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Posizione della FIT CISL sull'ATAF di Firenze

Breve premessa

Dobbiamo mettere in evidenza che siamo di fronte ad uno scenario completamente nuovo dove lo scacchiere precedente è completamente superato e le aziende storiche toscane non potranno più giocare un ruolo di solitario primo attore. Vogliamo dire che la gara regionale del valore circa di 1,5 miliardi di euro per 9 anni, per servizi erogati su circa 90 milioni di Km., comporta delle caratteristiche tecniche di affidabilità e capacità organizzativa, che in qualche maniera obbliga le aziende storiche toscane ad aggregarsi, per creare un soggetto imprenditoriale efficiente e con requisiti tali da consentire la partecipazione alla gara e la possibilità di vincerla.

Cosa succede brevemente in Toscana

Nella “Toscana del sud” province di AR, SI, GR e il comune di Piombino hanno già dato vita al soggetto imprenditoriale TIEMME che conta circa 1100 dipendenti con circa 30 milioni di KM effettuati e circa 750 mezzi; per fare ciò, hanno anche scorporato i beni immobili che sono rimasti alle aziende storiche e quindi ai comuni proprietari. Nella “Toscana nord” province di PO, PT, LU, PI, LI e MS esiste il C.T.T. con sede a Pistoia; quest’ultimo sta dibattendosi su una nuova organizzazione e, salvaguardando le specificità territoriali, sta mettendo in campo delle sinergie al fine di dare vita ad un soggetto imprenditoriale con autonomia finanziaria e gestionale. Questi due raggruppamenti, seppur consistenti, non hanno singolarmente i requisiti per partecipare alla gara regionale, e quindi la soluzione provvisoria è che costituiscano un A.T.I. che, una volta vinta la gara regionale, continui il processo di aggregazione/fusione delle aziende pubbliche dando vita ad una sola società pubblica dell’ATI.

Un capitolo a parte la società ATAF.

Le decisioni che la proprietà (comune di Firenze 84% e i comuni di Scandicci, Sesto Fiorentino , Campi, ecc.) sta portando avanti (prima la vendita dell’azienda, dopo invece l’azienda resta pubblica e ora la posizione non è esattamente chiara) secondo noi, non hanno nulla a che vedere rispetto alla gara unica e al gestore unico, molto probabilmente sono situazioni a cui già si pensava antecedentemente e probabilmente dettate da situazioni che risalgono nel tempo e da strategie della proprietà che noi non conosciamo. Facendo ordine, ai primi del mese di giugno u.s. la proprietà era dell’idea di vendere il 40% del pacchetto azionario e di affidare la gestione al soggetto vincitore della gara; poi, nel mese di luglio u.s. la proprietà cambia idea e si orienta, facendosi forte delle indicazioni dell’advisor, a vendere il 100% del pacchetto azionario di Ataf attraverso un bando pubblico europeo. Oggi, la proprietà, cambia di nuovo idea, forse non è più necessario vedere l’Ataf purché i lavoratori facciano la loro parte, dando la disponibilità ad aprire un tavolo di contrattazione e ridisegnare tutti gli accordi aziendali acquisiti in 35 anni di trattative. Una situazione difficile, anche perché alla fine non si è rinunciato del tutto alla vendita del pacchetto azionario dell’Ataf ma anzi si è rilanciato, dichiarando che chi compra l’Ataf

contemporaneamente compra anche il 49% di Gest (tranvia) pacchetto azionario di proprietà del Comune di Firenze creando un unico blocco di vendita.

Considerazioni:

Secondo la Fit/Cisl la vendita del 40% delle azioni di Ataf prima della gara regionale con affidamento al vincitore della gestione, oppure la vendita del 100% come seconda ipotesi, perorate in tempi alterni dalla proprietà come soluzioni possibili, porterebbe ad uno scenario che come sindacato non auspichiamo. Cioè, si creano le condizioni affinché il vincitore sia molto probabilmente un soggetto non italiano oppure anche se italiano, molto rilevante e ben strutturato nel panorama europeo. Questo fa sì che il nuovo soggetto già possieda tutti i requisiti necessari per partecipare da solo alla gara della Regione Toscana, aprendo una competizione con le nostre aziende storiche. Lo scenario è quello di tutti contro tutti, e per noi questa sarebbe una sconfitta, in quanto chiunque vinca, si porterebbe via un pezzo delle nostre aziende e si creerebbero seri problemi in tema di sviluppo e occupazione.

Posizione Fit/Cisl sull’Ataf

La Fit/Cisl è disposta a mettersi al tavolo e a fare la propria parte, ma lo deve fare anche la proprietà. In sostanza i sacrifici si fanno tutti. Riteniamo fondamentale che ci venga presentato un Piano Industriale serio che miri allo sviluppo e dia certezze per il futuro per l’Azienda. Ataf dovrà essere inserita nel percorso regionale, tenendo presente che il Bacino Fiorentino molto probabilmente sarà al centro del TPL di tutto il territorio. Insomma, in primo luogo respingiamo al mittente l’idea di rimanere isolati e di non partecipare alla gara Regionale ed essere così penalizzati del 20% del valore della stessa. Altresì siamo convinti che su questo scenario ( quello della gara) si dovrà essere protagonisti per quanto riguarda i servizi resi ai cittadini che garantire un ruolo di primo piano all’azienda mantenendo i livelli occupazionali. Insomma chiediamo alla proprietà di giocare allo scoperto, di aprire un tavolo dove si discuta di tutto e dove si trovino le soluzioni sì per abbassare il prezzo al Km, ma nello stesso tempo si dia il via libera a mantenere l’Ataf pubblica consentendole di essere protagonista della gara regionale. D’altra parte, nel condividere la gara unica regionale, chiediamo alla Regione Toscana di perseguire una politica che non penalizzi l’Area Fiorentina ma anzi valorizzi le professionalità e faccia di tutto perché l’Ataf partecipi alla gara Regionale.

Come Fit/Cisl rimaniamo convinti che se le aziende restassero saldamente in mano pubblica potrebbero essere più vicine al cittadino e più sensibili ai servizi da erogare. Comunque dobbiamo fare di tutto e far ragionare la politica, in modo che il bene generale prevalga su alcuni interessi particolari che non ci appartengono e non ci portano da nessuna parte. Quindi auspichiamo che, analizzando le valutazioni e le motivazioni a fondo, si possa iniziare in azienda, una trattativa serena, sgombra da ogni pregiudizio, tenendo al centro il lavoro e le prospettive di futuro sia occupazionale che di sviluppo dei servizi al cittadino.

Firenze, 18 Ottobre 2011 La Segreteria

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