Mobilità

Sintesi del Convegno "Trasporto Pubblico in Toscana: Quale Futuro?" del 7 Aprile

Riforma Tpl: non siano lavoratori e utenti a pagarla

DALLA CISL UN SI CONVINTO, MA ANCHE UN AVVERTIMENTO

Recce: “I risparmi vanno cercati tagliando inefficienze e doppioni, non servizi e posti di lavoro.”

Ceccobao: “Obiettivo condiviso”

Boni: “Preoccupa l’Ataf. Dove vuole andare a parare la proprietà pubblica ?”

COMUNICATO STAMPA

Non dovranno essere lavoratori e utenti a pagare la riforma del trasporto pubblico locale.” E il messaggio che il segretario generale aggiunto della Cisl toscana, Ciro Recce, ha lanciato dal convegno che la Fit, la categoria Cisl del settore, ha organizzato questa mattina a Firenze. Destinatari del ‘messaggio’ i rappresentanti di Asstra e Anav (le associazioni di categoria delle imprese), che hanno preso parte ai lavori, e l’assessore regionale ai trasporti, Luca Ceccobao, che ha detto di condividere questo obiettivo.

“L’accorpamento e l’integrazione delle aziende attesa dal processo innescato dal ‘bando unico’ della Regione –ha spiegato Recce- dovrà permettere nel 2012 di recuperare quelle risorse che serviranno per affrontare gli ulteriori tagli che si attendono dal governo. La riforma è un passaggio indispensabile, non si tratta però di ridurre i servizi cancellando posti di lavoro, con un’operazione socialmente ingiusta e miope anche dal punto di vista ambientale e della mobilità. I risparmi vanno cercati tagliando inefficienze e doppioni.”

“Questo –ha risposto l’assessore Ceccobao- è un obiettivo condiviso. Stiamo lavorando perché ci sia un futuro ancora forte per il trasporto pubblico dopo i tagli del governo. La riforma deve servire per avere un minor costo, con un servizio che però deve migliorare, perché se non offriamo un servizio puntuale ed efficiente non riusciremo a far sviluppare il mezzo pubblico rispetto all’uso dei mezzi privati. Per questo lavoriamo ad una riforma che, attraverso un’unica gara e costi standard, consenta un riassetto del sistema dove ferro e gomma siano in sinergia, garantendo un servizio di qualità per gli utenti e i posti di lavoro.”

Recce ha parlato anche della “necessità di creare un Ente Bilaterale che possa farsi carico di eventuali esuberi, visto che i lavoratori di questo settore non sono coperti dall’ombrello degli ammortizzatori sociali.” La riforma del trasporto pubblico locale sarà anche l’occasione, ha aggiunto, per “creare spazi di partecipazione nelle imprese per i lavoratori, con la creazione di Comitati di sorveglianza di cui facciano parte loro rappresentanti.”

“E’ chiaro –ha detto il segretario generale della Fit-Cisl toscana, Stefano Boni, parlando della riforma del tpl toscano- che quando si parla di mettere insieme le aziende, non si deve pensare a creare una nuova Holding che rappresenti tutti, ma ad una fusione vera e propria delle aziende, con la riduzione dei livelli dirigenziali, dei componenti dei collegi di revisione e dei consigli di amministrazione. Un’unica azienda pubblica regionale che, in un secondo momento, anche attraverso la creazione di un nuovo modello di aggregazione con le aziende private, dia vita ad un soggetto imprenditoriale capace di assicurare ai cittadini la sicurezza, la qualità, la puntualità e l’efficienza del servizio, salvaguardando l’occupazione.”

Boni ha poi espresso “una preoccupazione per l’Ataf di Firenze, per la quale non è chiaro il piano industriale e soprattutto la decisione della proprietà pubblica di andare, attraverso un bando pubblico a vendere la gestione e almeno il 40% delle quote azionarie. Non capiamo dove si vuole andare a parare e quindi come tale operazione, si incastri in un progetto più complesso quale quello di un bando unico regionale.”

Firenze, 7 Aprile 2011

Ufficio stampa Cisl Toscana, Alberto Campaioli (335-6835529)

 

ALLEGATO – Scarica la Relazione Completa a cura di Stefano Boni

 

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