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Relazione sul workshop dell'ETF Transunione Youth Workers

FOTO YOUTH ETFDal 12 al 14 marzo si è svolto a Torino, presso il Campus del Centro Internazionale per il Lavoro il Workshop dell’ETF (Sindacato Europeo dei Trasporti) dedicato ai lavoratori con meno di 35 anni, presenti appunto nel settore dei trasporti, provenienti da vari paesi dell’Unione Europea o affiliati, o candidati all’ingresso nella stessa Unione.Per l’Italia c’ero io come unico rappresentante della Fit-Cisl e 3 rappresentanti provenienti dalla FiltCGIL.Erano presenti rappresentanti provenienti dalla Spagna,dalla Francia, dal Belgio,dallaGermania,dalla Svezia,dalla Danimarca,dalla Lettonia, dall’Estonia, dalla Romania, dalla Bulgaria, da Cipro e da 3 paesi extra-Unione: Norvegia, Croazia e Macedonia.Tutto questo nei 3 giorni di attività seguiti dal segretario generale dell’ETF Eduardo Chagas, che ha dato prova di grandissima disponibilità e professionalità.

La mattina del primo giorno è stata fatta una presentazione generale dell’attività, della sua Costituzione e in particolare del gruppo Giovani che ha come 3 principali obbiettivi da perseguire:

  1. contribuire ad un settore dei trasporti più sostenibile a livello ambientale
  2. attrarre più donne lavoratrici nel settore e di conseguenza nel sindacato
  3. attrarre più giovani lavoratori/trici nel settore

Questi saranno anche i temi principali che il gruppo Giovani porterà all’attenzione al Congresso che si terrà a Berlino a fine maggio.

Nel pomeriggio una esperta canadese del settore, ha tenuto una lezione sulla comunicazione e i suoi migliori metodi attuativi, con relative esercitazioni a livello pratico.

Nel secondo giorno sono stati formati 3 gruppi di lavoro che avevano come argomenti di discussione:

  1. La crisi europea e le ripercussioni sulla disoccupazione giovanile.
  2. I cambiamenti climatici e quindi una politica dei trasporti sostenibile.
  3. Le disuguaglianze di genere nel settore dei trasporti.

Io ho partecipato al primo gruppo di lavoro, dopo aver notato che chiaramente le percentuali di disoccupazione giovanile (sotto i 25 anni) non sono assolutamente uguali ma variano da paese a paese, ricordiamo che la media nei 27 paesi UE è attualmente del 23,6% media che sale nella zona Euro al 24,2%, ma si va da paesi come la Germania con il 7,9%, l’Austria con il 9,9% e l’Olanda con il 10,3% a paesi come la Grecia che ha una percentuale del 59,4%, la Spagna il 55% e quindi Italia e Portogallo al 38%. Abbiamo esaminato le problematiche che portano a tassi così alti, tra queste: la povertà dei lavori, la mancanza di interesse da parte dei giovani, il fattore immigrazione, l’educazione scolastica e la mancanza di comunicazione tra scuola e mondo del lavoro, l’opportunità di lavoro, la crisi in generale, l’innalzamento dell’età pensionabile e la libertà di licenziamento da parte dei datori di lavoro soprattutto verso alcune fasce più deboli come appunto i giovani e le donne in attesa (quest’ultimo problema molto grosso in Spagna). Quindi abbiamo cercato delle possibili soluzioni per combattere questo problema che possiamo così riassumere in 6 punti:

  1. creare lavoro in ogni paese
  2. rendere più facile la mobilità dei lavoratori tra i vari paesi
  3. creare un Ministero Europeo del Lavoro
  4. creare un mercato europeo del lavoro
  5. creare qualifiche standard a livello comunitario nell’educazione, nella formazione, nello studio e nel lavoro
  6. creare uno Statuto Europeo dei Lavoratori

Sempre lo stesso giorno abbiamo inoltre proseguito la formazione a livello di comunicazione con la solita persona, mentre un’altra esperta del Centro Internazionale del Lavoro ci ha fatto un quadro più ampio della crisi del settore giovanile sempre a livello Europeo.

Il terzo giorno un esperto del settore ci ha fatto vedere delle strategie di comunicazione che potrebbero essere organizzate per attuare le campagne giovanili, sono stati esposti i lavori dei 3 gruppi del giorno precedente (tra l’altro io sono stato uno dei relatori) ed infine ci siamo salutati riproponendo gli argomenti e le tematiche che dovranno essere portate a Berlino e con l’intento di tenerci in contatto tra di noi per poter proseguire il cammino ed il lavoro che abbiamo appena cominciato.

Da parte mia posso dire che era la mia prima esperienza a livello sindacale internazionale e tutto il workshop si è svolto parlando esclusivamente in lingua inglese, quindi nonostante un po’ di difficoltà a livello linguistico, per me è stata un’esperienza bellissima ed interessante, che spero sia solo la prima tappa di un lungo cammino. La conoscenza delle altre persone, tra l’altro tutte eccellenti su ogni livello, ti porta a conoscere e scambiare informazioni sulle problematiche del lavoro nei vari paesi europei. Inoltre come già detto ero l’unico rappresentante della Fit-Cisl, nonché il primo che per la prima volta partecipava ad un evento del genere, il che mi fa inorgoglire ancora di più, sperando di essere il primo e non l’ultimo che porta la voce del nostro Sindacato anche in Europa.

Batelli Emanuele

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