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Testo Unico sulla Rappresentanza, passo in avanti anche per le questioni di genere

teamIl Testo Unico sulla Rappresentanza Sindacale sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria il 10 gennaio costituisce un fatto di portata storica in direzione della modernizzazione delle relazioni industriali. Innanzitutto perché attraverso la formula del testo Unico è possibile dare alla rappresentanza, e alla validazione ed esigibilità dei contratti nazionali e aziendali, una cornice complessiva e di sistema capace di caratterizzarsi come punto di riferimento concreto per le parti sociali e per tutti i soggetti coinvolti. E in seconda istanza perché, come ha giustamente rilevato e rimarcato nell’ultimo Consiglio generale il nostro segretario Raffaele Bonanni, questo strumento si qualifica come il migliore sistema regolatorio dei rapporti di lavoro e della rappresentanza e come tali peculiarità siano il frutto della capacità delle parti sociali di definire autonomamente ambiti di intervento concordati e condivisi. Di fatto siamo di fronte a un’azione sindacale e datoriale fortemente orientata a favorire un’evoluzione partecipativa delle relazioni industriali; una evoluzione che costituisce un sicuro elemento di stabilità, di governo del conflitto sociale e di gestione responsabile e condivisa delle molte cri si industriali e produttive con cui il Paese è costretto a confrontarsi. Visto in un’ottica di genere il giudizio positivo sul Testo Unico si fa ancora più netto e lineare perché, come donne della Cisl, siamo convinte che la regolamentazione dell’esigibilità dei contratti costituisca una garanzia di applicazione anche per alcuni temi cruciali riguardanti ad esempio la conciliazione tra vita e lavoro e le pari opportunità che purtroppo svolgono un ruolo e una funzione di complemento all’interno di molti degli accordi co trattuali siglati. Capita quindi che accordi comprensivi di importanti contenuti di genere risultino carenti in termini di appli cazione e di esigibilità pro prio su quel versante, tra sformando le pari opportu nità e le questioni di genere in enunciati e petizioni di principio che faticano a declinarsi nelle realtà aziendali e organizzative. Il Testo Unico, inoltre, fa esplicito riferimento a “un’adeguata rappresen tanza di genere” laddove si affrontano le questioni inerenti la regolamentazio ne delle rappresentanze in azienda. Anche in questo caso riteniamo di potere esprimere la nostra soddi sfazione, consapevoli di co me il percorso da seguire per raggiungere un riequili brio di genere sempre più pervasivo ed esteso sia un percorso graduale e in divenire. Dal nostro punto di vista, riteniamo impor tante che la specifica relati va rappresentanza di gene re sia stata inserita nel capi tolo sulla rappresentanza aziendale, perché in più di una circostanza abbiamo evidenziato e sottolineato quanto sia cruciale e strate gico, per lo sviluppo di un punto di vista di genere, la nostra capacità di interve nire sul secondo livello e quanto sia determinante poter contare su “antenne al femminile” direttamen te nei luoghi di lavoro e del la produzione. E’ lì, infatti, che si misurano le disponi bilità reali nei confronti del le prassi di conciliazione; è nella dimensione concreta delle singole aziende e dei territori che è possibile ra gionare realisticamente di orari di lavoro, di concilia zione tra lavoro e vita pri vata, di studio e formazio ne, di percorsi di carriera e di procedure innovative di reinserimento lavorativo per le donne che rientrano in produzione a seguito del periodo di maternità. E questo punto di vista, che caratterizza da anni la no stra azione, trova conforto anche nelle recenti scelte congressuali della Cisl che hanno confermato e rilan ciato l’assetto di una confe derazione incentrata sul l’idea di una rappresentan za dal basso, per dare anco ra più valore ai bisogni dei lavoratori, delle lavoratrici e delle loro famiglie. Siamo quindi convinte che si possano davvero segnare importanti passi in avanti, dando alle questioni di ge nere peso contrattuale, esigibilità, rappresentanza e un’energia capace di ali mentare e catalizzare at traverso la conciliazione e le pari opportunità un mainstreaming di genere e intergenerazionale di cui il Paese e il mercato del lavoro hanno estremo bisogno.

Liliana Ocmin

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