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IVU: i guasti del sistema coperti dal lavoro straordinario

Alla richiesta delle Organizzazioni Sindacali di fermare IVU, viste le evidenti criticità logistiche, le violazioni contrattuali, le discriminazioni verso le lavoratrici madri, l’incredibile aumento dello straordinario, le ingenti spese per riposi fuori residenza, taxi e ticket e le soppressioni prodotte giornalmente in tutta Italia, l’azienda risponde che si tratta di problemi di poco conto e strumentalizzazioni sindacali, e che il programma può continuare a funzionare così….. perché l’importante è che i turni siano coperti.

Di fronte alla richiesta di conoscere le ore di straordinario utilizzate l’azienda produce dati inverosimili di “straordinario a pagamento” che ne certificherebbero la drastica riduzione rispetto ai turni precedenti. I lavoratori utilizzati giornalmente di intervallo non sono però calcolati nei riepiloghi aziendali….. a questo punto ci chiediamo: a fine mese li pagheranno o anche con loro dimenticheranno di rispettare gli accordi?

Appare chiaro che la copertura giornaliera dei treni si ottiene esclusivamente attraverso la contrattazione individuale, negoziando coi singoli prestazioni straordinarie sui numerosissimi “intervalli” inseriti ad arte nei turni.

Come abbiamo già denunciato ripetutamente, il risultato che si ottiene con IVU in programmazione è l’abbattimento della produttività (scorta e condotta settimanali scendono), ma la disponibilità di una parte del personale allo straordinario compensa abbondantemente le carenze che ciò produce.

Avevano risposto “così prevede la normativa” alle nostre denunce sulle criticità legate alle pause pranzo al limite dei 30 minuti, programmate in località sprovviste di qualsiasi locale dove consumare un pasto negli orari previsti….. In gestione è così ricominciato il mercatino dei ticket, pur di ottenere la disponibilità del lavoratore ad effettuare il servizio critico.

Il riposo coincidente con una festività è stato colpevolmente spostato nei turni e sostituito da una semplice giornata di intervallo che non dà diritto a recupero.

Forse erano questi i risparmi che avevano promesso?

Alla richiesta di reinserire le mamme nei turni hanno provato a rispondere: “le gestiremo individualmente”. E solo grazie all’opposizione del Sindacato le mamme avranno finalmente turni nel rispetto delle leggi di tutela della maternità.

La contrattazione individuale, che questo sistema mirava ad eliminare, è diventata elemento indispensabile per ottenere la copertura del servizio per sopperire agli errori del sistema.

In questo processo il Sindacato viene emarginato e i lavoratori non disponibili a tutto sono obbligati a seguire turni fuori normativa esponendosi personalmente per ottenere il rispetto dei propri diritti.

Il rischio che si corre è sin troppo evidente, ciò che oggi viene chiesto come straordinario prestato su base volontaria da pochi e remunerato profumatamente, domani sarà imposto a tutti come lavoro ordinario, da un’azienda che non nasconde l’esigenza di aumentare la produttività dei turni degli equipaggi, con o senza la partecipazione del Sindacato.

Roma, 19 marzo 2012

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