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Riunione con Italferr del 16 Ottobre

La riunione con la responsabile del personale di Italferr, che si è svolta il 16 ottobre, ha avuto un carattere preminentemente informativo in quanto ci è stato illustrato un consuntivo delle attività svolte fino ad ora nonché tratteggiato uno scenario di prospettiva che si attesta, però, solo fino alla fine del 2013.

I dati comunicatici riflettono una società in “salute” che con 290 commesse affidate alla direzione tecnica, 70 cantieri aperti, sta fatturando, per il 2012, circa 66 milioni di euro che diventeranno 68 nel 2013; senza mettere in conto le possibili acquisizioni di commesse all’estero e le previsioni di affidamento dei fondi CIS per lo sviluppo delle infrastrutture del meridione. Altri cospicui introiti sono attesi dalla partecipazione a gare internazionali a cui Italferr sta partecipando, in partnership con altre imprese italiane. La strategia della società è chiara: puntare ad uno sviluppo sui mercati esteri e non solo per quanto concerne la progettazione di opere ferroviarie (ma anche quelle per la progettazione e la realizzazione di autostrade e porti). A ciò si andranno ad aggiungere le nuove per lo sviluppo delle AV-AC (terzo valico, corridoio V^, tunnel del Brennero, ecc.).

In controtendenza all’andamento generale a Italferr il lavoro non manca. I 1212 dipendenti con contratto a tempo indeterminato a cui si devono sommare i 102 lavoratori impiegati con contratti flessibili e i 67 dirigenti non corrono il pericolo di vedersi mettere in discussione il posto di lavoro, come accade sempre più di frequente per le altre società del Gruppo Fs, prova ne sia l’assunzione (nel 2012) di 20 lavoratori che si sono visti stabilizzare il contratto di lavoro. Ciò comunque non significa che Italferr rinunci a mettere in atto misure di razionalizzazione come ad esempio la chiusura di altre due sedi: Mestre nel 2012, e Foggia nel 2013. Con queste operazioni Italferr dichiara concluse le operazioni di chiusura di sedi in quanto sarà raggiunto l’obiettivo di averne una sola per regione: a regime ne rimarranno 13 in tutto.

Sul versante organizzativo non si devono segnalare grosse modifiche se non quelle che hanno visto la valorizzazioni di aree operative quali l’architettura, l’ambiente e l’archeologia.

La parte illustrativa si è conclusa con il report sulla quantità e tipologia di formazione che è stata data e quella programmata per il prossimo anno.

Per quanto concerne la prospettiva, come Fit abbiamo chiesto di capire: quale sarà l’impatto sul futuro della società considerato il forte impulso verso l’acquisizione di commesse presso terzi (soprattutto sul mercato estero) che potrebbe portare, a breve, al superamento della soglia 20% del fatturato, limite oltre il quale (se superato per tre anni consecutivi) non sarebbe più consentito ad Italferr di ricevere lavori in affidamento diretto da parte di Rfi o altre società del Gruppo. Come si stia preparando Italferr proseguire la propria mission, alla luce delle decisioni che dovrà assumere il Governo, entro il giugno del 2013, sentito il parere della nuova Authority per i trasporti in materia di scorporo dei gestori delle reti ferroviarie dalle imprese ferroviarie (il cosiddetto unbundling).Alla prima domanda Italferr ha ribattuto facendo presente che già oggi la società può offrire dei prezzi più bassi rispetto ai concorrenti, da cui ne consegue che anche nel caso del venir meno delle assegnazioni dirette, Italferr potrebbe, con buona certezza, riuscire a vincere le eventuali gare. Alla seconda Italferr ci ha fatto sapere di aver fatto delle simulazioni sui possibili scenari che potrebbero aprirsi nell’eventualità di un unbundilng forzoso e sulle soluzioni da adottare per il mantenimento della società. Su quest’ultimo punto, al momento, ci sono troppe variabili in gioco che non consentono di avere una chiara visione del futuro, in quanto è ancora in atto la discussione a livello politico sia in sede Europea che nazionale. Comunque è opinione condivisa che il mantenimento dell’unicità del Gruppo Fs sia la soluzione migliore.

Infine sono stati evidenziati alcune criticità connesse alla quotidianità con particolare riferimento alla fase di transizione nel nuovo contratto nazionale di lavoro.

Un aggiornamento sull’andamento delle società è previsto a valle dell’approvazione del bilancio 2012.

La Segreteria Nazionale

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