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Se cambia il lavoro, come cambia la formazione?

UN’ESPERIENZA FORMATIVA NUOVA, NATA DA UN QUESITO: “SE CAMBIA IL LAVORO, COME CAMBIA LA FORMAZIONE?”

Questo 2011 in Toscana si conclude in modo positivo per quanto riguarda la Formazione sindacale: nonostante le risorse sempre minori, la Segreteria Regionale della Fit Cisl Toscana non ha trascurato i momenti di formazione per i propri delegati e attivisti, cogliendo magari opportunità nuove offerte dal Territorio.

Così è stato in aprile per formare una nuova generazione di R.S.U. nel trasporto ferroviario – e non solo – sui temi attuali del nuovo modello contrattuale, della rappresentanza e della rappresentatività. In giugno invece abbiamo riunito gli R.L.S. delle varie aree contrattuali del trasporto ed affrontato il tema di “Una nuova cultura della Sicurezza” a partire dal coinvolgimento dei lavoratori stessi: è stata così messa a punto una “Campagna di sensibilizzazione”, che si svilupperà nel prossimo 2012 sui posti di lavoro delle varie piccole e medie imprese del trasporto toscano.

Infine ad ottobre con le Donne del Trasporto Toscano abbiamo “esperimentato” le potenzialità del nuovo metodo formativo, che ha evidenziato tutta la sua validità di tecnica più aderente alle mutate situazioni del mercato del lavoro, in quanto trasforma i partecipanti in autori della stessa formazione.

Mi sto riferendo ai Circoli di Studio al Lavoro, che la provincia di Firenze ha messo sponsorizzato con lo IAL CISL Toscana, finanziati dal Fondo Sociale Europeo, a cui ci siamo aggregati con proposte innovative per:

  • rafforzamento delle competenze di base;
  • il volontariato nel sindacato;
  • sicurezza sul lavoro;
  • sicurezza in ottica di genere,

secondo il punto di vista: “La domanda” di formazione viene prima dell’offerta di formazione.

Così ha preso il via e si è sviluppato il C.d.S. “E.M.Y. = Empowermente – Mainstreaming – Yin & Yang: prevenzione – sicurezza – autodifesa per le Lavoratrici del Trasporto”.

Ben 16 donne del trasporto toscano (T.P.L., Ferrovie, Ambiente, Autostrade) hanno lavorato per 25 ore in aula: 15 ore con il supporto di un’équipe di Tutor e di Esperti, con il compito di rispondere alle esigenze manifestate da parte delle partecipanti durante lo svolgimento delle attività, mentre per altre 10 ore il percorso formativo è stato portato avanti in situazione di autogestione e autoapprendimento.

Il lavoro si è incentrato su vari punti del tema “Sicurezza”, sostanzialmente vagliando tutti quegli ASPETTI, che possono far sentire le Donne “sicure” sul posto di lavoro:

1. PSICOLOGICO-COMPORTAMENTALE: è necessario dare un supporto alle Donne, che si trovano impegnate in contesti lavorativi caratterizzati da comportamenti intolleranti o aggressivi da parte dei diversi interlocutori. In modo particolare fornire alle donne la capacità di gestire situazioni lavorative divenute oltremodo stressanti a causa di reazioni emotive cariche di ansia, insicurezza o di ostilità: STRESS – “Situazioni stressanti quotidiane, come affrontiamo lo stress e nuove strategie di difesa”; AGGRESSIONI VERBALI E FISICHE – “Gestione delle risposte emotive e comportamentali di fronte a situazioni violente”; ASSERTIVITA’ – “Ascolto dell’altro e di se stessi e capacità di dire no”. L’Amica Colzi Cinzia, dr.ssa in psicologia ci ha guidato con professionalità e attenzione in questo approfondimento: “Grazie!”.

2. GIURIDICO LEGALE:

    • Diritto civile – comprendere quali sono le norme di legge che tutelano dalle violenze verbali e/o fisiche, come le indicazioni recenti della giurisprudenza: “La violenza” in generale in un quadro d’insieme; “Le molestie sessuali e violenza sessuale”; dalla normativa comunitaria alla normativa nazionale per arrivare a quella regionale; una nuova fattispecie “Lo Stalking” – dalla nozione alla normativa. L’Amica Salvi Susanna, dr.ssa in Scienze Giuridiche ci ha fatto percorrere termini inusuali, con semplicità e chiarezza, per questo le siamo grati.
    • Diritto penale – Quando si decide di non subire passivamente l’attacco di un malintenzionato o si cerca di sorprendere l’assalitore con una reazione adeguata, le tecniche di difesa personale sono sicuramente il mezzo più appropriato.

