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RFI Toscana: Gestione delle risorse finanziarie

Abbiamo terminato il comunicato n°1 con questa frase “………… avendo a cuore la trasparenza e la gestione delle risorse pubbliche”. Abbiamo aspettato diversi giorni per vedere se cambiava qualcosa.

Nostro malgrado però, la Dirigenza di Personale e Organizzazione di RFI Firenze, nonostante gli impegni sottoscritti, non vuole proprio affrontare la riorganizzazione delle attività degli uffici, ma ha solo presentato, nella riunione del 13 aprile us, un elenco di attività per la propria struttura storica, individuando la posizione di due quadri di 9° livello. A quanto ci sembra invece, nella struttura di Personale e Organizzazione, attualmente sono impegnate oltre al Dirigente, n.5 persone di 9° livello, alcuni quadri di 8° livello e altre persone di livelli più bassi, per un totale di circa una decina di persone. Questa mega struttura costa circa 520.000 euro annui e, senza che il personale abbia alcuna responsabilità, nonostante la nostra insistenza, la dirigenza non accetta di entrare nel merito del lavoro e verificare “chi fa che cosa”.

Dobbiamo riuscire a scardinare questo sistema di immobilismo, attraverso il lavoro, i compiti e le responsabilità e riequilibrare le funzioni in sofferenza, dando i giusti riconoscimenti ai ferrovieri che in tutti questi anni si sono dati da fare mettendo a nudo le responsabilità aziendali, come quella di aver mandato nel fondo le persone in maniera casuale, creando buchi organizzativi e, come nel caso di cui sopra, mega strutture, sacrificando le professionalità a mansioni non adeguate. Inoltre, sono state accentrate anche le attività generali delle ex DCM e DCI e, anche qui, si è individuato il personale sia per qualità/quantità senza criteri conosciuti e senza nessun confronto di merito.

La dirigenza di Personale e Organizzazione, nella riunione del 28 aprile us, ha esordito ipotizzando che il CCNL non è più attuale, che non esistono più le mansioni, le attività e i compiti, né per il personale degli uffici né per il personale di esercizio e che lo stesso non lavora sufficientemente. Tanto è vero che, subito dopo la riunione, si sono susseguiti tutta una serie di provvedimenti unilaterali come quello di mandare alcune persone al corso per il DOTE, di telefonare ai lavoratori del settore manovra chiedendo se fossero interessati a fare domanda per essere trasferiti alla società Trenitalia con nuove mansioni di capo treno. Il tutto attraverso percorsi non conosciuti e colloqui anomali, dove sembra, siano state fatte strane domande, come quella, per esempio, di conoscere a quale sindacato uno era iscritto, discriminando così il personale in base alla propria tessera sindacale.

La Fit/Cisl non può stare in silenzio rispetto a questo modo di fare, che ha obiettivi sconosciuti quasi tesi a travalicare gli indirizzi generali del Gruppo FS; non si vuole affrontare un sistema di lavoro che generi efficienza e risparmi distribuendo le risorse in maniera adeguata, ma si continua invece ad alienare il KNOW HOW, desertificando gli impianti e le stazioni, insomma si mira ad indebolire l’operatività e la struttura ferroviaria della Regione Toscana. Inoltre si viola continuamente il CCNL: non vengono più fatte interpellanze, sia per opportunità di avanzamento professionale sia per utilizzazione in nuove mansioni, ma anzi, si avvalora la tesi che con il trasferimento a Trenitalia si ottiene anche la promozione.

Fiduciosi ci rivolgiamo ai MASSIMI dirigenti del GRUPPO FS, affinché verifichino tali situazioni e ristabiliscano corrette procedure industriali, nel rispetto delle regole e del CCNL. La Fit/Cisl è pronta ad accettare la sfida perché il nostro è il sindacato delle riforme, del lavoro, dello sviluppo, della sicurezza e delle regole come dimostrato tutti i giorni nel Paese.

Ci dimenticavamo: ma le assunzioni promesse dalla struttura Personale e Organizzazione di RFI entro il mese di aprile 2011, che fine hanno fatto?

Firenze 16 maggio 2011

La Segreteria Regionale

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