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Ammortizzatori in deroga: stato del confronto Governo/Regioni

La nostra Confederazione ci ha inviato il seguente aggiornamento sullo stato del confronto tra Governo e Regioni in materia di ammortizzatori sociali in deroga, che riguarda anche il trasporto pubblico locale.

L’art. 1, commi 29-34, della legge di stabilità 2011 ha prorogato e rifinanziato per il 2011, con le stesse regole e procedure, gli ammortizzatori in deroga (cassa integrazione, mobilità, disoccupazione speciale), concedibili sulla base di specifici accordi regionali (o ministeriali, nel caso di aziende multilocalizzate e grandi gruppi) e per periodi non superiori a 12 mesi. I citati commi prorogano contestualmente tutta la normativa anticrisi emanata nel biennio 2009-2010 con le leggi n.2/2009, n. 33/2009, n. 102/09 e n. 191/09 (finanziaria 2010).

Ai fini del finanziamento degli ammortizzatori in deroga e delle norme anticrisi di cui sopra il Fondo occupazione viene incrementato di un miliardo di euro. Ai sensi del co. 29 una parte di queste risorse potrà essere dirottata alle Regioni per le esigenze del trasporto pubblico locale, in relazione alle concrete modalità con le quali le singole Regioni, in conformità a quanto stabilito con l’accordo Stato/Regioni del 12 febbraio 2009 sugli ammortizzatori in deroga per il biennio 2009-2010, concorreranno alle esigenze di finanziamento degli ammortizzatori in deroga stessi.

La validità di quest’ultimo accordo, sulla base di quanto stabilito dalla legge di stabilità nei termini appena visti, è stata prorogata in via transitoria fino al 30 giugno 2011 con una intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni lo scorso 16 dicembre. Viene quindi prorogata la validità del meccanismo di cofinanziamento che mette il 70% della spesa a carico delle risorse nazionali, finalizzate agli ammortizzatori, ed il 30% a carico delle risorse regionali a valere sul PON-FSE, finalizzate a finanziare le politiche attive (verranno utilizzate le somme non spese dalle Regioni nel biennio 2009-2010, ma ancora non è disponibile un monitoraggio di tali somme Regione per Regione). L’intesa transitoria rende anche disponibili 400 milioni di euro, a valere sul miliardo stanziato dalla legge di stabilità, da distribuire complessivamente alle Regioni per il trasporto pubblico locale ai sensi del citato co 29.

Per quanto riguarda l’ammontare delle risorse nazionali, al miliardo stanziato dalla legge di stabilità 2011 (che, oltre a finanziare gli ammortizzatori in deroga, è in parte destinato anche ad altre misure anticrisi quali gli ammortizzatori per le aziende del commercio, l’ iscrizione nelle liste di mobilità dei licenziati da imprese con meno di 15 dipendenti; l’aumento dal 60% all’80% della copertura dei contratti di solidarietà), vanno aggiunte le somme non spese nel biennio 2009-2010, che ammontano a circa mezzo miliardo di euro, per un totale di 1,5 miliardi di euro. Si dovrebbe poter contare anche sulle risorse già attribuite alle Regioni nel 2010, ma non utilizzate, sia perché non ancora assegnate dalle Regioni stesse, sia perché assegnate ma non erogate, visto il basso tiraggio. Ma queste voci non sono quantificabili al momento.

Attualmente è in corso una trattativa tra Governo e Regioni per raggiungere un accordo che consenta innanzitutto di chiarire le modalità del concorso alla spesa per gli ammortizzatori da parte delle Regioni per il periodo successivo al 30 giugno, quando verrà a scadenza l’intesa transitoria, nonché di stabilire conseguentemente l’entità e le modalità dei trasferimenti dal Governo alle Regioni per le esigenze del trasporto pubblico locale.

La Cisl ha chiesto al Ministero del Lavoro che l’accordo venga raggiunto in tempi brevi, sia per poter avere un quadro definito delle risorse complessivamente disponibili per gli ammortizzatori in deroga, che sembrerebbero tuttavia a grandi linee sufficienti per affrontare il 2011, sia perché, in una fase in cui i segnali di ripresa si manifestano in maniera ancora debole, è quanto mai necessario che vengano rafforzati i meccanismi di collegamento tra ammortizzatori e politiche attive del lavoro per garantire a tutti i lavoratori sospesi o espulsi dal ciclo produttivo percorsi di reimpiego.

Per la Cisl l’accordo dovrà quindi anche sancire un maggiore impegno su questo terreno, riprendendo e ampliando le misure previste dall’accordo Linee Guida Formazione 2010. Vi terremo informati circa l’evolversi della situazione.

Il Dipartimento Politiche Sociali

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