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Ferrovie: nel 2013 in Toscana soppressi 150 treni al mese

treni-soppressi-324x230jpgTrenitalia: Trasporto Regionale non ci siamo

Dalla nostra ultima presa di posizione sulla società Trenitalia Divisione Trasporto Regionale Toscana del 22 aprile 2013 “UNA PARABOLA DISCENDENTE NEL TRASPORTO FS REGIONALE TOSCANA” dove abbiano analizzato gli anni 2011/2012, abbiamo continuato a tenere sotto osservazione il servizio, sia per quanto riguarda la puntualità, le soppressioni e la qualità dei treni effettuati nella nostra Regione.

In Toscana si effettuano circa 780 treni al giorno con 23,5 milioni di treni/chilometro all’anno. Un servizio che, se effettuato efficacemente, può offrire una opportunità capillare ed efficiente per la mobilità regionale ai cittadini. Purtroppo nonostante le nostre denunce, sembra che la dirigenza regionale della Toscana vada avanti sulla propria strada senza interfacciarsi con nessuno e senza cercare di invertire la curva discendente dei servizi ai cittadini dal 2009 ad oggi. Da un nostro monitoraggio dei primi 4 mesi del 2013 (gennaio/aprile), i dati riscontrati non sembrano confortanti, ma anzi, hanno una tendenza ancora negativa. Infatti ci risultano soppressi circa 590 treni, con una media di poco inferiore a 150 treni al mese; le cause sono sempre le stesse: scarsa manutenzione (carrozze e locomotori), mancanza di personale (Capi treno e macchinisti), talune volte anche per programmazione/organizzazione non lungimiranti e così via. Anche la puntualità dei treni seppur in leggero miglioramento rispetto al 2012 (82% di puntualità) è lontana dai dati del 2011 (91%); registriamo un 85% dei treni con arrivo entro 5 minuti di ritardo. C’è inoltre da segnalare la situazione in cui versano le maggiori stazioni Toscane: Firenze Smn, Pisa, Pistoia, Grosseto, Livorno, Arezzo, ect.; fra binari e binari, si vedono cartacce, bottiglie di plastica, lattine, erbacce alte e diffuse anche all’interno dei marciapiedi, per non dire poi degli escrementi, dei bagni dei treni; tutto ciò rappresenta il degrado in cui sono ridotte le nostre stazioni.

La Dirigenza del Trasporto Regionale incurante dei risultati di cui sopra, continua nella chiusura di impianti, riorganizzazioni del ciclo del lavoro attraverso direttive unilaterali, senza aver predisposto un piano industriale di sviluppo e di futuro delle ferrovie nel nostro territorio.

La questione è troppo delicata per lasciar perdere. E’ il momento di voltare pagina rivedendo se necessario anche il gruppo dirigente. E’ impensabile che con le tasse dei cittadini toscani si possa continuare a finanziare situazioni che non producono benefit per chi fa i sacrifici.

Insomma su questi temi noi siamo pronti ad un confronto pubblico, insieme ai lavoratori e ai pendolari, lasciando la scelta ai dirigenti di Trenitalia, Trasporto Regionale, di individuare il NETWORK che riterranno più opportuno.

Ci sta troppo a cuore il futuro di Trenitalia: bisogna ricreare fiducia nei lavoratori, migliorare il servizio ai cittadini, sia per qualità che puntualità senza lasciare alibi alla Regione Toscana per dividere/spacchettare in lotti il servizio e fare tre/cinque gare alla scadenza del contratto di servizio nel 2014.

Firenze 04 giugno 2013

Stefano Boni

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