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RFI Toscana: Come mai alcune strutture costano così tanto?

Il nostro gruppo di lavoro permanente ha fatto di nuovo il punto, anche a seguito delle problematiche emerse nella riunione unitaria dei delegati/RSU di RFI Toscana del 15/06/2011, in merito sia alla struttura Personale e Organizzazione che sulle strutture degli Uffici di RFI Toscana, perché su diverse questioni, è necessario fare chiarezza, sia sul piano interno che generale.

La prima su tutte è la situazione organizzativa del P.O., per il quale è necessario aprire un tavolo reale di confronto e, subito dopo nelle altre strutture, dove stabilire compiti e responsabilità e obiettivi rispetto all’attuale personale utilizzato e anche ai recenti ulteriori trasferimenti di personale idoneo dall’esercizio agli uffici. E’ indispensabile capire la missione della dirigenza rispetto ai risultati prodotti, sopratutto in riferimento ai costi annui di 520.000 euro senza considerare i costi indiretti. Non si capisce l’ostinazione della Dirigenza di RFI a rifiutare il confronto e, nella chiarezza, a stabilire la missione assegnata. Siamo preoccupati, perché continuano a giungere voci, da verificare, di atteggiamenti vessatori rispetto ai controlli che vengono fatti sul personale da parte della dirigenza della struttura P.O. in merito ad alcuni agenti che hanno chiesto un permesso sindacale, anche se per tempo e seguendo le regole, minacciando gli stessi di non aver prodotto la giustificazione e quindi soggetti a provvedimenti disciplinari molto pesanti. Questi atteggiamenti, sui generis, sembra vengono rivolti solo a chi appartiene a certe organizzazioni sindacali, nel silenzio assenso della dirigenza che spesso si dimentica che dovrebbe agire nel rispetto del CCNL, delle regole e delle leggi e soprattutto nell’interesse dell’azienda che rappresenta e non invece rispondere a interessi che sfuggono al nostro sapere ma che, certamente, non centrano niente con il lavoro, la produttività e i risultati aziendali. Anzi spesso questi atteggiamenti, se veri, creano un dispendio di risorse sia economiche che organizzative che meriterebbero attenzioni dagli organi preposti.

La seconda questione è ancora più delicata perché, la Dirigenza del P.O. non contenta di aver fatto di tutto per destinare a ” casaccio ” diverse decine di persone nel Fondo di ………, rifiutandosi di discutere di lavoro, obiettivi, ecc ma individuando le persone attraverso una interpellanza a carattere volontario, oggi sembra abbia ripreso a fare colloqui individuali per incentivare finanziariamente (con migliaia di euro) il personale, anche dell’esercizio, affinché lo stesso si convinca a lasciare la società. Non solo si fa questa operazione, ma anche quella inversa, cioè quando si viene a conoscenza di qualcuno che si vuole licenziare, perché ha raggiunto i limiti di servizio, si contatta e si incentiva finanziariamente perché rimanga in servizio. Naturalmente non con tutti né a tutti ma solo a chi interessa al P. O. Il tutto rigorosamente senza conoscerne i criteri, le motivazioni e gli obiettivi che si vuol perseguire, senza naturalmente nessun confronto sindacale sia per quanto riguarda le strutture d’ufficio che quelle puramente dell’esercizio che spesso restano sguarnite e senza alcuna risposta. Altra cosa grave, a questo punto lo possiamo dire, la dirigenza di RFI nell’ambito della stesura dell’accordo sul fondo, ha firmato un’impegnativa ad assumere un numero ben determinato di agenti, pur di convincere tutti a firmare l’uscita del personale. Nei fatti questi apporti non hanno raggiunto il numero previsto, in quanto l’obiettivo aziendale è quello di ridurre il personale a tutti i costi ed indebolire e ridurre le ferrovie in Toscana.

Non ci stiamo, e siamo ancora una volta, come Fit/Cisl, a denunciare tale situazione perché crediamo che, in un momento così difficile per il lavoro, dove molti giovani non trovano occupazione, sia necessario spendere bene le risorse, accertare perché una struttura costa così tanto rispetto alle altre, e sopratutto come si fa ad elargire migliaia di euro senza nessun controllo da parte di nessuno come se i soldi non fossero del Ministero del Tesoro e quindi dei cittadini.

Siamo con la presente a richiamare la Maxima Dirigenza delle Ferrovie perché batta un colpo nel rispetto della dignità di tutti i lavoratori e sopratutto per favorire un comportamento trasparente rispetto alla situazione difficile del Paese in cui le ferrovie sono parte integrante e non una cosa a parte. Firenze 22giugno 2011 La Segreteria Regionale

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