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CONVEGNO RIFIUTI: non facciamoci SCHIACCIARE [interviste]

Quella di oggi è una giornata importante per la Fit/Toscana dove, insieme alla UST di Firenze/Prato e a quella di Pistoia, ATO CENTRO, è stata messa al centro e analizzata la filiera della raccolta rifiuti e quella delle relative tariffe. Alla riunione presso l’auditorium della Cisl Toscana sono presenti circa un centinaio di persone provenienti dalle tre province interessate.

Il piano dei rifiuti predisposto dalla Regione Toscana prevede che si arrivi ad una raccolta differenziata del 70% lasciando il residuo 30% al recupero energetico, di cui circa il 5/6% in discarica. La raccolta rifiuti coinvolge tutti, sia i lavoratori del settore che i cittadini dove ognuno per la propria parte è chiamato a svolgere un ruolo complementare, facendo in modo che tutto quello che è possibile recuperare sia messo in un sistema per il suo riutilizzo per la collettività. Si parte dalla loro produzione, dalla raccolta, separazione, recupero o riciclaggio, fino poi allo smaltimento residuo.

Una gestione sostenibile dei rifiuti è un obiettivo che non può essere raggiunto solo grazie all’ evoluzione e miglioramento delle tecnologie di smaltimento: è necessario intervenire con opportune iniziative tese a migliorare in termini qualitativi la gestione di tutte le fasi della filiera.

La cittadinanza, nella complessità delle sue componenti (singoli individui, famiglie, operatori economici, produttori industriali) è direttamente coinvolta in questo processo di miglioramento e salvaguardia di un equilibrio naturale che è delicato quanto prezioso.

Orientando le nostre abitudini e il nostro stile di vita secondo un ideale di sostenibilità ecologica, possiamo fare molto per garantire la qualità della vita nella nostra città.

La prima scelta strategica che possiamo attuare è ridurre alla fonte la quantità di rifiuti che produciamo, ad esempio preferendo l’acquisto di prodotti con poco imballaggio o prodotti sfusi.

Imparando a differenziare correttamente i rifiuti prima del loro conferimento,possiamo contribuire al miglioramento qualitativo delle successive fasi di raccolta, recupero, riciclaggio e smaltimento.

La FIT/Cisl è perché si passi dalle parole ai fatti, attuando subito gli impianti previsti, e adeguando e potenziando quelli già esistenti. Siamo convinti che i nuovi termovalorizzatori siano uno strumento utile per gestire il ciclo dei rifiuti, che se realizzati con tutte le tecnologie specifiche, siano sicuri ed efficienti rispetto alle semplici discariche. Naturalmente devono essere sottoposti al controllo da parte pubblica in maniera periodica ed improvvisa, facendo conoscere il risultato ai cittadini interessati. Inoltre bisogna incentivare l’utilizzo dei prodotti creati dalle materie recuperate attraverso una filiera che coinvolga la grande distribuzione e le associazioni che promuovono politiche legate alla green economy, riducendo nel contempo i costi sia di gestione che di distribuzione.

In questo contesto, quello che ci sta particolarmente a cuore sono i processi produttivi e la forza lavoro che deve essere tutelata e sviluppata sia dal punto di vista della sicurezza ma anche da quello occupazionale. Per questo vediamo di buon occhio l’accorpamento delle aziende dando vita ad un unico gestore che tenga unito il ciclo del lavoro, sia quello della raccolta che quello dello smaltimento, creando opportunità di futuro e sicurezza per l’occupazione. Per questo siamo perché il servizio porta a porta possa estendersi in tutto il territorio dove, in un primo momento certamente porterà ad un aumento della mano d’opera, ma subito dopo consentirà

maggiori ricavi per l’impresa attraverso la cessione delle materie primarie e risparmi sui trattamenti di smaltimento finale. In questo contesto può trovare spazio il reale coinvolgimento dei lavoratori attraverso lo strumento dei “consigli di sorveglianza” dove, gli stessi, possano partecipare e contribuire alle scelte strategiche dell’azienda.

Insomma sarebbe un nuovo modo di fare impresa attraverso i lavoratori e un nuovo modo di fare welfare, nuove responsabilità nella bilateralità, nella mutualità e nella partecipazione.

Per quanto riguarda le tariffe è sempre più difficile andare ad individuare esattamente dove si deve andare a parare, perché districarsi nei piani della TARSU, TIA, TARES, TARI nella IUC è un rompicapo anche per gli addetti ai lavori.

Prima di tutto è necessario fare chiarezza e rendere le bollette chiare e trasparenti in modo che tutti possano leggere come si determinano i prezzi a partire dall’incidenza dalle tasse Statali, Regionali e Provinciali.

Seconda cosa è necessario che le tasse pagate vengano reinvestite nel settore, per sviluppare sistemi sempre più sicuri e nel tempo ridurre le st

esse magari attraverso incentivi ai cittadini virtuosi. In secondo luogo è necessario che quello che si paga sia riconducibile ai servizi e alla qualità della vita che si riceve.

Per ultimo le tariffe devono essere rapportate effettivamente ai consumi reali attraverso anche una misurazione dei rifiuti prodotti.

 

Di tutto questo abbiamo discusso in questo convegno, oggi 06 febbraio 2014, attraverso un confronto con gli amministratori pubblici e il

sindacato .

Sono presenti per le aziende ATO Centro l’ Amministratore Delegato Quadrifoglio spa Livio Giannotti e per gli amministratori il Vice Sindaco Pistoia Daniela Belliti e il Sindaco Prato Roberto Cenni.

per il per il sindacato di Federazione Toscana Stefano Boni e per la Federazione Nazionale Giovanni Luciano, i segretari UST Toscana Patrizia Pellegatti, Roberto Pistonina, Giovanni Ronchi e per il sindacato confederale Nazionale Paola Serra e Maurizio Petriccioli;

La segreteria Regionale

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