sono state affidate le conclusioni.

Ha aperto il dibattito l’Assessore Ceccobao che è entrato nello specifico di vari argomenti quali il possibile pedaggio sulla Siena – Firenze (giudicato assurdo senza ammodernamento e messa in sicurezza) ed ha auspicato una accelerazione per la “Siena – Grosseto”, in costruzione da diversi anni. Per quanto riguarda la situazione ferroviaria, Ceccobao ha messo in evidenza le due facce della medaglia per quanto riguarda l’Alta Velocità: “E’ stata l’innovazione più grande degli ultimi anni, ma allo stesso tempo non ha dato vantaggio al traffico regionale e dei pendolari che quotidianamente si spostano da un centro all’altro per motivi di studio e di lavoro”. L’Assessore ha poi auspicato che i servizi dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria e quelli del Centro Sperimentale di Osmannoro possano entrare a regime. Infine, Ceccobao ha mostrato l’impegno della Regione Toscana per il Trasporto Pubblico Locale: “La toscana ha avuto un taglio di 360 mln, principalmente sui trasporti. Con il patto di stabilità, gli enti locali si trovano ad avere risorse che però non possono essere spese. L’accordo del 16 dicembre non ha prodotto nessun risultato tangibile. I soldi che sono stati trovati vengono dalla regione, con notevoli difficoltà. Siamo la regione che ha fatto meglio di tutti, tenendo i tagli solo al 5,8%”.

Ciro Recce è stato lungimirante nel suo intervento: “Il problema non è soltanto per il 2011, ma siamo molto più preoccupati per il 2012. Mettere mano alla riforma del TPL significa creare le condizioni per una gara unica regionale, stabilire costi standard a parità di incidenza dei servizi e infine stabilire un modello virtuoso fra servizi, costi e ricavi. Per salvare il trasporto pubblico locale, quindi, è sbagliato parlare soltanto dei licenziamenti o dei tagli ai servizi. Dobbiamo incentivare il trasporto pubblico con parcheggi scambiatori, detrazioni dell’abbonamento. I lavoratori devono poi avere delle garanzie, non tutti i settori hanno per contratto la cassa integrazione”. La ricetta di Recce e della CISL, ormai da diversi anni è quella di creare una sola Società Regionale di trasporto che integri gomma e ferro. Pensiamo che possa rispondere ad un sistema più efficiente, a razionalizzare i servizi e creare risparmi nei costi in generale (manutenzione, assicurazione, carburante, compensi ai consigli di amministrazione). Vogliamo un’azienda unica non una ulteriore struttura e una matrioska, non un ulteriore consiglio di amministrazione pagato con i soldi degli utenti. L’obiettivo non è tagliare ma incoraggiare l’utenza con un servizio qualitativamente migliore e tutelare il lavoro attraverso la creazione di Enti Bilaterali e i Consigli di Sorveglianza.

Monaci dell’Associazione Confronti ha riassunto gli interventi parlando di razionalizzazione, che non vuol dire assolutamente tagli al servizio: “Le risorse sono poche, un treno e un bus che partono insieme non si possono avere”. Il trasporto pubblico locale è troppo importante per il nostro paese e per la nostra regione, ma allo stesso tempo le risorse per questo rischiano di subire drastici tagli nel 2012: razionalizzare i costi senza tagliare servizi e posti di lavoro è l’unica strada percorribile.

Michele Citarella

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