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Intervento della delegazione Toscana al X Congresso della FIT CISL Nazionale

Oggi è un giorno importante e siamo fieri di essere ai lavori del 10° Congresso della Fit/Cisl Nazionale e, per prima cosa vogliamo ringraziare tutti i delegati uomini e donne della Sardegna che, per la seconda volta di seguito, ci ospitano nella loro terra.

Il nostro intervento vuole mettere in evidenza alcune questioni fondamentali del nostro essere, avendo presente il percorso tracciato dalla relazione introduttiva del Segretario Generale Giovanni Luciano, che è stata ampia ed ha approfondito tutti gli argomenti con dovizia di particolari, partendo da quelli più generali della crisi che ha investito il Paese, a quelli del trasporto, fino ad arrivare agli aspetti più specifici che riguardano il futuro dell’organizzazione interna della Federazione.

Situazione generale occupazione.

La delegazione toscana esprime forte preoccupazione per i dati riferiti alla disoccupazione in costante aumento, che a livello nazionale registra complessivamente l’11% circa . Per rendere l’idea, si sta parlando di oltre 2.500.000 persone che sono senza lavoro e, fra queste, si stima che circa 1/4, abbia ormai deciso di non cercare più nessuna opportunità d’impiego. La disoccupazione under 24 registra un’impennata, arrivando, sempre sulla base dei dati Istat, al 38,7%, dato che ci riporta indietro al 1992. Da segnalare anche i livelli record nel 2012, per la stipula di contratti a tempo determinato: secondo l’Istat i precari hanno fatto registrare la cifra abnorme di circa 2,8 milioni. Tutto questo contesto è accompagnato dalle migliaia di medie e piccole imprese che non ce la fanno più ad andare avanti, compresse da vincoli burocratici, da tasse eccessive e dall’assenza di politiche generali di sostegno allo sviluppo. Di conseguenza sono costrette a chiudere, aggravando così la situazione del Paese.

Oggi da qui, da questo congresso, dobbiamo dare la sveglia al Paese e al nuovo Governo che si è insediato proprio in questi giorni e, ripartendo da una politica per i cittadini, si riprenda l’autonomia decisionale, smarcandosi dal mondo della finanza e si ridisegni, per esempio, il rapporto fra le banche, le imprese e i cittadini, rilanciando il rapporto cliente-territorio attraverso una regolamentazione dei derivati, che favorisca fiscalmente le banche che fanno credito alle imprese e alle famiglie e contemporaneamente penalizzi i guadagni della finanza speculativa e infine, attraverso una Authority garantisca che le banche siano trasparenti, abbiano autonomia decisionale e indipendenza dalla politica. Questi provvedimenti vanno affiancati da una reale e rivoluzionaria riforma del Fisco dove la base sia rappresentata dalla tassazione indiretta e in minor misura dall’imposizione diretta; il cittadino deve cioè avere interesse a farsi rilasciare la ricevuta. Una riforma nuova e strutturale rispetto agli spot degli ultimi anni che non hanno prodotto nessun risultato apprezzabile ma hanno soltanto inasprito le tasse e tartassato i soliti noti. Ricordiamo che l’evasione fiscale annua, nel nostro Paese, è stata calcolata in circa 150 miliardi di euro e questo rende bene l’idea di quanto sia essenziale una riforma reale nel senso sopra descritto.

No all’aumento delle Tasse.

