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Tpl Toscana: c’è bisogno di una svolta

TPL Trasporto Pubblico LocaleIn vista della gara regionale le aziende riducono i salari, ma non toccano inefficienze, sprechi e poltrone. Comportamenti gravi nelle province sui bandi di gara per le tratte ‘deboli’. La Regione faccia rispettare gli accordi.

COMUNICATO STAMPA

Con la scusa delle minori risorse le aziende toscane del trasporto pubblico locale, in vista della gara unica regionale per il trasporto su gomma, stanno portando avanti un pesante attacco al lavoro: per recuperare redditività tagliano stipendi e paventano licenziamenti piuttosto che recuperare efficienza e tagliare sprechi e ‘poltrone’ negli organi dirigenti; e la Regione, impassibile, non interviene per far rispettare gli impegni che pure sono stati sottoscritti. E’ la denuncia che arriva dal segretario generale aggiunto della Cisl toscana, Ciro Recce e dal segretario regionale Fit-Cisl Stefano Boni.

“Cisl e Fit della Toscana –dicono Recce e Boni- hanno sempre spinto per la riforma del TPL, contribuendo a costruire l’accordo con Regione, Province, Comuni e Comunità Montane che mette in chiaro le garanzie occupazionali ed il salario per i lavoratori, nonché gli aspetti del CCNL da applicare e il rispetto della legge regionale 42, non solo per il bando generale ma anche per tutti i bandi provinciali; garanzie per il personale ma anche per un servizio efficiente per i cittadini. Oggi però ci sembra che la situazione stia precipitando e che nessuno si curi di controllare il processo in maniera stringente, in quanto si stanno verificando dei fatti che per noi non sono più giustificati né controllabili.”

Secondo il sindacato “mentre, con gli ultimi accordi sindacali, le aziende hanno avuto un recupero di produttività del 30%”, “non è stato fatto nessun recupero di efficienza organizzativa, né tantomeno di evasione tariffaria.” Insomma a pagare sono stati solo i lavoratori. Per questo Recce e Boni chiedono “alla politica segnali chiari: la chiusura dei consigli di amministrazione delle vecchie aziende; una persona deve occupare solo una posizione; la riduzione dei posti dirigenziali; la riduzione degli stipendi ormai altissimi, rispetto ai bilanci delle aziende e alla redditività delle stesse.”

Comportamenti gravi si stanno registrando, secondo la Cisl, anche sul fronte dei bandi di gara per i servizi Tpl cosiddetti ‘deboli’ (che dovranno garantire il servizio in zone lontane e isolate, servizi scolastici o per disabili) per cui i bandi saranno emessi a livello provinciale e comunale. “Rispetto ai dati forniti dalla Regione –dicono Recce e Boni- si riscontra in alcune province, ad eccezione di Firenze, un esponenziale aumento di km messi a gara nel servizio debole.” Il rischio, secondo Recce e Boni, è che questo abbia “ripercussioni su centinaia di lavoratori, con una consistente diminuzione dello stipendio e, in alcuni casi, anche il rischio di non applicazione del CCNL di riferimento previsto dagli accordi del 15 febbraio 2011 e del 12 settembre 2013.”

Di fronte a questi comportamenti, concludono Recce e Boni, “la Regione ha la responsabilità maggiore e pertanto si deve fare carico del rispetto degli accordi unitariamente presi, che sono chiarissimi, sia per le tutele, sia per le leggi da applicare. Noi vigileremo sulla loro corretta attuazione, ricorrendo anche alla legge ogni qualvolta venisse violata.”

Alcuni numeri sulla gara per il TPL su gomma in Toscana – Il bando generale dovrebbe essere di circa 106.500.000 di km, con una riduzione rispetto all’offerta attuale di circa 3 milioni di km, ad un prezzo standard di quasi 2 euro a Km. Nel mese di aprile molto probabilmente si chiuderanno le procedure di gara, per arrivare poi all’offerta da parte delle aziende interessate e all’aggiudicazione dell’appalto in autunno.

In contemporanea alcune Province indiranno bandi di gara per servizi TPL cosiddetti ’deboli’. I km messi a gara dalle provincie dovrebbero essere, secondo i dati forniti dalla Regione, circa 4 milioni, al prezzo stabilito dalla regione di circa 1,50 euro per le zone montuose e circa 1,10 euro per i centri abitati. Le province interessate da questi progetti sono: Firenze con circa 1.450.000 km, Arezzo con poco meno di un 1.000.000 di km, Livorno con circa 140.000 km, Lucca con circa 230.000 km, Siena con circa 140.000 km e Pisa con circa un 1.148.000 km. Una situazione complessa che vede interessati circa 5.700 lavoratori diretti e alcune centinaia dell’indotto.

Firenze, 15 Aprile 2014

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