In queste circostanze, tuttavia, conoscere quali sono le norme di legge che disciplinano le diverse situazioni connesse alle aggressioni personali e alle forme di difesa, completa il bagaglio informativo di cui donne/uomini devono disporre per tutelarsi in modo appropriato:

La difesa legittima – Percosse – Lesione personale – Omicidio preterintenzionale.

Si ringrazia l’avv. F. Usai per la competenza e l’estrema chiarezza usata per renderci “sapienti”.

3. TECNICA – Dlgs. 81/08 (propria del Luogo di Lavoro): il nostro Referente FIT Claudiani Manolo – R.L.S. di Rete Ferroviaria Italiana – ci ha fornito i principali elementi di conoscenza in tema di tutela della salute e sicurezza sul lavoro – in ottica di genere -, alla luce delle disposizioni legislative (Dlgs.81/08 e Dlgs.106/09), promuovendo un’attenzione diffusa sul tema, nella convinzione che i cambiamenti culturali di un paese avvengono solo se ciascuno si impegna, nel suo conteso, a cambiare le cose.

La prevenzione è una questione etica e di civiltà, che chiama tutti ad agire e a non scendere a compromessi.

Ma per agire correttamente la prima regola da rispettare è sapere.

4. PRATICA–Autodifesa:MGA-FIJLKAM

Il Metodo Globale di Autodifesa della FIJLKAM è un programma tecnico multidisciplinare ideato per fornire ai suoi praticanti un valido sistema di difesa e che si basa sui principi di flessibilità e di cedevolezza su cui si fondano tutte le arti marziali.

Rappresenta una equilibrata sintesi delle tecniche più efficaci derivate dalle discipline di combattimento volte alla difesa, trasformando a proprio vantaggio le energie impiegate dall’aggressore. Qui ringraziamo l’avv. F. Usai, presidente della Fijlkam Toscana, e i maestri A. Guerri e P. Benedetti per il prezioso contributo offerto alle nostre Amiche, in termini di conoscenza, consapevolezza e possibilità di difendersi (www.fijlkam.toscana.it).

Posso solo dire che in nessun altra occasione di proposta formativa, che ho fatto alla FIT Cisl Toscana – ormai son più di dieci anni – avevo raggiunto una soddisfazione così alta: ha aiutato l’aver oltrepassato il “ruolo” di “direttrice” del Corso ed aver seguito invece la dinamica del Circolo, così coinvolgente, perché sono proprio le persone partecipanti che orientano l’attività, arricchendola del loro vissuto umano e professionale.

Un percorso formativo “verace”, utilissimo per le Donne, che hanno sperimentato “complicità”, “solidarietà”, “partecipazione”; verificato, da un incontro all’altro, “quanto” il loro comportamento nei confronti del lavoro e dei colleghi andava modificandosi, via via che ognuna si rafforzava nell’aiuto reciproco attuato e vissuto nelle ore del Circolo.

Ore di formazione che hanno fatto “bene”, perché utili a capire e a capirsi, per sentirsi “Donne più sicure” nei trasporti, nel quotidiano, nella vita.

La giornata conclusiva ha ospitato il Coordinamento Regionale Donne della FIT Toscana, dove il tema della Salute e Sicurezza, “centrale” nel lavoro di ogni giorno, è risultato “totale” per noi Donne,

<< perché la nostra vita è libera se sicura. >>

I lavori hanno previsto la proiezione del film “NORTH COUNTRY – STORIA DI JOSEY”, che ci ha dato motivo di ulteriore riflessione e condivisione.

Grazie a tutte le Amiche che hanno creduto in questo percorso, alla FIT Toscana e in particolare al Segretario Generale Stefano Boni, che ci ha dato spazi e mezzi.

Maria Saglimbeni

Responsabile Formazione FIT Cisl Toscana

 

Esperti: Colzi Cinzia – dr.ssa Piscologia; Salvi Susanna – dr.ssa Scienze Giuridiche; Claudiani Manolo – Referente FIT Salute e Sicurezza.

Partecipanti:

Frati Marcella, Desy Pasquini – Servizi Ambientali;

Dettori Monica – Autostrade;

Allarà Alessia, Terreri Laura – T.P.L.;

Bevignani Gabriela, Buti Lucia, Caccia Antonietta, Del Brutto Romina, Frizzi Elisa, Mirroni Elisa, Orsi Paola, Ponzalli Silvia, Rossi Manola, Tocca Claudia, Ulivieri Elisa – Trasporto Ferroviario.

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