Nel riporre la nostra fiducia nel nuovo Esecutivo ci permettiamo di alzare la voce affinché venga posta attenzione ai lavoratori e alle famiglie attraverso provvedimenti organici che vadano subito nella direzione di un taglio delle tasse (NO all’aumento dell’Iva a luglio, NO al pagamento dell’Imu sulla prima casa, NO all’aumento delle aliquote Irpef, NO all’aumento della Tares da dicembre 2013). E’ necessario invece rivitalizzare l’economia attraverso un nuovo progetto, efficiente ed efficace, finalizzato alla riduzione delle spese della macchina pubblico/amministrativa, che elimini gli sprechi e la corruzione e attui, i più volte promessi, tagli alla politica, come l’eliminazione delle province, la riduzione dei parlamentari, etc.. Il Governo deve essere autorevole anche in campo internazionale, ovvero, pur rispettando i limiti imposti dall’Europa relativamente al pareggio di bilancio, deve avere la forza di cambiare i vincoli delle restrizioni del fiscal compact, al fine di rilanciare gli investimenti, attraverso la messa in campo di un piano straordinario per l’energia e le infrastrutture che garantisca lo sviluppo e che consenta di attirare in Italia gli investimenti esteri. Inoltre l’Italia ha un bisogno urgente di un piano Generale dei Trasporti che riordini i vari operatori che operano nel comparto, attraverso una politica tesa a rilanciare da una parte il trasporto collettivo dei cittadini e dall’altra il trasporto delle merci con i vettori più economici e convenienti. Da troppo tempo il Paese è stato lasciato in balia del management di turno, che non ha fatto altro che favorire il proprio segmento senza coordinamento e intersezione con gli altri operatori, creando disoccupazione e servizi costosi, inefficienti e penalizzanti per i cittadini. In questo contesto il nostro pensiero va alle persone, ai lavoratori e alle lavoratrici che hanno perso il loro reddito e non intravedono prospettive, così come anche a tutti coloro che sono in difficoltà perché magari portatori di handicap. Il Governo deve trovare subito le risorse per gli esodati e per la cassa integrazione in deroga. Migliaia e migliaia di persone aspettano con ansia che vi sia un minimo di certezza per il proprio futuro e per le loro famiglie.

Detassazione premi di produttività.

Il sindacato è pronto a fare la sua parte: come si è visto la Cisl è stata subito pronta a ritrovare l’unità d’intenti attraverso l’accordo Unitario Confederale con la Confindustria del 24 aprile u.s. nel quale si è cercato di dare un percorso comune agli interessi dei lavoratori e delle imprese, nel segno di una maggiore competitività del nostro sistema industriale e di maggiori opportunità salariali per i lavoratori. L’intesa prevede ulteriori modalità per estendere l’area di applicazione della detassazione sulla produttività; infatti è stata la Cisl, il 16 novembre 2012 con il Governo, ad aprire la strada sulla produttività con 950 milioni per il 2013 ed è grazie sempre alla Cisl se molti lavoratori con reddito da lavoro dipendente sotto 40.000 euro l’anno, vedranno nel 2013 tassato il premio di produttività con una imposta secca del 10%. Con la nostra firma Unitaria e quella di Confindustria, oggi quell’accordo è stato ripreso ed ampliato nelle modalità, con la finalità di far crescere la contrattazione di secondo livello sia in termini quantitativi che qualitativi.

Unità sindacale.

E’ in questo contesto che crediamo siano maturi i tempi per un nuovo patto fra le Organizzazioni Sindacali. Un patto finalizzato a modernizzare il Paese e i rapporti sindacali, che devono essere leali senza egemonie e mirati alle tutele occupazionali, e ad un nuovo modo di fare sindacato e di rappresentare i lavoratori.

Da qui si può rilanciare: da una parte la “Democrazia Economica” attraverso la partecipazione dei lavoratori alle decisioni dell’impresa e dall’altra l’accordo unitario del 28 giugno 2011 sulla rappresentanza/rappresentatività; solo coinvolgendo i lavoratori e facendoli partecipi del loro futuro, mediante le elezioni delle RSU/RLS, il sindacato può trovare nuova linfa e vera rappresentanza; il sindacato vale se i lavoratori ne fanno parte realmente, attraverso le decisioni che li riguardano, a partire dalle piattaforme contrattuali, dalle decisioni sullo sciopero, etc.

Riforma del Titolo V della Costituzione.

In questo contesto si intrecciano anche le iniziative portate avanti dalla Cisl confederale nel mese di febbraio us attraverso il “Manifesto per una revisione Costituzionale”. Il Manifesto guarda allo “stato di salute” della nostra Costituzione e pone le basi per riscrivere le regole e i livelli istituzionali e amministrativi del Paese. E’ anche questo un modo di come il sindacato può aiutare la politica a riformarsi e a trovare le giuste soluzioni alla riforma del federalismo incompiuto, che lascia incertezza decisionale e legislativa fra il Governo e le Regioni su materie importanti come grandi infrastrutture, fisco, politiche dei trasporti, politiche amministrative, etc…

Rinnovo del CCNL del TPL, della Viabilità e del Trasporto Aereo.

