GeneraliIMPORTANTISalute e Sicurezza

Quanto vale una prevenzione efficace, partecipata e diffusa?

l’Assemblea Nazionale dei RLS e RLST Unitaria , su Salute e Sicurezza sul lavoro, quest’anno si è svolta a Mestre (Venezia) il 19 gennaio 2018.

L’apertura dei lavori è stata preceduta da  un minuto di raccoglimento dedicato alle recentissime vittime sul lavoro che sono avvenute il 17 gennaio a Milano. Inevitabili le riflessioni in merito da parte dei relatori, i quali hanno confermato che non si deve mai abbassare la guardia quando si tratta di tutelare l’integrità e i diritti di ogni lavoratrice e lavoratore sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Queste iniziative Nazionali ed il costante impegno dei Sindacati, servono anche a denunciare la mancanza di attenzione da parte di istituzioni e aziende sul tema della sicurezza. La riduzione di investimenti spesso si ripercuote sulla mancanza di controlli e verifiche delle attuazioni del Testo Unico e norme attinenti. Le Aziende non sono sempre partecipi di un processo culturale che porta a riconoscere ed interviene sull’organizzazione del lavoro non adeguata a quelle che sono le disposizioni di legge su salute e sicurezza. Il dettaglio di queste riflessioni è stato il trait-d’union degli interventi, anche se i contenuti dell’Assemblea erano già orientati su questi temi.

La sala era gremita al massimo della capienza e la platea ha ascoltato con grande interesse gli interventi dei Segretari Confederali delle rispettive sigle sindacali. A seguire gli interventi degli RLS e RLST i quali hanno riportato significative testimonianze, su fatti realmente accaduti, nei vari comparti di provenienza. Formazione di qualità e soprattutto una verifica di apprendimento di tale formazione sono state uno degli aspetti molto sottolineati, come quello di un maggiore “riconoscimento legislativo” per la figura del rappresentante della sicurezza. Gli aspetti politici esposti dai Segretari Confederali sono stati incentrati sulla ripartenza dell’economia, sull’andamento degli infortuni, da aspetti di salute e sicurezza che caratterizzano i contratti brevi, da una cultura della sicurezza che ancora ha difficoltà a intraprendere un percorso di responsabilità di tutte le parti in causa. Ancora si muore sul lavoro e in nessuna proiezione si rileva un dato in controtendenza purtroppo.

A distanza di 10 anni dall’emanazione del Testo Unico, ancora oggi la sicurezza è considerata come un costo e non come un investimento. Tanto è stato fatto, ma resta ancora da superare questa distanza che esiste tra la parte imprenditoriale, soprattutto nelle piccole e medie aziende l’RLS. L’RLS ha ancora poca incisività, ed anche il ruolo dell’RLST fa fatica a rispettare il proprio “mandato” così come è previsto dal Testo unico. Nelle aziende fino a 15 dipendenti si riscontrano ancor oggi molti deficit nell’applicare le norme di salute e sicurezza e stare al passo con investimenti e buone prassi. Anche gli Enti Locali non sono da meno, si pensi all’amianto, che ancora oggi si trova in ospedali e scuole.

Un’importante riflessione si apre ascoltando i vari interventi dei RLS e RLST di comparti differenti. Ci sono richieste che accomunano ogni comparto, come per esempio la formazione, ma poi ognuno ha i suoi specifici problemi — ecco perché sarebbe necessaria una completa ricognizione e conseguente classificazione dei rischi di salute e sicurezza che ogni comparto presenta, individuarne le cause che procurano infortuni e malattie professionali, ed attuare una efficace prevenzione specifica di comparto.

L’Assemblea Nazionale dei RLS e RSLT del 19 gennaio arriva al termine di un percorso unitario condiviso, che nasce dal lavoro che ogni Regione ha promosso, con incontri e confronti in materia di salute e sicurezza. Nella giornata del 18 gennaio sempre a Mestre è stato preparato il documento finale, a partire dai contributi forniti dai Coordinamenti Regionali, incentrato su sei temi specifici: strategia nazionale e strategie locali su salute e sicurezza sul lavoro; rapporti con le istituzioni; contrattazione; rappresentanza; pariteticità e patronati. Questi dunque i temi promossi, per i quali sarà data successiva informazione, non appena la nostra Segreteria Regionale FIT-CISL sarà in possesso degli atti definitivi. Nel frattempo il titolo dell’Assemblea Nazionale ha rispettato il suo “claime” – Per una prevenzione efficace, partecipata e diffusa… ma sul lavoro si muore ancora! Dobbiamo agire, denunciare, sensibilizzare in tutte le direzioni per sconfiggere questo “male diffuso” che è la mancanza di cultura della sicurezza. Dobbiamo osteggiare con forza questa forma spietata di concorrenza sleale tra aziende che costringe le lavoratrici e lavoratori a ritmi di lavoro insostenibili, aumentando così i rischi di incidenti e infortuni. Dobbiamo però avere anche il coraggio, come cittadini, di essere disposti a pagare di più servizi e lavorazioni certificati per essere prodotti nel rispetto dell’etica, delle leggi e delle disposizioni in materia di tutela di salute e sicurezza. Se anche volessimo fermarci ad un cinico ragionamento, questo “prezzo” in più sarebbe ugualmente a nostro carico per l’aumento dei costi sociali derivanti da infortuni e morti sul lavoro. Non è invece sostenibile per nessuno perdere un proprio caro sul lavoro e non vederlo rientrare a casa dal luogo dove invece avrebbe dovuto essere rispettato, tutelato e protetto.

Nedo Domizi

RLSAA e RSU, FIT-CISL Alia Spa Firenze

e componente del Punto d’incontro Salute e Sicurezza presso la Segreteria Regionale FIT-CISL Toscana

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