Senza categoriaTPL e Internavigatori

Rinnovare subito il CCNL TPL per chiudere la vertenza del nuovo CCNL mobilità

In data odierna è stata siglata l’ipotesi di intesa sul rinnovo del CCNL Attività Ferroviarie. Nell’occasione, le parti hanno convenuto di sottoscrivere entro il 20 luglio la relativa ipotesi di accordo, concordando di rendere disponibile ad Asstra e Anav una “finestra” temporale supplementare perché si completi, con il rinnovo anche del CCNL Trasporto Pubblico Locale, questa prima fase di costruzione del nuovo CCNL della Mobilità.

Asstra e Anav possono così evitare che la vertenza contrattuale si inasprisca in modo, davvero incontrollabile e per farlo hanno un solo modo: concordare con il Sindacato, finalmente, il rinnovo del CCNL Trasporto Pubblico Locale.

Dal 31 dicembre 2007, quando questo CCNL è scaduto, e dal Protocollo ministeriale del 30 aprile 2009, che regolò l’annualità economica 2008 e diede vita al percorso negoziale di costruzione del nuovo CCNL della Mobilità, è passato troppo tempo.

Tempo speso da Asstra e Anav in esasperati tatticismi, comportamenti smaccatamente dilatori, atteggiamenti irresponsabili e, nel tempo, sempre più arroganti, attraverso i quali, facendosi scudo di una pur reale e profonda crisi finanziaria e di assetto industriale del settore, hanno finora negato agli autoferrotranviari italiani il fondato diritto al rinnovo del loro CCNL e alla tutela del loro reddito.

La crisi finanziaria deriva, certamente, anche dalle scelte economiche del Governo, che nel corso dell’ultimo triennio ha sottratto al settore ingenti risorse mettendo a rischio il mantenimento di un livello minimo e dignitoso di servizi.

Il ritardo nell’avvio del processo di riassetto industriale del settore è da imputare, invece, esclusivamente all’ostinato arroccamento dei gruppi dirigenti aziendali, soprattutto pubblici e rappresentati da Asstra, e dai pesanti ritardi decisionali delle relative proprietà, quindi degli Enti Locali.

Una crisi, cioè, di cui utenti e lavoratori rischiano di essere vittime senza esserne assolutamente artefici: gli utenti, con il taglio ed il degrado qualitativo del servizio nonché con l’aumento delle tariffe; i lavoratori, con il peggioramento delle condizioni di lavoro, il mancato adeguamento del reddito e, addirittura, con la riduzione dei livelli occupazionali.

Il 27 giugno scorso si è svolta una audizione, richiesta dalle Segreterie Nazionali, presso la Commissione di Garanzia L. 146/90, nel corso della quale le Organizzazioni Sindacali hanno rappresentato la gravità del nuovo blocco del negoziato contrattuale provocato da Asstra e Anav e la necessità, se questa situazione non cambia rapidamente, di riprendere le opportune ed incisive azioni sindacali a sostegno della vertenza. Nell’occasione, ad ulteriore conferma del loro atteggiamento irresponsabile, Asstra e Anav hanno rigettato l’invito proposto dal Presidente della Commissione di riprendere il negoziato a fronte di un impegno dello stesso Presidente di rappresentare la difficoltà del settore alla Presidenza del Consiglio e sollecitare il suo intervento.

Parallelamente, insieme alle rispettive Confederazioni, il 21 giugno le Organizzazioni Sindacali di settore hanno inviato al Governo e alle rappresentanze di Regioni ed Enti Locali la richiesta di immediata apertura di un confronto, al quale partecipino Confindustria con la sua associata Anav e Confservizi con la sua associata Asstra, sul quadro delle risorse finanziarie destinate al settore e i relativi flussi, sulla regolazione dei processi di liberalizzazione ed affidamento dei servizi, sulla vertenza per il rinnovo contrattuale.

Le lavoratrici, i lavoratori e le stesse aziende del TPL hanno bisogno del nuovo CCNL della Mobilità che, attraverso il rapido rinnovo del CCNL Trasporto Pubblico Locale e con il rinnovo del CCNL Attività Ferroviarie, rappresenta l’unica prospettiva per la realizzazione di una strumentazione contrattuale indispensabile per contrastare il dumping contrattuale e la concorrenza sleale che si possono generare da una liberalizzazione disordinata come quella attualmente descritta dalla legislazione in vigore, e per affrontare in un quadro di tutele sociali l’inevitabile riassetto industriale e produttivo del settore.

Gli autoferrotranvieri italiani hanno il sacrosanto diritto al rinnovo del loro contratto nazionale di lavoro.

Le Segreterie Nazionali

Roma, 28 giugno 2012

Lascia un commento

Privacy Policy Cookie Policy