Oggi, ringraziamo la nostra Segreteria Nazionale Fit/Cisl per l’impegno profuso e, valutiamo positivamente l’accordo seppure parziale, raggiunto il 26 aprile sul rinnovo del CCNL del TPL Gomma con la firma di tutte le sigle Sindacali, il Governo e le Associazioni Datoriali. Questo accordo dà una prima risposta sul recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni con 700 euro per il triennio 2009/2011 da pagare in eguale misura nei mesi di maggio e ottobre 2013; non possiamo però abbassare la guardia perché sono passati ormai cinque anni dall’ultimo rinnovo completo e sono stati effettuati 10 scioperi nazionali. La Fit/Toscana rilancia e chiede l’impegno a tutti i congressisti, per un nuovo slancio e uno scatto d’orgoglio, per stringere nell’angolo definitivamente, da una parte il nuovo Governo e le Regioni, e dall’altra le parti datoriali (Asstra e Anav) per giungere il prima possibile alla completa sottoscrizione del contratto degli autoferrotranvieri; si parte dall’iniziativa già programmata del 13 maggio nei capoluoghi di regione che deve vedere anche la partecipazione di tutto il gruppo dirigente della Federazione. L’obiettivo è sempre lo stesso: da una parte il CCNL delle ferrovie già rinnovato e dall’altra il CCNL degli autoferro; insieme deve nascere il CCNL della Mobilità, segnando una svolta innovativa e irreversibile nelle relazioni industriali. La liberalizzazione delle gare del TPL, sia su gomma che su ferro, è una realtà, e pertanto deve avere riferimenti certi sia per le tutele in generale sia per i salari. In tale ottica il CCNL della Mobilità diventa un elemento di speranza e prospettiva di sviluppo, che nel comparto rappresenta un grande movimento di circa 200.000 lavoratori.

Bisogna mettere mano anche al CCNL della viabilità e sbloccare lo stallo nel comparto Anas trovando soluzioni alternative al blocco del pubblico impiego e continuare a insistere per rimuovere le resistenze del gruppo Autostrade, al fine di trovare le soluzioni tendenti alla creazione di un contratto unico.

Appalti.

E’ questo anche il momento di spingere per il CCNL Unico del Trasporto Aereo che ricomprende tutte le varie attività del comparto, stipulando un’intesa con le controparti, almeno nella parte delle materie di carattere generale segnando una svolta nei rapporti sindacali. Attenzione particolare va posta alle attività di handling, catering etc. che sono i settori più esposti all’esternalizzazione dove i lavoratori sono spesso senza tutele e garanzie occupazionali.

Altro comparto a cui bisogna prestare massima attenzione è quello degli appalti in generale e in particolare a quelli Ferroviari, dove di fatto si registra una situazione di dumping salariale e normativo; quanto prima è necessario che tutte le sigle Datoriali applichino il CCNL A.F. in modo da porre certezze e regole in questa realtà lavorativa.

Riforma della Cisl e della Fit.

La Cisl sta chiedendo a tutti, in particolare al mondo politico, di riformarsi e di tagliare i costi della politica; non si può chiedere agli altri di riformarsi se anche noi stessi non siamo capaci di tagliare e ridurre le spese. In tale ambito la Cisl dà l’esempio con una profonda rivisitazione delle sue strutture e dei centri di costo; è stata avviata una fase che oggi vede coinvolto il livello orizzontale delle strutture regionali e provinciali (USR e UST) attraverso accorpamenti e riduzione dei gruppi dirigenti con una filiera più organica e corta nei posti di lavoro. Anche la Fit/Cisl è coinvolta in questo processo insieme alla Flaei/Cisl e alla Fistel/Cisl che sono chiamate insieme a dare vita alla Federazione delle RETI.

E’ chiaro che anche qui vi sarà una diminuzione dei gruppi dirigenti e una razionalizzazione delle spese come anche un riordino delle attività comuni. Il cambiamento è iniziato il 13 settembre 2012 a Reggio Calabria dove la Fit/Cisl ha condiviso un Patto Federativo con le altre due categorie attraverso la creazione di gruppi di lavoro comuni che subito dopo il congresso nazionale dovranno svilupparsi anche nei territori. Non c’è tempo da perdere, andiamo avanti disponibili a trovare le giuste sintesi attraverso la salvaguardia sia delle specificità contrattuali che la giusta autonomia organizzativa. Avviamo da subito a livello regionale iniziative comuni, in modo da arrivare al prossimo congresso pronti per una reale fusione.

Questo lo dobbiamo fare INSIEME, PER IL LAVORO, PER RESTITUIRE IL FUTURO AI GIOVANI.

Con questo contributo concludiamo il nostro intervento augurando buon Congresso a tutti e

VIVA LA FIT VIVA LA CISL

Baia Chia – Cagliari 07-10 maggio 2013

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