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Sciopero igiene­-ambiente: fortissima partecipazione in tutte le aziende toscane

acam-sciopero-59074.660x368500 lavoratori del comparto igiene­ambiente, sia pubblico che privato, provenienti dalle aziende toscane hanno manifestato dalle 9,30 alle 12,30 in via dei Gondi, all’angolo con Piazza Signoria, sotto il Comune di Firenze, per sensibilizzare il sindaco (che fa parte dell’ANCI nazionale) affinché interceda sull’associazione Utilitalia per riprendere il negoziato. La manifestazione è stata organizzata durante lo sciopero nazionale di 24 ore proclamato dalle organizzazioni sindacali Fp­ Cgil, Fit­Cisl, UilTrasporti e Fiadel.

Una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dall’assessore Federico Gianassi e lì, ancora una volta, sono state illustrate le motivazioni a base dello sciopero:

  • Per il rinnovo del Contratto Nazionale scaduto da quasi 30 mesi;
  • Per il mantenimento del Contratto Unico di Settore;
  • Per tutelare i salari;
  • Per contrastare l’idea di licenziare chiunque senza regole;
  • Per migliorare le condizioni di salute e sicurezza di lavoro;
  • Per contrastare la logica delle gare al massimo ribasso;
  • Per migliorare i servizi nelle città senza aumentare le tariffe.

L’assessore Gianassi ha ascoltato le richieste dei sindacati e ha preso l’impegno di riferire all’Anci e parlare col direttore generale del Consozio Quadrifoglio, Livio Giannotti, che fa parte della delegazione trattante per la controparte datoriale.
L’adesione è stata alta in tutte le aziende con percentuali intorno al 90% e punte del 95% nelle aziende del comprensorio Fiorentino, Livornese e Pisano.

“Lo sciopero – ha detto il segretario generale della Fit­Cisl toscana, Stefano Boni ­ è propedeutico a contrastare in maniera particolare le posizioni di Utilitalia che mira ad indebolire il contratto nazionale, a diminuire le tutele attraverso l’uso delle cooperative con contratti diversi e a riconoscere aumenti salariali irrisori, mentre il management gode di stipendi e indennità molto alte, anche superiori allo stesso tetto fissato dal Governo. Anzi su questo tema è necessario intervenire e diminuire in primis il numero dei componenti i consigli di amministrazione e poi anche le società, razionalizzando le attività che spesso si doppiano fra azienda e azienda. Bisogna anche considerare che molto spesso i nomi dei consiglieri dei consigli di amministrazione si ripetono in aziende diverse assumendo diversi incarichi fra di loro collegati. Non c’è più tempo da perdere; intervenire subito e ristabilire chiarezza anche sugli incarichi, sugli stipendi dei dirigenti, sui plurimi incarichi, e rinnovare subito il contratto in quanto i lavoratori non possono più aspettare. Per cambiare il Paese è necessario cambiare anche questo modo di fare sempre a vantaggio delle stesse persone.”

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