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Commemorazione strage Treno Rapido 904

Oggi siamo a ricordare un periodo buio della Nostra Repubblica, la strage del Treno 904 del 23 dicembre 1984 alla vigilia di Natale, e subito, il nostro pensiero e la nostra vicinanza e solidarietà va ai familiari dei sedici morti, ai molti feriti e a coloro che continuano a ricordare questo evento tragico per il Paese per le nuove generazioni.

Ognuno vive il suo tempo, ma in quel periodo in Italia le cose non erano facili soprattutto per i giovani che si avvicinavano al modo del lavoro, che programmavano il loro futuro e la loro famiglia.  Un periodo di “terrore” dove la mafia corleonese imponeva la sua legge spargendo sangue innocente e terrore.

Il treno proveniente da Napoli e diretto a Milano all’imbrunire arriva a Firenze e dopo pochi minuti riparte per proseguire la sua corsa. Dopo pochi minuti alle ore 19,08 entrato in galleria, tra Vernio e San Benedetto Val di Sambro, sull’appennino tosco emiliano, una galleria delle più lunghe in Italia, esplode una bomba nella nona carrozza di seconda classe azionata da un radiocomando in modo da essere sicuri che l’esplosione avvenga all’interno della galleria. Una strage di innocenti e famiglie, il Paese fu gettato nel caos e nella disperazione. Si susseguirono inchieste, indagini che riconducevano tutte allo stampo mafioso, condanne per Toto Reina e ad altri suoi associati corleonesi.

Come sindacato vogliamo mettere al centro i valori di solidarietà, partecipazione, libertà e ascolto; alla base del nostro agire la condanna di tutte le forme di violenza e intolleranza. Oggi abbiamo intervistato un protagonista di allora Giuliano Guiducci, in veste di testimone indiretto, in quanto responsabile Cisl dei ferrovieri di Pistoia; avere una sua testimonianza dello stato d’animo dei lavoratori, dei cittadini e dei ferrovieri che tutti i giorni prestavano servizio su quella linea.

Giuliano ricorda lo sgomento e la preoccupazione dei colleghi che giunsero sul posto per aiutare le persone coinvolte, la disperazione nel volto delle persone e lo smarrimento perché era difficile subito capire cosa fosse successo. Forte solidarietà ai familiari delle vittime che sono stati colpiti negli affetti più cari.

Lo spirito di squadra della grande famiglia dei ferrovieri si mise subito al lavoro per rimettere in moto il Paese. Momenti difficili ma tutti insieme siamo riusciti a superare e guardare avanti.

Oggi Giuliano, cislino da sempre, ex ferroviere, Presidente del Dopolavoro Ferroviario di Pistoia, ha donato questa Targa/scultura al sindacato della Fit Cisl Toscana ( targa in bronzo che rappresenta la strage ferroviaria appoggiata su legno di traversine) perché il ricordo sia sempre vivo e rafforzi il sentire civile nonché l’azione del sindacato; questi fatti non devono essere dimenticati.   La targa in bronzo è stata posta nella stanza delle nostre riunioni in Via Cittadella a Firenze, in bella vista, in ricordo di quella strage, perché sia da monito ma nello stesso tempo dia speranza perché, a distanza di 36 anni, siamo ancora qui e le Istituzioni democratiche sono forti, salde e sicure nel rispetto della nostra costituzione, a difesa dei cittadini e dei nostri giovani.

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