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Sintesi dell’intervento del Segretario Generale Fit Cisl Giovanni Luciano al Comitato Esecutivo Cisl del 31 agosto 2011

In un contesto di crisi drammatica del Paese, nel più generale scenario internazionale, è evidente che la manovra economica non può non essere pesante. In un’Italia che sta scivolando verso una “sindrome greca” ci si guarda attorno e c’è da essere sconcertati. Infatti:

La politica

Le forze di Governo sono disarmanti e gli accadimenti degli ultimi giorni testimoniano una sorta di schizofrenia. È evidente che l’unico interesse è quello di galleggiare finché è possibile. Le forze di opposizione lo sono altrettanto per molti aspetti, ad esempio la dichiarazione di Casini che oggi mette in evidenza che non c’è la copertura economica e che “ i mercati se ne accorgeranno presto” è emblematica per la sua irresponsabilità.

La stampa

Libero oggi ha “ricostituito l’unità sindacale” attaccandoci sui distacchi e sulla Legge 564. Abbattiamo il sindacato prendendo lì i soldi che mancano (!)

Il Sole 24 ore e La Repubblica affermando che eravamo d’accordo su questa porcheria della non computabilità del servizio militare e della laurea ai fini previdenziali hanno dato splendida prova di loro. Oggi hanno pubblicato la smentita ma sarebbe il caso di chiedergli i danni.

Il sindacato

La Cgil parla alla pancia del Paese lo fa in anticipo e per motivi che sono chiari, la Uil si smarca con uno sciopero del pubblico impiego … come se il pubblico impiego lo rappresentassero solo loro.

In questo contesto dove non c’è serietà nell’interlocutore, e dove nessuno vuole che si tocchino i propri interessi (nothing in my back yard) c’è un discrimine che viene rappresentato da due aggettivi inerenti la manovra: equa – iniqua. Per Berlusconi è equa per tanti altri è iniqua.

La Cisl, nella consapevolezza della gravità della situazione deve essere coerente e ferma sulla sua idea di equità.

Per quanto mi riguarda l’equità c’è se:

  • C’è una seria lotta all’evasione fiscale (la tracciabilità deve essere portata a 500 euro non un euro di più). Criminalità, riciclaggio, corruzione, lavoro nero… si basano tutti sulla circolazione di ingenti quantità di contante e vi è una evasione spaventosa. Occorrerebbe inoltre una misura per consentire di scaricare l’Iva anche ai lavoratori dipendenti dai propri redditi. Solo così tutti chiederanno ricevute e fatture.
  • C’è la lotta vera ai costi della politica. Staremo a vedere quanti partiti voteranno in parlamento la legge costituzionale che presuppone la maggioranza qualificata per il dimezzamento del Parlamento. Le norme previste dagli articoli 4 e 5 dalla Manovra sul riordino dei servizi pubblici locali tra l’altro, al di là degli annunci sono a dir poco tenui. Ho forti dubbi che verranno messi in pratica veramente.
  • C’è la difesa di un sistema previdenziale che ormai è stato già messo a dura prova. Colgo l’occasione per segnalare che questi continui spostamenti in avanti dei requisiti di pensionabilità hanno già aperto un problema serio creando una sorta di “terra di nessuno” per i cassintegrati. Abbiamo migliaia di casi già in questa situazione nei lavoratori ex Alitalia ad esempio.
  • Si tassano le transazioni finanziarie. Le speculazioni borsistiche hanno effetti pesanti sul Paese e lo fanno anche “esentasse”.
  • È equa se c’è il contributo di solidarietà ma per tutti, non solo per gli statali che sembrano diventati una categoria che ha una sorta di peccato originale da scontare del quale non si conosce il perché. La manovra è equa se si ragiona in termini seri di una tassa sui grandi patrimoni immobiliari e mobiliari.
  • Si risolve il problema delle deduzioni e delle detrazioni fiscali che è rimasto tutto da chiarire.

È fondamentale essere consapevoli della gravità della situazione ma assolutamente fermi a difesa dei nostri azionisti, lavoratori dipendenti e pensionati, in modo da partecipare tutti alla salvezza del Paese ma in modo, ripeto, equo. In questo momento questa condizione non è garantita e questa organizzazione deve fare di tutto per far capire al Governo, al Paese, ai lavoratori, ai propri iscritti che la responsabilità si coniuga con l’equità o non si coniuga.

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