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Il TPL alla sfida della riapertura delle scuole il 7 gennaio 2021

Il 17 dicembre 2020 abbiamo avuto l’opportunità tramite una diretta Facebook, di parlare/dibattere con i Responsabili del Trasporto Pubblico Locale, l’Assessore ai Trasporti della Regione Toscana Stefano Baccelli, il Direttore Trasporto Regionale di Trenitalia Gianluca Scarpellini e con il Presidente del Consorzio One  Federico Toscano rispetto alla riapertura delle scuole, il 7 di gennaio 2021 e dei provvedimenti che si pensa di mettere in campo. Pertanto vogliamo ringraziare i nostri ospiti che hanno dato questa disponibilità.

Introduzione al dibattito. In quest’ultimo anno l’intero sistema del TPL della Toscana, sia il ferro che la gomma, hanno attraversato un periodo difficile, riduzione dei servizi e personale in cassa integrazione, rischio di contagio da Covid, incertezza del proprio futuro, un settore comunque che ha sempre lavorato e dato garanzie di mobilità a tutti i cittadini.

Dopo la grave crisi della primavera scorsa, il settore è piano piano ripartito, nei mesi di giugno, luglio fino al 14 settembre 2020 per la riapertura delle scuole. Un appuntamento atteso in maniera particolare perché la scuola rappresenta il livello di crescita e di eccellenza di un Paese e il sistema di trasporto appunto è strettamente collegato per rispondere alla domanda di mobilità delle famiglie e degli studenti.  La ripartenza non è andata benissimo; abbiamo potuto constatare, a più riprese che l’organizzazione del servizio messo in campo non è stato all’altezza delle aspettative anche se potenziata con circa 3 milioni di euro della Regione Toscana e con circa 230 autobus. Si sono spesso visti autobus pieni, al limite della capienza ed anche assembramenti alle fermate con gli studenti che pressavano per poter salire sui mezzi pubblici.

Diciamo subito che gli autobus pieni si sono registrati nelle fasce orarie 7- 8,30 e dalle ore 12,00 alle 14,00 cioè in corrispondenza dell’entrata e uscita delle scuole mentre, per il resto della giornata giravano semivuoti o con pochissime persone. Vogliamo però evidenziare che i mezzi pubblici non sono una fonte di contagio, ma invece sono un mezzo sicuro perché sanificato quotidianamente e pulito con tutti i prodotti adatti a scongiurare il contagio. Il sistema del tpl rappresenta l’ossatura del sistema del trasporto delle persone ed è l’unico che può garantire una mobilità efficiente e anche sostenibile dal punto di vista ecologico. Guardare al futuro significa anche mettere in campo politiche che invoglino le persone ad utilizzare il mezzo pubblico: perché allora non fare una campagna pubblicitaria per chi rinnova l’abbonamento? magari dando anche delle mascherine FFP2, o anche una bottiglietta di gel sanificante; esempi che possono essere utili ma che magari invogliano i cittadini a considerare il trasporto pubblico il mezzo da utilizzare.

Bene il Governo e anche la Regione Toscana che hanno previsto diversi finanziamenti per il settore che senz’altro ha bisogno di essere sostenuto per il mancato introito da biglietti ma anche per poter continuare negli investimenti in nuovi mezzi autobus e treni per avere sempre un servizio efficiente ed efficace. I finanziamenti derivanti anche dal bilancio della Regione Toscana in riferimento anche alla gara Regionale, danno certezza alle aziende che così possono programmare il servizio con tranquillità e nello stesso tempo certezze anche all’occupazione che riguarda in maniera diretta circa 5000 famiglie e, circa 2000 in maniera indiretta. Ora è necessario mettere in campo un’organizzazione che possa rispondere alle sfide della riapertura delle scuole prevista per il 7 gennaio 2021, perché nessuno può permettersi di fallire o sbagliare.

Proposte. Prevedere l’articolazione degli orari di ingresso e uscita delle scuole. Ma non solo: rimodulare eventualmente gli orari degli uffici cittadini e delle fabbriche con l’utilizzo di una maggiore flessibilità in entrata/uscita, creare corsie preferenziali per il TPL, semafori intelligenti, creare alle fermate schermi luminosi che indichino orari, arrivi e partenze del mezzo pubblico combinando il servizio con l’uso anche dei taxi, ed altri mezzi non inquinanti, dotare i mezzi pubblici di un sistema conta persone (app), che segnali il numero massimo di persone che possono salire sul mezzo. Insomma investire anche nel sistema digitale che deve essere al servizio del cittadino e della mobilità intelligente.  Sull’esperienza del 14 settembre appena trascorso, potenziare il servizio con più autobus uno dietro l’altro nelle zone con più affluenza, all’uscita delle scuole e nello stesso tempo mettere del personale qualificato, steward in divisa, per  indirizzare le persone che devono salire, facendo attenzione al numero massimo di presenze sul mezzo pubblico e nello stesso tempo raccomandando di mantenere la distanza e indossare i mezzi di protezione. Queste alcune proposte che possono essere utili proprio per poter portare gli studenti a destinazione in sicurezza. Poi naturalmente se questo non basta, senza far passare un mese ma dopo pochi giorni,  si può pensare per esempio,  coinvolgendo  i ragazzi più grandi, dei turni in classe tra chi va a scuola e chi resta a casa in maniera alternata ma, senza mai perdere il contatto con la scuola.

Aggressioni. In questo contesto non possiamo neanche trascurare il tema della sicurezza “aggressioni al personale” che di fatto, in quest’ultimo periodo,  ha fatto registrare molti episodi di aggressione al personale, che spesso rimangono nell’ombra o semplicemente non vengono denunciati e che magari sembrano più lievi ma invece contribuiscono a minare la sicurezza e la serenità del viaggio, sia per gli addetti ma anche per gli ignari viaggiatori. Il 2020 non è iniziato bene; i primi mesi sono stati abbastanza difficili con diverse denunce e continue aggressioni verbali anche con sputi di saliva al tempo del covid-19. Anche adesso, con il servizio tornato al 100%, la situazione è fortemente deteriorata, ci sono diverse segnalazioni di aggressione verbale, urla, spinte, strattonamenti che sono all’ordine del giorno perché semplicemente non si vuole pagare il biglietto, oppure non si vuole indossare la mascherina.  .

In Toscana, nonostante l’istituzione della gabina di sicurezza regionale presso la prefettura di Firenze, sia a bordo dei treni che dei mezzi di trasporto pubblico locale, con la partecipazione di tutte le prefetture della Toscana e delle aziende di riferimento,  e nonostante gli accorgimenti presi, non si riesce a rasserenare/normalizzare la situazione.

Come Fit/Cisl non ci resta che rilanciare un paio di proposte  concrete. Per quanto riguarda i treni si deve prevedere/sperimentare per almeno sei mesi, sulle direttrici principali più a rischio, dopo le ore 19,00, la presenza di due capitreno in turno sullo stesso convoglio oppure una squadra di controlleria che deve accompagnare il capotreno nel controllo dei biglietti. Per quanto riguarda invece gli autobus la Nomina ad agente di polizia amministrativa per gli addetti alla verifica dei titoli di viaggio e dei conducenti da parte degli Enti locali preposti. Ciò consentirebbe al personale di esercitare i propri compiti con maggiore autorevolezza, efficacia e sicurezza (Anche con divise diverse da quelle ordinarie aziendali che evidenziano il ruolo e le funzioni).

Una grande sfida che siamo sicuri tutti insieme possiamo portare a casa.

La Segreteria Regionale

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