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Liberi subito! La Fit-Cisl a Montecitorio con i familiari dei marittimi in mano ai pirati

Il Segretario Generale Giovanni Luciano: «Liberateli, non c’è più tempo da perdere»

La Fit-Cisl scenderà in piazza accanto ai familiari dei marittimi in mano ai pirati per chiedere la loro immediata liberazione e per accendere i riflettori sulla drammatica realtà dei lavoratori del comparto marittimo scomparsi ormai da sette mesi, nello sconforto dei loro familiari quanto nell’indifferenza delle istituzioni. «Liberateli, liberateli, liberateli, non c’è più tempo da perdere se rivogliamo indietro i nostri connazionali rapiti dai criminali del mare», così il Segretario Generale della Fit-Cisl Giovanni Luciano ha commentato l’adesione alla manifestazione di mercoledì 7 settembre in piazza Montecitorio a Roma, organizzata dal comitato “Liberi Subito” delle famiglie dei marittimi della Savina Caylyn.

«Come sindacato dei lavoratori del trasporto, quindi anche dei marittimi, abbiamo seguito fin dai primi giorni l’evoluzione della situazione dei connazionali rapiti. Abbiamo lanciato numerosi appelli e realizzato iniziative per richiamare l’attenzione di media e istituzioni. Si è detto che il silenzio stampa richiesto, li avrebbe riportati in patria, ma ancora questo non è successo», ha commentato amaramente Luciano.

Le Federazione Italiana Trasporti ha aderito al sit-in di “Liberi subito” insieme alle altre organizzazioni sindacali dei trasporti, Filt Cgil e Uiltrasporti. L’obiettivo rimane quello di ottenere l’immediata liberazione degli undici marittimi sequestrati a bordo delle navi italiane da ormai 210 giorni, un tempo scandito quotidianamente anche dal “contagiorni” che apre l’homepage del sito istituzionale della Federazione Italiana Trasporti della Cisl.

In base alle informazioni dell’Imb Piracy Reporting Centre, a oggi sono 18 le navi catturate e quasi 355 i marittimi ostaggio dei pirati. Tra loro ci sono anche undici italiani, presi all’inizio di quest’anno in due raid, il primo a febbraio tra India e Somalia e il secondo ad aprile al largo dell’Oman. Le due navi sequestrate, la petroliera Savina Caylin e la motonave Rosalia D’Amato, si troverebbero alla fonda a nord di Mogadiscio.

Sulla petroliera “Savina Caylyn”, sequestrata l’8 febbraio 2011, ci sono il comandante Giuseppe Lubrano Lavadera di Procida; il direttore di macchina Antonio Verrecchia di Gaeta, e tre membri dell’equipaggio: Bon di Trieste, Guardascione di Gaeta e Cesaro di Piano di Sorrento. Sulla motonave “Rosalia D’Amato”, sequestrata il 21 aprile 2011, ci sono invece il comandante Orazio Lanza di Messina, il primo ufficiale di coperta Pasquale Massa di Meta di Sorrento; il secondo ufficiale di coperta Giuseppe Maresca di Vico Equense; il terzo ufficiale di coperta Odoaldo Gennaro di Procida; il direttore di macchina Antonino Di Girolamo di Marsala, e l’allievo ufficiale di macchina Vincenzo Ambrosino di Procida.

«Oggi la pirateria rappresenta una minaccia costante per l’incolumità degli equipaggi, per le navi e per i traffici marittimi e va subito avviata una dura lotta contro questa piaga mondiale, attraverso precisi impegni del Governo per i sequestrati e la prevenzione e la tutela delle navi battenti bandiera italiana», ha concluso il Segretario Generale Giovanni Luciano.

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