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Trenitalia: aumentano i disservizi e continua l’esternalizzazione delle lavorazioni sul materiale rotabile; è necessario rispondere ad alcune domande

La Fit/Cisl Toscana a distanza di circa 8 mesi dall’ultima denuncia, ha fatto nuovamente il punto sulla manutenzione dei rotabili, sia per le lavorazioni sui treni del trasporto regionali che per le lavorazioni nazionali sulle carrozze media distanza effettuate nelle officine dell’Osmannoro. L’analisi parte da alcuni dati elaborati direttamente dal nostro gruppo di lavoro e riferiti ai treni regionali toscana.

Nel periodo che va dal 01 gennaio al 31 dicembre 2011, sono stati soppressi circa 1800 treni di cui circa la metà 900, sono stati sostituiti dopo la partenza, perché si sono guastati in linea per scarsa manutenzione, mentre il resto, nonostante abbia viaggiato, ha registrato in molti casi l’impossibilità di usufruire dei bagni, del condizionamento e del riscaldamento non sempre funzionante e poi le porte delle vetture per l’uscita dei viaggiatori sono risultate spesso guaste. Anche nei primi undici mesi del 2012 le cose non sono andate bene, ma anzi, si registra un lieve aumento dei treni soppressi circa 1850 e manca ancora il mese di dicembre; di questi circa 1000 per scarsa manutenzione. Naturalmente sono continuati i disservizi riguardo al condizionamento e al riscaldamento, con un aumento delle vetture con porte guaste e, dopo tanti anni, un peggioramento della puntualità complessiva che nel 2012 si attesta mediamente intorno all’84%(sotto alla media degli anni scorsi che era del 91%).

Una delle cause principali, secondo noi, va trovata nella scarsa manutenzione che viene fatta sui nostri treni; in primo luogo per mancanza di pezzi di ricambio, che, molto spesso costringe a cannibalizzare altri treni per recuperare i pezzi mancanti, con aumento dei costi in termini di energie e tempo prezioso. Non esiste una politica organizzativa efficiente in quanto anche gli ultimi accordi, fatti in Toscana, come quello dell’agosto 2010 per la manutenzione dei treni regionali e quello del maggio 2011 per la manutenzione delle carrozze media distanza, sono stati completamente disattesi, nonostante gli stessi contenessero aumenti di flessibilità, turni manutentivi h24, assunzioni, e sopratutto progetti di internalizzazione del lavoro.

Insomma si porta avanti una strategia di logoramento, per poi trovare le giustificazioni per continuare ad esternalizzare la manutenzione dei circa 20 treni (6

elettrici e 14 diesel) “Minuetto”, quella di 1° livello, ma anche quella più importante e pregiata di 2° livello, nonché la manutenzione delle locomotive 464 sempre di 2° livello, oppure la manutenzione (R.O + Face Lift) delle 100 carrozze media distanza del trasporto regionale Toscana, la manutenzione sempre di 2°livello dei treni AV ETR 600 e 610, così come la manutenzione dell’ERT 500, già oggi, quella di 1° livello è assegnata per il 50% al privato e domani si conta di assegnare interamente quella di 2° livello. Altra questione da chiarire riguarda i 10 treni diesel del gruppo

PESA (Polonia), comprati dalla Regione Toscana e dati in gestione a Trenitalia; ad oggi non è chiaro chi farà la manutenzione, come anche non è chiaro a chi verrà assegnata la manutenzione al nuovo treno ETR 1000.

Una cosa importante da segnalare e verificare, riguarda la manutenzione del Minuetto. Come mai questa è affidata ad una ditta privata che effettua le riparazioni in una officina delle FS a Firenze Romito? E perché l’officina, a spese di Trenitalia, è stata messa in sicurezza ed attrezzata per circa 2 milioni di euro? Ora che ne sarà del nuovo capannone, quasi ultimato e appositamente costruito, adiacente alle officine nazionali dell’Osmannoro, per un costo di circa 3 milioni di euro per le lavorazioni (R.O + Face Lift), se le lavorazioni ivi previste sono state esternalizzate?

Insomma bisogna chiarire diverse questioni e comunque, dentro le officine FS, si fa ormai poca cosa e quello che viene fatto, è tutto su rotabili ormai datati, che presto verranno dismessi, impoverendo così il know-how dei ferrovieri, i quali non saranno più in grado di intervenire sui rotabili nuovi, nonostante il recente aumento di produttività mensile del 5,4% previsto nel nuovo CCNL. Una situazione gravissima che se non verrà invertita metterà in crisi le nostre officine dove attualmente sono occupati complessivamente circa 9.000 addetti (3.000 nelle officine nazionali, 4.000 nel trasporto regionale e circa 2.000 nei servizi accessori); di questi, circa 1500 sono utilizzati in Toscana.

L’allarme deve in primo luogo far riflettere i politici Romani ed in particolare quelli Toscani; non si possono accettare i comportamenti del Gruppo FS, finalizzati ad assegnare le lavorazioni pregiate a gruppi esterni privati nonostante le lavorazioni fatte nelle officine Fs potrebbero costare meno.

La nostra principale preoccupazione è quella di salvaguardare e rilanciare le nostre Officine di Pisa, Siena ed in particolare quelle dell’Osmannoro, interessando sia gli Enti Locali sia la Regione Toscana; l’intento è quello di assicurare la funzionalità dei nostri treni, la nostra immagine e un servizio sicuro, efficiente e puntuale ai nostri viaggiatori.

Inoltre, non dimentichiamo, che queste lavorazioni possono rappresentare un’opportunità di sviluppo e occupazione nel nostro territorio; i ferrovieri sono pronti a fare la loro parte dobbiamo costringere anche le ferrovie a cambiare politica e ad investire nelle nostre officine, a partire dal rispetto degli accordi in essere, facendo le assunzioni previste.

La Fit/Cisl Toscana condivide la decisione delle Segreterie Nazionali di attivare le procedure di raffreddamento con la lettera del 05/12/12, rispetto alle decisioni di Trenitalia di non rispettare il CCNL appena firmato, ed in particolare proprio nel settore della manutenzione del materiale rotabile.

Firenze 06 dicembre 2012

Stefano Boni

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