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Servizi ambiente Toscana: 3 ATO, 3 Aziende – ora guardare al futuro

Il processo di riorganizzazione messo in campo diversi anni fa  dalla Regione Toscana e condiviso anche dal sindacato ha visto la creazione di 3 ATO e poi all’interno degli stessi la creazione di un’unica azienda per la raccolta, smaltimento e gestione del ciclo dei rifiuti. Dopo la nascita della società  Sei Toscana ATO sud gennaio 2014 (province di Arezzo, Siena, Grosseto e Val di Cornia provincia di Livorno con  circa 1.300 dipendenti), della nascita della società  Alia ATO  centro marzo 2017 (province di Firenze, Prato e Pistoia con circa 2.400 dipendenti),  finalmente il 13  novembre 2020 ha preso vita la società  Reti Ambiente ATO costa che entrerà in maniera fattiva e operativa il 01 gennaio 2021.

Come sindacato esprimiamo soddisfazione in quanto a più riprese, abbiamo sollecitato le Istituzioni Regionali, Comunali e Provinciali per accelerare il processo e quindi avere un territorio con una organizzazione e gestione dei rifiuti omogenea su tutta la Regione. Reti Ambiente sarà l’azienda che opererà nelle province di Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno con esclusione della val di Cornia, avrà circa regìme 2.500 dipendenti   con competenza territoriale immediata su  circa il 70% del territorio in quanto le attuali società Aamps di Livorno, Asmiu di Massa, Nausica di Carrara vi confluiranno nel 2022, mentre la Geal srl, della Garfagnana (Lucca) vi confluirà nel 2025 e Sistema Ambiente di Lucca nel 2029, alla scadenza dei rispettivi contratti stipulati precedentemente con le amministrazioni comunali.

Un passo importante e senza ritorno è stato fatto e la strada è tracciata. Quello che manca ora è il processo di aggregazione delle attuali società; quelle che passano subito, Ascit spa Valle lucchese (LU) ; Ersu spa Versilia (LU); Esa spa Isola d’Elba (LI); Geofor spa di Pisa; Sea Ambiente spa Viareggio (LU); Rea spa bassa Valdicecina (LI); Base srl di Lucca,  si dovrebbero fondere con il nuovo soggetto Reti Ambiente dando vita ad un unico consiglio di amministrazione come del resto è stato fatto quando è nata Sei Toscana e Alia, producendo  economie di scala a partire dalla gestione delle commesse/acquisti, del magazzino ma anche per la diminuzione dei componenti dei consigli di amministrazione e  delle figure dirigenziali apicali. Come sindacato auspichiamo che si proceda speditamente nella direzione della fusione in quanto queste questioni non devono passare in secondo piano; questi processi devono essere virtuosi ed efficienti, dove il lavoro e i lavoratori sono messi al centro garantendo occupazione pregiata, reddito e diritti contrattuali a partire dalla garanzia delle residenze. Infatti una attenzione particolare la dobbiamo rivolgere a quei lavoratori a tempo determinato che con il nuovo soggetto Reti Ambiente, non devono essere dimenticati ma devono continuare ad essere utilizzati e tenuti presenti nel momento in cui si creeranno le condizioni per fare nuove assunzioni a tempo indeterminato.

Proprio sul fronte del lavoro ed in particolare sulla sicurezza è necessario continuare con gli investimenti nel rispetto delle indicazioni ufficiali delle autorità sanitarie e assicurare al personale la dotazione dei dispositivi di protezione previsti dai vari dpcm. Una situazione difficile in quanto siamo ancora in mezzo alla seconda ondata della pandemia e dobbiamo mettere in campo tutte le nostre forze affinchè il costo dell’emergenza non ricada sui lavoratori, che oggi stanno dando il massimo per garantire il servizio efficiente ed efficace per tutti i cittadini. I lavoratori del settore ambiente non si sono mai fermati, ma anzi, rappresentano il bene primario e il servizio che svolgono è essenziale per il Paese e per il nostro Territorio.

Non possiamo fermarci. E’ necessario, da subito, lavorare ad un nuovo piano per il futuro, che racchiuda il ciclo dei rifiuti prodotti dalla nostra Regione seguendo le indicazioni Europee (prevenzione, recupero, produzione di energia, smaltimento) sapendo che, per realizzare tutto ciò dobbiamo realizzare degli impianti industriali efficienti ed efficaci.

La media della raccolta differenziata in Toscana e del 56%, ma sappiamo che molti comuni ancora sono indietro mentre incombono gli  obiettivi fissati dalle  direttive Europee: entro il 2035 il 65% di riciclo e il 10% in discarica e il rimanente 25% sarà di recupero energetico che possiamo indirizzare in un impianto che non inquini, con costi contenuti, che crei posti di lavoro, dentro una filiera produttiva innovativa e amica dell’ambiente.

L’emergenza si chiama circa 600mila tonnellate di scarti da rifiuto domestico non riciclabile, che dovranno essere gestiti all’interno della Regione senza più esportarli o in altre Regioni oppure all’estero con circa 6mila camion all’anno che intasamento le strade, inquinano, fanno rumore, etc. Su questo tema va creata una cabina di regia a livello regionale; affrontare il tema anche con l’aiuto di esperti dove al centro deve essere messa l’autonomia regionale, utilizzare tutti gli strumenti per potenziare l’economia circolare, coinvolgere tutti i soggetti interessati, dai Comuni alle associazioni, al sindacato, ma poi assumere delle decisioni che vanno nell’interesse generale.

Decisioni che devono anche guardare al futuro, per esempio nella direzione di un utilizzo degli impianti esistenti secondo le necessità, indipendentemente dall’ATO o dal territorio in cui si trovano, tracciando un percorso, utilizzando tutto il tempo necessario, che porti alla creazione di un unico soggetto imprenditoriale efficiente ed efficace, capace di gestire, organizzare e smaltire tutti i rifiuti prodotti.

Il sindacato c’è e su questo tema è pronto ad assumersi le proprie responsabilità, guardando al futuro, ma con l’attenzione al mantenimento dell’occupazione, allo sviluppo del lavoro, all’applicazione del contratto di riferimento nonché del reddito.

Firenze  27 novembre 2020

                                                                                                              La Segreteria Regionale

 

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