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Treni notte: in via di risoluzione il problema degli esuberi

Roma, 16 dicembre 2011

La progressiva flessione del traffico dei treni notturni in questi anni, peraltro diffusa in tutto il mondo, determinata dalla concorrenza degli aerei low cost, e la persistente insufficienza dei corrispettivi dallo Stato a causa della difficile congiuntura economica, è stata nel 2011 la principale causa delle perdite per 134 milioni di euro del servizio universale. 

Di fronte al rischio di dover cancellare questo servizio, cosi come ormai avvenuto in tutte le principali ferrovie europee, si è posta la possibilità di rimodularlo in occasione del nuovo orario.
Tale rimodulazione ha generato circa 1700 esuberi, 900 tra il personale di Trenitalia ed oltre 800 dipendenti delle ditte in appalto o in subappalto.
Per i 900 dipendenti di Trenitalia, FSI ha individuato le azioni di ricollocazione all’interno del Gruppo tali da risolvere completamente la problematica.
Per gli oltre 800 lavoratori delle ditte in appalto sono in corso confronti tesi a risolvere i problemi occupazionali.

La situazione ad oggi è così sintetizzabile:

  • Dei circa 580 dipendenti del servizio nazionale hanno già trovato occupazione nel nuovo appalto 320 lavoratori, un numero che potrebbe significativamente aumentare in caso di applicazione di contratti part-time a proposito dei quali sono in corso approfondimenti.
  • Per gli 87 lavoratori che svolgevano la manutenzione sulle vetture dei servizi notturni, sono in corso verifiche con le Istituzioni competenti su un’ipotesi che assicuri la continuità lavorativa per tutti invocando cause di forza maggiore.

Con il nuovo orario è stato avviato, tra le tratte internazionali notturne, solo il servizio Venezia-Parigi. La nuova Società ha già dato continuità occupazionale a 19 dei circa 220 lavoratori interessati al servizio. Il collegamento Roma-Parigi non si è ancora potuto attivare perché non sono state ancora concesse le tracce dalle amministrazioni francesi. Trenitalia sta spingendo per poterle ottenere per la prossima primavera: questo determinerà un ulteriore sfogo occupazionale per un’altra parte dei lavoratori.

Da quanto emerso nel corso dei vari incontri, circa 100 lavoratori risultano in possesso dei requisiti pensionistici e quindi si sta lavorando per permetter loro di accedere ai relativi trattamenti.
Per la rimanente parte, il Ministero del Lavoro ha già messo a disposizione gli strumenti previsti dalla normativa vigente, confermando la disponibilità a seguire l’evoluzione della vertenza, anche allo scopo di garantire, attraverso gli ammortizzatori sociali in deroga, forme di integrazione al reddito per i lavoratori sprovvisti di altre forme di tutela.

FONTE: http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=75a7cba279744310VgnVCM1000008916f90aRCRD

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