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Treni regionali: altra tegola in arrivo

OLYMPUS DIGITAL CAMERAA ‘dirigere’ la Direttissima non sarà più Campo di Marte ma Bologna. Che  potrebbe essere meno ‘sensibile’ alle esigenze dei pendolari toscani e dare  sempre la precedenza all’Alta Velocità rispetto ai treni regionali.

COMUNICATO STAMPA

Da domenica prossima il transito sulla ‘Direttissima’ Bologna-Firenze-Roma non sarà più gestito  da Firenze-Campo di Marte ma da Bologna, con il rischio che le linee regionali toscane  vengano penalizzate ancora di più a vantaggio dell’alta velocità, con i treni dal Valdarno  costretti a fermarsi sul binario per dare la precedenza alle ‘frecce’, oppure instradati sulla linea  lenta.

A lanciare l’allarme è il Segretario della Fit-Cisl Toscana, Stefano Boni. “Il 23 novembre – spiega- è la data cruciale. RFI ha dato disposizione che le attività della linea A.V. ‘Direttissima’,  ora gestite dalla Sala Comando Traffico Ferroviario di Firenze Campo Marte, passino alla Sala  Comando di Bologna. Ciò suscita interrogativi gestionali, perché si separa in modo netto l’A.V. dalle linee regionali, che restano di competenza di Firenze CM, e forte preoccupazione legata ai collegamenti tra l’area aretina e Firenze.”

“La Sala Comando di Bologna –prosegue Boni- potrebbe infatti non avere la stessa ‘sensibilità’ di Campo di Marte, necessaria per trattare allo stesso modo i treni regionali della Toscana e quelli  A.V. ma, seguendo scrupolosamente gli input nazionali di RFI, potrebbe privilegiare sempre  l’Alta Velocità. Se così sarà i treni regionali del Valdarno accumuleranno forti ritardi,  perché resteranno fermi ai segnali per l’interconnessione fra la linea regionale e la linea A.V. oppure verranno direttamente instradati sulla linea lenta con tempi di percorrenza superiori  mediamente di 15-30 minuti. Uno scenario che va subito analizzato e chiarito per evitare che i  treni provenienti da Arezzo e dal Valdarno vengano dirottati sulla linea storica con forti ricadute  sulla vita dei pendolari.”

“Chiediamo quindi –dice Boni- che sia in primo luogo la Regione Toscana a farlo,  nell’ambito del rinnovo del contratto di servizio ponte con Trenitalia, pretendendo garanzie  anche da RFI, affinché i treni regionali abbiano le stesse prerogative di quelli A.V., garantendo il  programma dei servizi previsto.”

“La Fit-Cisl –conclude Boni- ritiene che RFI debba rispettare gli impegni presi, dando anche  segnali di discontinuità rispetto al passato, attraverso una maggiore attenzione e integrazione sul  territorio, sia per quanto riguarda la gestione che l’organizzazione, con investimenti certi e con un  piano di assunzioni di personale. Solo dimostrando sensibilità e conoscenza del territorio, assieme  all’efficienza, si costruiscono le basi per il futuro dei ferrovieri.”

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