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Nuovi turni equipaggio treno ed IVU

Le Segreterie Nazionali Filt CGIL, Fit CISL, UILTrasporti, UGL Trasporti e FAST Trasporti, dopo un anno di trattative nelle quali spesso si è rischiata la rottura, hanno sottoscritto il 20 maggio 2011 con Trenitalia un accordo nazionale per la gestione computerizzata dei turni del personale assegnato ai treni con il sistema cosiddetto IVU.

La sua applicazione, già nei fatti sofferta, non deve servire al mero scopo di coprire le carenze strutturali di personale, così come non può abolire il confronto territoriale, in quanto espressamente richiamato, sia nell’accordo stesso che dall’articolo 14 del CCNL aziendale vigente.

Visto il disagio creato ai lavoratori ed ai viaggiatori le scriventi hanno chiesto in diverse occasioni un tavolo di confronto che, in assenza di risposte è sfociato nell’apertura delle procedure di raffreddamento a tutt’oggi aperte.

Infatti, le scriventi, si sono viste costrette ad aprire nuove procedure di raffreddamento ( 23 aprile 2012 ) in ragione del fatto che Trenitalia continua nella strada intrapresa delle scelte unilaterali alimentando giornalmente lo scontro e sovvertendo sistematicamente ogni regola condivisa.

Per tali ragioni, nel ritenere pericolosa e irriguardosa la strada intrapresa dal Gruppo FS, anche nei confronti del legislatore, le scriventi Segreterie Nazionali si sono rivolte alla commissione di Garanzia per chiedere un intervento autorevole che ripristini ruoli e funzioni delle parti partendo dal presupposto fondamentale della pari dignità nei confronti della legge prima ancora delle regole e le disposizioni in materia di diritto alla mobilità.

Nel frattempo, il dieci giugno scorso Trenitalia ha attivato i nuovi turni del personale di bordo e macchina del Trasporto Regionale e della Divisione Pax N/I che ancora una volta producono evidenti ricadute sul personale, dovute alla riduzione dei servizi e allo spostamento della produzione, tutto in assenza della prevista procedura di confronto, ignorando ancora una volta l’insoddisfazione di diverse istituzioni Regionali e Comunali che nella fattispecie hanno contestato l’assenza d’informazioni e sottolineato il disinteresse di Trenitalia ad una rapida soluzione della vertenza.

In particolar modo alle scriventi Segreterie Nazionali preme segnalare tutte le diverse azioni che incidono sui diritti e sulle tutele del lavoro, quali: il trasferimento di produzione e di personale all’interno delle Regioni e tra Regioni stesse, l’inserimento delle ferie nei servizi non richieste, la disponibilità fissa in turno, il ricorso a forti pressioni sui lavoratori.

Purtroppo, per l’ennesima volta, in violazione dell’art 14.2.8 del contratto aziendale FS, Trenitalia non ha convocato né il tavolo di trattativa nazionale, ne attivati i passaggi territoriali necessari in caso di cambi sostanziali dell’organizzazione dei turni.

In molte Regioni non sono nemmeno stati consegnati i turni individuali alle OO.SS. prima della loro attivazione, ne’ l’azienda ha provveduto ad elaborare e consegnare i materiali informativi relativi alle caratteristiche qualitative e quantitative dell’offerta, alle consistenze di personale e alle stime di impegno di personale necessario alla copertura dei turni sia per quanto riguarda la Divisione Trasporto Passeggeri Regionale che per Servizi di Base,per i quali, tra l’altro, l’introduzione di IVU è avvenuta in assenza di accordo, in spregio a quanto convenuto il 20 maggio 2011.

Gli allacciamenti dei turni continuano a contenere violazioni palesi della normativa, quali l’assenza della pausa di 30′ prevista per la refezione nelle fasce indicate dal CCNL AF.

Molti servizi contengono criticità legate alla logistica, e nonostante prevedano la pausa di 30′, non considerano l’impossibilità di fruire dei pasti per la lontananza di mense e locali convenzionati irraggiungibili nella tempistica prevista dal CCNL.

Su prestazioni che saturano quasi sempre il nastro lavorativo di 10 ore, ciò rende invivibile il turno del personale di bordo ci riferiamo ad esempio ai turni che iniziano alle 11.30 e terminano alle 21.30 senza fruizione del pasto e senza pause superiori a 15′.

In alcune regioni la nuova programmazione dei turni contiene paradossalmente colonne di turno che prevedono l’utilizzazione del Capo Treno unicamente con mansioni di “ritiro/consegna moduli ai treni”, criticità che si somma alla programmazione di flessibilità sull’orario di lavoro sui turni freccia argento PdB senza alcun tipo di accordo, quindi fuori da ogni regola contrattuale.

Alle scriventi OS risulta che le soluzioni fin’ora individuate per contrastare le gravi carenze di capo treno siano governate attraverso:

  • ingente ricorso allo straordinario, anche oltre i limiti stabiliti dall’art 23 del CCNL AF di 250 ore annuali e 80 trimestrali;
  • abbondanti trasferte i cui trattamenti sembra vengano regolati individualmente con i singoli lavoratori che si sono resi disponibili, aldilà di quanto stabilisce il contratto su rimborso pasto e alloggi;
  • utilizzo di personale di macchina o manovratori nelle mansioni da capo treno, senza alcuna comunicazione alle OOSS circa la futura stabilizzazione di detto personale, né trasparenza sulle modalità di individuazione dei lavoratori o sulle modalità di retribuzione delle competenze accessorie e delle parti fisse dello stipendio.

Naturalmente la giustificazione dei dirigenti territoriali di Trenitalia alla soppressione dei treni è dovuta all’alta percentuale di assenze per malattia.

Nella speranza che il gruppo dirigente di Trenitalia cambi repentinamente il proprio atteggiamento nei confronti del Sindacato e dei lavoratori e convochi immediatamente un tavolo di confronto, cosi come previsto dal CCNL e dagli accordi vigenti, le Segreterie Nazionali restano in attesa di riscontro urgente alla presente.

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