GeneraliIMPORTANTIServizi Ambientali

Politiche regionali: piano dei rifiuti. Non c’è più tempo, andare speditamente nella direzione tracciata

A seguito delle ultime notizie apparse sulla stampa ed in particolare alla riunione convocata dalla Regione Toscana negli ultimi giorni del mese di maggio 2022 sul tema dell’economia circolare avviso pubblico per la realizzazione di impianti di recupero/riciclo rifiuti urbani con tutti i soggetti e associazioni interessati, come FIT Cisl abbiamo fatto il punto della situazione per mettere al centro alcuni aspetti che riteniamo fondamentali. Intanto mettiamo in evidenza che la raccolta rifiuti urbani in Toscana presenta una situazione diversa da comune a comune non omogenea, in quanto nel tempo le varie amministrazioni comunali, a seconda degli interessi locali e delle associazioni dei cittadini, applicano modalità differenziate. Ancora oggi insistono sul territorio resistenze al processo di integrazione, nonostante l’indicazione di creare un’unica azienda per ATO; la raccolta differenziata è ancora molto diversa da città a città, con percentuali in alcune realtà molto basse e la politica dell’economia circolare, tesa a minore inquinamento e a un maggior recupero di materiali stenta a decollare.
Questo, in breve, lo specchio della situazione in Toscana; a ciò si aggiunge la necessità di realizzare gli obiettivi indicati dalle direttive Europee: entro il 2035 il 65% di riciclo e il 10% in discarica; il rimanente 25% sarà di recupero energetico, da trattare in impianti che non inquinino, con costi contenuti, secondo piani che traguardino sviluppo del fattore lavoro e dell’occupazione, in una filiera produttiva innovativa e amica dell’ambiente.
Abbiamo colto con favore l’indicazione della Regione verso politiche di economia circolare, verso la creazione di un vero business dell’industria del riciclo, con la dotazione di impianti innovativi e tecnologicamente avanzati. Non c’è tempo da perdere, in quanto questo settore ha la possibilità di accedere ai fondi che derivano dal PNRR, per la Toscana circa 400 milioni di euro, predisposti dal ministero della transizione ecologica. I progetti illustrati nella riunione del 27 maggio 2022, innovativi e tecnologicamente all’avanguardia, presentati a seguito della manifestazione di interesse presentata dalla Regione Toscana, vanno realizzati entro il 2026. È necessario quindi fare in fretta, partendo subito dall’ammodernamento degli impianti esistenti con l’introduzione di nuove tecnologie, l’acquisto di nuovi mezzi e la realizzazione di nuovi impianti specifici, per il trattamento di frazioni omogenee derivanti dalla raccolta differenziata, come i “digestori anaerobici” o altri impianti per il trattamento e il riciclo della carta, dei rifiuti del tessile, valorizzazione degli imballaggi ecc. Tante nuove strategie industriali che, se messe in campo in tempi compatibili, possono rappresentare migliore risposta in termini di efficienza, efficacia per il nostro territorio.
Siamo ad una svolta strategica, registriamo una positiva spinta al superamento degli steccati e dei campanili, che storicamente hanno spesso influenzato in termini negativi l’intero processo. Questo cambio di passo rappresenta la possibilità concreta di costituire finalmente un processo integrato di gestione e di regolazione di livello regionale, capace di realizzare la necessaria autonomia dell’intera filiera in ambito territoriale toscano. Un processo che dovrà necessariamente creare anche una nuova organizzazione del lavoro, attraverso economie di scala, gestione ottimale dei mezzi e dei processi produttivi, con l’obiettivo, fra gli altri, di contenere e nel tempo ridurre le tariffe; creare buona occupazione tenendo al centro l’ambiente, la qualità dell’aria, dei terreni e del fattore acustico, impostazione che sosteniamo da tempo. A questo punto restano degli interrogativi che devono essere sciolti.
Decisivo il coinvolgimento della cittadinanza e dei comuni, nel processo di superamento delle storiche contrapposizioni ideologiche, per passare alla realizzazione effettiva degli impianti sul proprio territorio, passaggio indispensabile per andare speditamente nella direzione tracciata; con la comune consapevolezza che entro orizzonti visibili non è ipotizzabile una condizione gestionale “a rifiuto zero” e con l’obiettivo di chiudere il ciclo, resta necessario individuare da subito come smaltire la frazione comunque residua.
Il sindacato senza preconcetti ed ideologie è pronto ad assumersi le proprie responsabilità, guardando alle strategie di settore, in ottica di un futuro realmente sostenibile, con progetti realmente realizzabili. La regione Toscana assuma con decisione il coordinamento e l’indirizzo per il nuovo piano dei rifiuti, in modo da rendere il nostro territorio soggetto imprenditoriale, capace e competitivo. L’interesse del sindacato è mettere al centro il lavoro e la buona occupazione, con la garanzia del reddito e della massima sostenibilità all’ambiente che ci circonda.
Detto questo, ci aspettiamo che l’Assessorato all’Ambiente della Regione convochi le parti sociali per approfondimenti sia sul tema degli impianti e delle nuove politiche di economia circolare, sia sulle prospettive che la nuova stagione apre in termini di occupazione e sviluppo.

Firenze 13 giugno 2022

 

 

 

Privacy Policy Cookie Policy